Gruppo per bici da corsa: freni, cambio e guarnitura

Il gruppo della bici da corsa

Il gruppo è l’insieme dei componenti della trasmissione e dell’impianto frenante della bicicletta, ovvero leve del cambio e dei freni (che oggi sono integrate), deragliatore anteriore e posteriore, freni, pacco pignoni, guarnitura, catena e movimento centrale.

Il mercato se lo contendono principalemente tre marchi (Shimano, Campagnolo e SRAM + FSA per quanto riguarda guarniture e freni) che sono pressoché equivalenti tra loro per qualità e per caratteristiche.
La grande differenza sta soprattutto tra basso di gamma e alto di gamma, sia dal punto di vista delle prestazioni, sia dal punto dell’impatto sul prezzo finale della bicicletta. La stessa bicicletta equipaggiata con un gruppo Sram Force (medio di gamma) o con un Campagnolo Super Record (alto di gamma) può avere una differenza anche di 1.500 euro.

Perché questa grande differenza di prezzo? Sostanzialmente quello che si paga sono i materiali usati, la leggerezza dei componenti, la loro ergonomia, la loro affidabilità e precisione: capiamoci subito, tutti i prodotti messi in commercio dai tre marchi sopra menzionati cambiano e frenano alla perfezione, solo che per le versioni economiche potrebbe capitare che di tanto in tanto perdano qualche colpo (nella cambiata non quando si frena).

Se siete a spasso con gli amici e decidete di ingranare un rapporto più leggero ma la catena non sale immediatamente e perdete qualche metro rispetto a chi sta davanti a voi, la questione rappresenta un problema tutto sommato trascurabile, ma se vi ritrovate in una fuga a due verso un traguardo di tappa e in quel momento vi salta la catena, allora avete perso un’occasione storica che nessuno vi potrà mai restituire.
Il gruppo giusto per voi dipende quindi dall’uso che fate della bicicletta (competitivo o non) e da quanta importanza date a questioni come il peso, l’ergonomia, l’aspetto estetico e, ovviamente, il prezzo.

Indice
Freni a disco
Movimento centrale e guarnitura
Cambio posteriore
E-book

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Freni a disco


Il freno a disco è arrivato sulla strada. In sintesi un impianto idraulico offre delle prospettive di frenata, sicurezza e gestione delle forze decisamente migliori di qualsiasi altro tipo di freno.
L’incomprimibilità dell’olio permette una frenata potente, decisa e soprattutto modulare in qualsiasi situazione, sull’asciutto e sul bagnato.
In un freno a disco le pastiglie vanno a creare attrito sul rotore che gira solidalmente con il mozzo, per questo, nonostante le differenze di peso che sono minime, le distribuzioni delle forze che vengono prodotte durante la frenata sono ottimali, perché vengono ripartite ugualmente su tutti i raggi della ruota.
Questo freno porta dei vantaggi anche sulle bici da corsa nonostante il fatto che il cambio ruote sia più problematico

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Movimento centrale e guarnitura


Il movimento centrale e la guarnitura rappresentano la principale voce di peso per quanto riguarda la parte della trasmissione meccanica e per questo sono motivo di grande attanzione da parte dei “grammomaniaci”. La scelta della giusta guarnitura dipende sostanzialmente (oltre al peso) da due elementi: la lunghezza delle gambe e lo stile della pedalata.

La lunghezza delle gambe dovrebbe essere direttamente proporzionale alla lunghezza delle pedivelle (che vanno dai 170 ai 175 mm), anche se in generale la misura standard di 172,5 mm è la più indicata per la quasi totalità dei casi. Per quanto riguarda, invece, lo stile della pedalata, occorre aprire una parentesi più ampia: generalmente le guarniture montate sulle bici da corsa sono doppie (ovvero con due corone), anche se si stanno diffondendo anche guarniture triple (cioè a tre corone) che sono scelte prevalentemente da ciclisti un po’ avanti con l’età che preferiscono affrontare le salite con estrema calma e senza esercitare troppa forza sui pedali.

Le guarniture doppie vengono equipaggiate soprattutto in due versioni: classica (con un’accoppiata di corone da 53 e 39 denti) e compatta (dove l’accoppiata è 50 – 34 denti).
La differenza un tempo veniva associata con la frequanza della pedalata (la compatta era preferita da coloro che preferiscono un’alta frequenza, mentre la tradizionale da coloro che prediligono rapporti più “duri”), ma poi si è anche capito che una guarnitura compatta consente di ottimizzare l’effetto leva delle pedivelle ponendo la forza resistente (cioè la catena) più vicina al fulcro (cioè il movimento centrale).

Poiché la forza esercitata durante la pedalata dipende principalmente dalla scelta del rapporto, con l’opportuno pacco pignoni è possibile pedalare in agilità anche con una guarnitura classica. Per ottimizzare il peso, tuttavia, la maggior parte delle biciclette da corsa in commercio escono di serie con una guarnitura compatta associata a un pacco pignoni 12-25 denti, mentre la guarnitura classica viene utilizzata soprattutto per le biciclette da crono o per i circuiti. Per i principianti, tuttavia, può essere utile modificare leggermente il pacco pignoni estendendolo fino ai 32 denti per arrampicarsi senza troppa fatica su qualunque dislivello.

Cambio posteriore


Qui c’è poco da dire: il mondo delle bici da corsa oggigiorno monta di serie dei cambi con rocchetti a 9, 10 o 11 pignoni. È scontato dire che 11 pignoni sono meglio di 9 ma, citando il grande Charles Schulz (il creatore di Snoopy): “la vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha rapporti che non userà mai”.

In buona sostanza, quello che conta più del numero di pignoni a disposizione è il numero dei denti che questi dispongono. Come spiegato sopra, una gamma che vada dai 12 ai 25 denti (associata a una guarnitura compatta) è generalmente in grado di adattarsi a qualunque situazione.

Il cambio elettronico

La nuova frontiera della bici da corsa è l’elettronica. Le proposte delle aziende leader del mercato prevedono la possibilità di avere queste tecnologie applicate solo a gruppi cambio di alta gamma, va da sé che i costi di un comando e un deragliatore elettronico saranno più alti.
I vantaggi di un sistema elettronico sono molto interessanti e possono offrire molti spunti nel momento della scelta di una bicicletta da corsa nuova di alto livello.
I gruppi meccanici ci hanno abituati a dei vincoli imprescindibili: con una leva si comanda il deragliatore posteriore, con l’altra quello anteriore; e ancora: cliccando in un senso si va verso rapporti più lunghi, nell’altro senso verso rapporti più corti. L’elettronica ha stravolto questi concetti abbattendo i limiti obbligatori imposti dalla fisica, che prevede, appunto, una trasmissione diretta della forza a carico del cavo metallico.
Grazie ai sistemi di cambio elettronici già configurati come Shimano Di2, Campagnolo EPS e Sram eTap, configurabili tramite app è possibile configurare l’utilizzo dei comandi.
Esperienza, ricerca di performance e possibilità economica. Se si possiedono questi requisiti i gruppi elettronici potrebbero essere la scelta giusta, dato che la precisione, la potenza e la velocità della cambiata (tradotto: performance) sono gestite dall’elettronica in maniera intelligente.

E-book


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Commenti

  1. Avatar carlo ha detto:

    scusate ma avete dimenticato una piccola differenza, il freno normate consuma i cerchi che costano un occhio, il freno a disco consuma le pastiglie(15 euro)

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