“Pedalando mi perdo”: dal giro d’Europa alla Cina in bicicletta

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“Viaggio per non diventare cieco”: è questo il motto che si è dato Pierre Cesaratto, un giovane cividalese che nell’estate 2013, da luglio a ottobre, ha fatto il giro del Vecchio Continente in bicicletta.
Gorizia, Lubiana, Zagabria, Budapest, Bratislava, Vienna, Praga, Berlino, Amsterdam, Liegi, Lussemburgo, Parigi, Andorra, Barcellona, Marsiglia, Nizza, Genova, Milano, Verona, Padova e infine il rientro a Udine: le pagine del suo blog, pedalandomiperdo.wordpress.com, narrano un’impresa che ha senz’altro un che di epico. “E’ stata ardua – racconta Pierre – perché il viaggio è stato lungo, ero da solo, ho dormito molto spesso in tenda nonostante il maltempo. Ma ne è veramente valsa la pena: le persone, i luoghi, le piccole cose… è stata un’esperienza molto intensa e formativa”.

L’esperienza di Pierre vuole sottolineare l’importanza di comprendere il valore della salute e dell’ecosostenibilità in una società in cui il presente e il profitto sembrano essere le uniche cose degne di nota. Per questo le sue fervide convinzioni ambientalistiche non solo hanno ispirato il suo viaggio, ma determinano anche tutte le sue scelte di vita quotidiana (dall’alimentazione ai mezzi di spostamento da utilizzare).

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Iscritto al CdL in Scienze motorie all’Università di Udine, Pierre è perfettamente consapevole delle conseguenze fisiche di una dieta vegana: facendo attenzione a conservare un’alimentazione variegata e completa dal punto di vista nutrizionale, non solo si riesce a vivere bene e a seguire uno stile di vita sportivo, ma ci si sente anche “parte del mondo circostante” – ci racconta. In tal senso, durante il suo viaggio, alla ricerca di dati in vista della sua tesi di laurea, ha documentato le reazioni del suo fisico, sottoposto al notevole sforzo fisico di più di 100 km di pedalata al giorno.

Al momento, la sua pagina FacebookPedalando mi perdo” racconta ai suoi oltre 3mila seguaci della preparazione di un nuovo progetto di viaggio: la prossima estate Pierre pedalerà per un tragitto di circa 8 mila chilometri nella sconfinata Cina, con l’obiettivo di ribadire la genuinità delle sue convinzioni.
In giro per l’Europa, infatti, esse hanno consentito al giovane ciclista di superare ogni volta gli ostacoli che si presentavano lungo il percorso: di fronte alle difficoltà nel procurarsi cibo vegano, alla stanchezza fisica, alla solitudine e all’assenza di presenze affettive stabili, Pierre ha reagito coinvolgendo nel suo progetto le persone incontrate e sensibilizzandole al valore dell’ambiente e della salute.

“Innamorarsi del mondo ogni giorno” perché esso “è un ottimo compagno di viaggio” e di vita in senso lato: questo, in ultima analisi, significa “viaggio per non diventare cieco”.

Pedalando mi perdo

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