Ediciclo, con la cultura si mangia, eccome!

“Con la cultura non si mangia”. Un ex ministro delle finanze se ne uscì così, qualche tempo fa, giustificando gli ultimi tagli alla cultura. E invece questa storia dimostra che con la cultura si mangia eccome. E’ la storia di Ediciclo, divenuta in pochi anni da piccola ad affermata casa editrice.

Ediciclo a Expobici 2013

Ciao Vittorio. Parliamo di Ediciclo, come è nata e perché.
E’ nata nel 1987, dalla passione di un gruppo di amici per la bicicletta e per il libro. In particolare eravamo appassionati dell’andare in bici in salita, lungo le strade che portano a passi o risalgono le valli. Durante una di queste ciclovacanze ci è venuta l’idea di provare a coprire un vuoto nel panorama editoriale italiano e abbiamo pubblicato l’ormai celebre volume “Salite nel Triveneto. Guida per il ciclista. Volume 3 – Friuli e Dolomiti orientali”.

Quanto avete investito per avviare Ediciclo?
All’epoca per costituire la cooperativa editoriale circa 3 milioni di lire in 11 tra amici e familiari, circa 1500 euro attuali. Altri tempi.

Come ha reagito il mercato alla vostra iniziativa editoriale?
Bene, praticamente allora non esisteva quasi niente, a parte qualche guida di itinerari in alcune zone italiane e qualche testo su alcune figure mitiche del ciclismo, in particolare su Coppi. Abbiamo fatto la prima fiera sulla bicicletta a Padova nel febbraio 1988 con due titoli (a quello citato sopra si era aggiunto il secondo volume della trilogia triveneta) e lì abbiamo toccato con mano che c’era un interesse e una domanda di informazioni inevasa.

Non avete paura che i grandi editori possano entrare nello stesso segmento oscurandovi?
Con la paura non vi va da nessuna parte. La concorrenza (sana e leale, non come quella recente di un grande editore che ha imitato malamente il titolo di un nostro libro uscito poche settimane fa creando confusione ai nostri lettori e ai loro) è il sale del mercato, ben vengano se ci sono idee innovative, ma dubito che un grande editore, con i costi di struttura che ha, abbia interesse a entrare in una nicchia, piuttosto cerca di includere al proprio interno quello che già esiste. Creare una comunità di migliaia di lettori, affezionati clienti, relazioni con i media, è un’operazione che dura anni e anni, non è una cosa che ci si inventa da un giorno all’altro. Casomai quello che ci preoccupa seriamente (e non solo noi, tutta la filiera editoriale) è la concorrenza della rete, ovvero tutti i contenuti gratuiti che vengono resi disponibili, in modo originale o meno.

In un periodo di difficoltà del mondo dell’editoria, voi come ve la passate?
Siamo nati in salita e quindi siamo abituati alla fatica e alla resistenza. Fortunatamente abbiamo creduto fin da subito nella raccolta e nel mantenimento di relazioni con i nostri lettori e clienti, inviando da oltre 20 anni almeno una volta all’anno il nostro catalogo. Questo ci ha permesso di creare e fidelizzare una comunità che ci consente di guardare con moderato ottimismo (o come dice un bravo amico libraio “il pessimismo è sotto controllo”) alle svariate sfide del presente e ancor più del prossimo futuro.

Qual è il fatturato annuo di Ediciclo?
Mediamente intorno ai 600.000 euro netti.

Quali sono i libri più venduti?
In questo momento sono i libri che s’interrogano sul senso dell’andare in bicicletta ma anche alcune guide cicloturistiche si difendono bene. In passato alcuni titoli di narrativa di viaggio hanno avuto ottimi riscontri, penso in particolare all’ormai storico libro di Emilio Rigatti “La strada per Istanbul” che nel 2002 ci fece aprire un’attenzione a una dimensione nuova dell’andare in bicicletta, la bicicletta come mezzo per la scoperta di terre lontane e sconosciute agli appassionati di bicicletta.

Qual è il futuro di Ediciclo?
Il futuro è qui e ora. Mandare in ristampa i titoli esauriti. Programmare con oculatezza le uscite del prossimo anno e immaginare già qualche nuovo titolo per il 2015. Organizzare la fiere. Preparare il nuovo catalogo. Inseguire le mille eccezioni che quasi quotidianamente affollano la casella di posta elettronica. Pagare e incassare. E poi interpretare ciò che sta avvenendo nel mondo digitale e capire, o almeno tentare, se c’è qualche modello imprenditoriale da perseguire con più forza. E’ un futuro per certi versi affascinante, sicuramente complesso. Si tratterà di capire inoltre, e questo è un altro dilemma dei piccoli e medi editori, se tali sfide potranno essere affrontate in solitaria o se sarà necessario/obbligatorio immaginare qualche percorso comune con altre realtà. E poi c’è Ciclomundi, il festival del viaggio e della vacanza in bicicletta, programmato per il giugno 2014 a Portogruaro. Una nostra creatura alla quale siamo molto affezionati. Una creatura anche qui complessa e sulla quale ci auguriamo possano convergere interessi e passioni di altre realtà, in primis quelle territoriali, perché possa consolidarsi e diventare un appuntamento fisso.

Bikegnomics – Ediciclo

EdiCiclo

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