Juliana Buhring: 7.000 km in 20 giorni in sella a una Canyon.

Ci risiamo: Juliana Buhring ne ha fatta un’altra delle sue: dopo aver stabilito il record femminile per il più veloce giro del mondo in bicicletta nel 2012, dopo essere stata l’unica donna ad aver portato a termine la Transcontinental Race (3420 km percorsi in 12 giorni e due ore) nel 2013, sabato Juliana ha terminato la massacrante Trans America, una gara di 7.137 km che attraversa l’America da costa a costa, senza alcun tipo di supporto, in soli 20 giorni e 23 ore e 45 minuti, con un costola incrinata,  una media di 340 km percorsi al giorno, dando un distacco di 4.000 km alla seconda donna in gara.

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Juliana, per quanto sia nata in Gran Bretagna, ha deciso di registrarsi alla coast to coast statunitense come italiana, poiché da oltre 5 anni vive a Napoli. Nonostante questo, però, nessuna azienda italiana (che pure sono tra le principali produttrici di biciclette) ha deciso di supportare la sua impresa sponsorizzandola. I piccoli e grandi nomi italiani hanno evidentemente stabilito che il ritorno di investimento di un atleta del calibro di Juliana non fosse sufficientemente alto.

Juliana ha quindi bussato alle porte d’oltralpe dove ha ottenuto un parere positivo da parte dell’azienda tedesca Canyon che le ha fornito una bici con cui ha portato a termine la grande impresa.

Che Canyon abbia accettato una sfida che gli altri marchi non hanno saputo cogliere non stupisce troppo: Canyon ha da sempre fatto scelte di rottura, fin da quando ha scelto di evitare la distribuzione tradizionale nei negozi per vendere esclusivamente attraverso internet. In questo modo i telai Canyon sono diventati ancora piè esclusivi.

Juliana

La qualità dei prodotti viene puntualmente giudicata dalle principali testate giornalistiche di tutto il mondo: l’ultimo numero della rivista tedesca Rennrad ha decretato la Ultimate CF SL 8.0 come la migliore bici da corsa el suo segmento in un confronto serratissimo con i principali marchi operanti sul mercato. Lo stesso Ultimate CF è stato decretato dai lettori della rivista tedesca, attraverso una sorta di televoto, come il telaio dei propri sogni.

Canyon CF

Oltre che alla straordinaria Juliana, vogliamo quindi rivolgere i nostri complimenti alla Canyon per aver saputo credere in una grande atleta che ha saputo dimostrare che il ciclismo eroico esiste ancora, quello senza telecamere, squadre o ammiraglie, quello capace di emozionare e di far venire la pelle d’oca a tutti coloro che lo vogliono seguire. Noi abbiamo seguito l’impresa di Juliana attraverso la sua pagina Facebook, esattamente come si seguivano un tempo le sfide di Coppi, Bartali e Magni con l’orecchio incollato alla radio o leggendo le lunghe cronache sui quotidiani del giorno dopo.

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Per premiare il marchio tedesco per la scelta fatta e per stimolare gli altri marchi italiani a supportare maggiormente i nostri ciclisti, vogliamo offrire quindi a Canyon come riconoscimento una campagna pubblicitaria della durata di due mesi sul nostro portale.

juliana ad maiora

Ad Maiora

Commenti

  1. Avatar Gino Vettor ha detto:

    Condivido tutto il rammarico per le aziende Italiane. Complimenti a Juliana,posso confermare che le Aziende Italiane non si emozionano e non aprono il portafoglio, ne so qualcosa io in prima persona sto organizzando un viaggio in Mtb, da Jomtien (Thailandia) a Udine ( Italia)per il prossimo anno, ho scritto un centinaio di richieste per essere supportato , solamente per la spesa iniziale di acquisto materiale, bici, gps, ed articoli da campeggio. Ho deciso che non avrò con me niente che sia prodotto in Italia, o con materiale proveniente dall’Italia.la mia dotazione sarà tutta made in Cina ed Asia del Sud.

  2. Avatar Scattoveloce ha detto:

    impressionante…
    Un suggerimento per una rubrica.,..l’alimentazione di questi atleti…che cosa mangiano prima durante e dopo un’impresa del genere?

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