“Bike Marketing – Come la bici fa bene al tuo business”, intervista con Mila Orlando

TAGS:

Su Bikeitalia abbiamo parlato spesso di Bikenomics, realizzando anche uno speciale sulle aziende italiane che lavorano attorno al mondo del ciclismo. E’ stato con molta curiosità quindi che abbiamo letto l’ebook “Bike Marketing – Come la bici fa bene al tuo business”, di Mila Orlando, edito da 40k.

Mila scrive per econote.it, sito per il quale si occupa di green marketing in generale. In questo libro ha quindi applicato le sue competenze a un campo più ristretto, ma in grande espansione: quello delle bici. Il Bike Marketing è infatti l’uso della bici nelle tecniche di marketing: basta accendere la televisione e guardare un po’ di pubblicità (spesso più interessante dei programmi) per rendersi conto che la bici è ormai scelta da molte aziende per promuovere i propri prodotti.

Il libro di Mila vuole quindi essere uno spunto per altre aziende, che magari non hanno il budget necessario ad acquistare spazi pubblicitari in tv, a fare lo stesso in scala più piccola, locale; ma non solo: nel libro si parla anche  di chi ha costruito un lavoro attorno alla bici – come ad esempio l’Officina Ciclante di Milano di cui abbiamo parlato anche qui – o dei benefici apportati all’economia in generale da un maggiore uso delle bici.

Bike Marketing

Abbiamo contattato Mila per porle alcune domande che possono aiutarci a fare maggiore chiarezza su questi argomenti.

Bikeitalia: Ciao Mila, grazie per aver accettato di parlare del tuo libro al pubblico di Bikeitalia. Nel primo capitolo insisti sul concetto di community. Puoi spiegarci perché è così importante basare le proprie strategie di marketing su una community, in questo caso quella dei ciclisti?

Mila Orlando: Le strategie di marketing sono cambiate. Prima la comunicazione era uni-direzionale: l’azienda lanciava un prodotto e il cliente acquistava. Oggi non è più così, basta vedere come le aziende spendano molto più in social media marketing rispetto ai media tradizionali. I mercati sono fatti di discussioni: io compro un prodotto perchè ne ho sentito parlare e mi è stato consigliato da un amico o da una persona che io ritengo affidabile ed è qui che parliamo di community. Il marketing ora è orientato a entrare nelle community per cercare il contatto con gli utenti e, come cerco di spiegare nel libro, la community dei ciclisti è molto interessante non solo per chi fa parte del settore. Si tratta di un pubblico vasto e trasversale e anche con comportamenti d’acquisto ben definiti.

B: Fra i tanti case-studies che presenti nel tuo libro, qual è quello che maggiormente ti ha colpito?

Mila OrlandoM: Ti dirò, non ne ho uno preferito perchè ogni storia ha la sua peculiarità Quando ho iniziato a scrivere Bike Marketing ho scoperto tante storie interessanti ed è stato difficile scegliere quali inserire. Infatti, vorrie tornare a parlare di storie a due ruote anche su Econote, perchè su questo settore c’è ancora molto da dire. Ognuno ha una cosa da raccontare, come l’entusiamo sostenibile di Rudy Rengout dell’Officina Ciclante che riporta in vita le bici, la creatività dei ragazzi di Scatto Italiano e la voglia di fare dei ragazzi del Napoli Bike Festival.

B: Secondo te il bike marketing ha anche il potenziale di diffondere l’uso della bici in generale, oppure si rivolge solo alla community di ciclisti senza la possibilità di allargarla?

M: Si, c’è tutto il potenziale. Prima la community di ciclista era composta solo da chi amava effettivamente il mezzo. Ora ci sono dei potenziali amanti del ciclismo urbano, che hanno voglia di rinunciare all’auto e allo stress del traffico, sentono l’esigenza di avere uno stile di vita più sostenibile. Bisogna mettere in condizione le persone di fare questo passaggio, costruendo infrastrutture per città a prova di bici. Su questo punto siamo ancora indietro nel nostro Paese.

B: A volte sembra che ad aver capito le potenzialità del bike marketing siano più aziende che vendono altri prodotti, che non le aziende produttrici di bici, che spesso non hanno una strategia di marketing ben pensata, a parte qualche raro esempio citato anche nel tuo libro. Hai anche tu questa impressione? Da cosa dipende secondo te?

M: Hai centrato il punto. Le aziende che producono bici o che trattano prodotti bike-based stentano ad avere visibilità. Credo che in molti casi sia dovuto al fatto che si tratta di piccole realtà, magari appena nate, che hanno a disposizione piccoli budget oppure comunicano solo su determinati canali dove sono sicuri di intercettare il loro pubblico. I casi che illustro, invece, sono la riprova che una buona strategia di marketing può fare uscire un brand dal mucchio e per buona strategia non intendo per forza grossi budget.

B: Cos’altro potrebbe fare il mondo del ciclismo per sfruttare al massimo questa popolarità per la bici, un’ondata che per forza di cose dovrà finire prima o poi?

M: Questo è il momento per fare il salto di qualità per evitare che la bici resti solo una moda. Come già ho detto bisogna mettere in condizione le persone di andare in bici e questo prevede regole, strutture, punti di bike sharing e sicurezza per i ciclisti. Se si lavorerà in questa direzione il ciclismo potrà affermarsi insieme a tutto il comparto

L’ebook di Mila Orlando può essere acquistato a 1,99€ su amazon.it in formato Kindle, o in formato epub su bookrepublic.it

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *