Itinerari

La Costa Azzurra in bicicletta da Nizza a Marsiglia

Sei giorni in bicicletta nel sud della Francia, dallo splendore di Nizza al fascino di Marsiglia e, in mezzo, villaggi di pescatori e località alla moda.

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Un viaggio in bici invernale in Costa Azzurra, grazie al suo microclima, si è rivelata una scelta azzeccata: un sole generoso ci ha tenuto compagnia per tutta la settimana. L’andatura lenta (260 km in 6 giorni) ci ha permesso, oltre che di pedalare in tranquillità, di dedicare il giusto tempo ai luoghi più interessanti. Tra la strada e il mare, il Parcours cyclable du littoral, la pista ciclabile parte del progetto Eurovelo 8 ci ha accompagnati per buona parte dell’itinerario e la quasi assenza di salite rende il percorso adatto a tutti.

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Per arrivare a Nizza, da Milano, abbiamo preso il nuovissimo Thello, un treno privato che collega (senza cambi) il capoluogo lombardo a Marsiglia toccando le principali città della Costa Azzurra. 40 euro l’andata per Nizza, 70 il ritorno da Marsiglia ma prenotando con un po’ di anticipo è possibile viaggiare a prezzi più contenuti. Le bici vanno smontate e messe in una sacca.

Mappa

Altimetria

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Non avendo un navigatore gps, la traccia in formato .gpx è stata creata a tavolino con il programma Bikehike, più che altro per offrire un’idea, ma la strada e i tratti di pista ciclabile sono ben indicati e facili da seguire.

Traccia gps gps | Mappa kml mappa

1° tappa: Nizza – Cannes, 34 km

Per il primo giorno programmiamo una tappa breve che ci consente di scaldare le gambe e dedicare una mezza mattina ad una passeggiata per Nizza, città elegante e vivace al tempo stesso. La Promenade (la strada del lungomare) ci sorprende per la sua vivibilità: il tratto urbano è largo una ventina di metri e privilegia soprattutto pedoni, ciclisti, runner e skaters, in gran numero, mentre solo una modesta corsia è riservata alle auto.

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E’ il posto giusto per fare colazione. Mentre sorseggiamo un caffè la radio del bar passa Mina, solo un piccolo indizio dell’influenza italiana su Nizza, che prima di passare alla Francia nel 1860 con il Trattato di Torino era sotto il regno dei Savoia.

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Prima di partire ci perdiamo ancora qualche minuto per le viuzze del centro storico in cui sono disseminate chiese seicentesche e numerosi musei.

Il sole è alto, è ora di pedalare sul serio e siamo carichi al punto giusto. Seguiamo la pista ciclabile del litorale, stretta ai lati da palme e palazzi in stile Belle Époque e senza interruzioni giungiamo ad Antibes, voltandoci ogni tanto verso le cime innevate delle Alpi Provenzali che sovrastano il mare creando un suggestivo contrasto.

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Antibes
Uno scorcio sulle Alpi Provenzali da Antibes

Ad Antibes è d’obbligo una visita al museo di Picasso: il pittore catalano trascorse qui alcuni mesi del 1946, un anno particolarmente proficuo e spensierato.

Oltre all’opera principale Joie De Vivire (raffigurante una donna danzante, probabilmente la sua amante francese Françoise Gilot), Picasso donò agli spazi del Castello Grimaldi che gli furono offerti un totale di 200 opere tra dipinti, ceramiche e sculture, i cui temi ricorrenti sono il paesaggio della Costa Azzurra, pesci e ricci di mare.

Joie De Vivire, Pablo Picasso, 1946
Joie De Vivire, Pablo Picasso, 1946

Ad Antibes la pista ciclabile si interrompe per riprendere poco prima di Cannes, la più trafficata delle località attraversate. Il tempo di posare le borse in albergo e una doccia e siamo fuori in cerca di un posto per la cena; alla fine andiamo per un’insalata di mare e un bicchiere di vino bianco.

2° tappa: Cannes – Frejus, 42 km

Cannes non offre molto da vedere, se non una passeggiata lungo La Croisette, uno dei boulevard più animati e alla moda di tutta la Francia. Tra boutique e locali esclusivi, meritano almeno uno sguardo l’hotel Carlton, in stile belle époque, e il Palazzo dei Congressi, dove ogni anno in primavera si tiene il celebre Festival Internazionale del Cinema.

Si dice che le due cupole dell'hotel Carlton siano ispirate ai seni della "Bella Otero", una dama con cui "si intrattenevano" ricchi americani e russi di passaggio a Cannes
Si dice che le due cupole dell’hotel Carlton siano ispirate ai seni della “Bella Otero”, una dama con cui “si intrattenevano” ricchi americani e russi di passaggio a Cannes

L’uscita da Cannes è piuttosto noiosa per via delle numerose auto ma superato il centro urbano si rientra sulla pista ciclabile che conduce a Théoule-sur-Mer. Una nuova interruzione non ci fa disperare: ora la strada corre lungo uno dei tratti più suggestivi della Costa Azzurra, con il mare blu intenso da un lato e pareti di roccia rossa vulcanica dall’altro. Qualche tornante e leggero saliscendi rendono la pedalata più divertente, il tutto sotto un sole tiepido.

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La strada torna rettilinea e pianeggiante fino a Frejus, un piccolo borgo distante appena un paio di chilometri dal mare, sufficienti per rendere l’aria più frizzante e ricordarci che in fondo, nonostante il sole, è sempre dicembre. A cena ci fermiamo in una trattoria italiana dall’ambiente assai rustico e ci scaldiamo con un piatto di pasta ed un bicchiere di rosso della casa.

