La riforma del Codice della strada approvata alla Camera

Riforma del Codice della strada

Nella giornata di ieri la Commissione Trasporti della Camera ha votato e approvato il testo contenente la riforma del codice della strada. Dopo la pausa estiva si attende l’approvazione del Senato, fase in cui potranno essere apportate ulteriori modifiche, ma secondo quanto dichiara Confindustria ANCMA, l’associazione nazionale ciclo motociclo e accessori, il documento “già oggi contiene lo scheletro del futuro codice stradale”.

Il testo votato ieri in Commissione Trasporti è frutto di otto mesi di lavoro: annunciato nel giugno dello scorso anno dall’allora premier Enrico Letta, è stato discusso la prima volta nell’ottobre successivo a Roma durante un incontro dell’ANCI, l’associazione nazionale dei sindaci.

Né l’ANCMA né la Commissione Trasporti hanno ancora diffuso il documento, ma la stessa ANCMA ha comunicato alcune anticipazioni esprimendo a riguardo “la grande soddisfazione della comunità motociclistica”.
Ecco cosa dovrebbe cambiare nel prossimo Codice della strada:

– attribuzione dello status di utenti vulnerabili anche agli utilizzatori di ciclomotori e motocicli;
– limitazione della presenza a bordo strada di ostacoli fissi artificiali, come i supporti della segnaletica stradale e i guardrail;
– il Ministero dei Trasporti verrà incaricato di predisporre linee guida destinate agli enti proprietari delle strade, che definiscano criteri di progettazione e costruzione di infrastrutture stradali sicure per gli utilizzatori di veicoli a due ruote;
– sarà consentito l’accesso di scooter e motocicli 125cc, se guidati da conducenti maggiorenni, su tangenziali ed autostrade;
– “una serie” di disposizioni volte ad incentivare la mobilità delle “due ruote a pedale”;
– introduzione di un sistema di marchiatura volontaria del telaio, che renderà più semplice alla forze dell’ordine l’identificazione e il recupero delle biciclette rubate;
– le corsie riservate ai mezzi pubblici potranno in futuro essere percorse anche da biciclette e motocicli.

Ovviamente andrebbe letto il testo per esprimere un giudizio, e soprattutto occorre attendere ancora l’approvazione del Senato che avverrà in autunno. Almeno secondo le dichiarazioni dell’ANCMA, che va ricordato rappresenta anche i ciclisti, coloro a cui la riforma gioverà più di tutti sono i motociclisti; per quanto riguarda invece la “mobilità delle due ruote a pedale” l’associazione nazionale ciclo e motociclo ha anticipato “una serie” non specificata di disposizioni volte ad incentivarla.

Nell’ottobre del 2013, durante la prima discussione della riforma in sede ANCI, si parlava di:
– Onere della prova di incidente al soggetto meno vulnerabile;
– Corsia ciclabile in continuità sul lato destro delle strade urbane;
– Case avanzate;
– Parcheggi a spina sulla corsia sinistra;
– Sensi unici eccetto bici;
– Cessazione dell’obbligo di uso della pista ciclabile;
– Infortunio in itinere;
– Parcheggi bici nei condomini;
– Limite di velocità a 30 km/h nei centri urbani;

L’onorevole Paolo Gandolfi, deputato Pd, membro della Commissione Trasporti e uomo vicino alle realtà ciclistiche nazionali come #salvaiciclisti e Fiab, ha dichiarato: “questa riforma del Codice della strada, quando sarà approvata definitivamente, sarà uno straordinario cambiamento verso una realtà diversa, verso città più sicure. Un cambiamento possibile, basta volerlo.”

Commenti

  1. Avatar Enrico ha detto:

    non dite approvata quando ancora non hanno discusso gli emendamenti ;)

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