3° tappa: Frejus – Saint-Tropez, 35 km

Usciamo dall’albergo imbacuccati di sciarpa e cappelli per eludere il freddo pungente del primo mattino, pedalando su una strada tutto sommato anonima fino a Saint-Maxime, dove un nuovo e moderno tratto di pista ciclabile ci accompagna verso la fascinosa Saint-Tropez. A dispetto della sua fama di località chic, luogo caro a Giorgio Armani e Brigitte Bardot, questo quattrocentesco villaggio di pescatori vanta un passato intenso, che si può ripercorrere con una visita alla vecchia cittadella arroccata sul mare, un tempo adibita a fortezza.
Visti i prezzi da capogiro dei ristoranti sul porticciolo, ripieghiamo su un raccolto localino in una piazza interna.

Il porticciolo di Saint-Tropez
Il porticciolo di Saint-Tropez

4° tappa: Saint-Tropez – Hyères, 59 km

Quella che ci aspetta è la tappa più lunga di tutto il viaggio, 60 km circa. Lasciamo Saint-Tropez ancora sonnecchiante percorrendo a ritroso la strada del giorno precedente e imbocchiamo l’ormai immancabile pista ciclabile fino a Cogolin, tagliamo quindi verso sud in direzione La Croix-Valmer e infine seguiamo la strada che si snoda sinuosa lungo la costa.

In località Le Lavandou una corsia ciclabile ci conduce alla frazione di La Verrerie, quindi ha inizio un tratto lungo e continuo del Parcours cyclable du littoral: protetto, bidirezionale, ben segnalato e servito da semafori dedicati.

Il Parcours cyclable du littoral nel tratto La Londe - Mauvanne
Il Parcours cyclable du littoral nel tratto La Londe – Mauvanne
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La nostra giornata (e il nostro anno) finisce a Hyères, dove nonostante la stanchezza non rinunciamo ad una passeggiata sulla collina in cui sorgono i resti di un antico castello, per ammirare dall’alto i tetti in mattone delle case del pittoresco borgo medievale.

Il borgo di Hyères visto dalla collina
Il borgo di Hyères visto dalla collina

Hyères non è luogo di viveur al pari di Cannes o Saint-Tropez e fatichiamo a trovare un posto aperto la sera di Capodanno. Alla fine scoviamo un ristorantino nel centro storico dall’ambiente familiare: a farci compagnia solo due signore al tavolo e un oste gentile e alla mano che ci rimpinza a dovere.

Concludiamo l’anno sui pedali e sui pedali inauguriamo il nuovo, non possiamo chiedere di meglio: bonne année!

Da una porta medievale si accede al centro storico di Hyères
Da una porta medievale si accede al centro storico di Hyères

5° tappa: Hyères – Sanary-sur-Mer, 37 km

Una tappa breve per smaltire la cena. Dal centro di Hyères torniamo sulla costa per riprendere il Parcours du littoral fino alla città di Tolone, che attraversiamo facilmente grazie a un efficace susseguirsi di corsie ciclabili.

Pedaliamo in direzione Ollioules e proseguiamo a sud ovest verso Sanary-sur-Mer. Una passeggiata sul porto e una breve sessione fotografica serale prima della cena.

Tramonto su Sanary-sur-Mer
Tramonto su Sanary-sur-Mer
Il porticciolo di Sanary-sur-Mer con le barche addobbate per il Natale
Il porticciolo di Sanary-sur-Mer con le barche addobbate per il Natale

6° tappa: Sanary-sur-Mer – Marsiglia, 54 km

Da Sanary a La Ciotat, passando per Boldon, la strada segue la costa prima di ripiegare verso l’interno e tramutarsi in una statale a medio scorrimento. Sapere che di lì a poco dovremmo affrontare una lunga salita non ci incoraggia e così decidiamo di percorrere gli ultimi 35 chilometri fino a Marsiglia in treno, senza nemmeno la grana di smontare le bici che possono essere caricate gratuitamente e intere nella prima carrozza.

Scendiamo alla stazione di Marsiglia St. Charles e rimaniamo in città due notti per una visita più rilassata. Senza dilungarci in una guida approfondita a Marsiglia, consigliamo giusto i luoghi più interessanti in cui soffermarsi.

Per cominciare una passeggiata lungo il Vieux-Port, il vecchio porto simbolo dell’anima cosmopolita di Marsiglia, la basilica di Notre-Dame-de-la-Garde, protettrice dei pescatori, che offre una panoramica a 360 gradi sulla città, la Cathedral de la Major, il quartiere Le Panier per le sue viuzze strette che ricordano Napoli o i carruggi di Genova, e il quartiere arabo, colorato e caotico, dove dovrete farvi largo tra banchetti di frutta e verdura e venditori di sigarette di contrabbando.

Il Vieux-Port di Marsiglia con vista su Notre-Dame-de-la-Garde
Il Vieux-Port di Marsiglia con vista su Notre-Dame-de-la-Garde
La Cathedral de la Major
La Cathedral de la Major
Notre Dame de La Gard
Notre Dame de La Garde

Concludendo, è stato un viaggio divertente e suggestivo e mai noioso nonostante la distanza relativamente breve. Lasciamo un conto aperto con la Provenza, altra regione caratteristica appena a nord della Costa Azzurra che non abbiamo potuto esplorare per i pochi giorni a disposizione. Anche per questo, salutiamo la Francia con un au revoir, speriamo molto presto!

Commenti

  1. Avatar Elisa ha detto:

    buongiorno,
    molto interessante il viaggio da voi proposto.
    Chiedo: il tragitto è su ciclabile per la maggior parte o su strade secondarie? è possibile farlo con bambini? grazie

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