News

Canyon Shapeshifter: una mtb, due geometrie

TAGS: Canyon mtb

Ne abbiamo già parlato nello speciale sui nostri giorni a Eurobike: il mondo mtb sta vivendo un’esaltazione della discesa che si sta rivelando controproducente. Sembra che ormai non esista altro che l’Enduro e che pedalare in salita sia roba del passato. Ma non è così e chiunque usi una mtb per un utilizzo ludico sa che per spingere un mezzo lungo uno sterrato scosceso servano gamba, polmoni e volontà. Il problema però è un altro: i mezzi proposti, ormai tutti sulla linea Enduro-style, hanno angoli di sterzo aperti, passi ruota enormi e pesano parecchio. Tutte cose che li rendono poco pedalabili in salita. Come fare dunque? Sarà anora possibile praticare all-mountain, dove a salite impervie si succedono discese tecniche oppure dovremmo adattarci a salire con funivie o pick up?

Una soluzione l’ha proposta la casa tedesca Canyon, già famosa per vendere solo online e per la pregevolezza delle scelte tecniche. Si tratta di un sistema integrato nello shock posteriore, che consente di cambiare la geometria stessa della bici solo premendo un tasto. Realtà o fantascienza? Scopriamolo insieme.

E’ un sistema dotato di un piccolo compressore ad aria comandato dal manubrio attraverso un remoto. L’attuatore ad aria compressa varia il travel della sospensione, la sua curva di compressione e la posizione dei leveraggi, modificando completamente la geometria della bicicletta, che passa da un’impostazione da downhill a una da cross-country.

L’azionamento è semplice: bisogna sollevarsi da sella, azionare il comando e attendere che il compressore modifichi i leveraggi. La soluzione sembra davvero eccezionale, perché si può rendere più performante in salita una bici votata all’Enduro, semplicemente pigiando un tasto. Da un travel di 160mm con sag al 30% nella modalità DH (da usare in discesa) si passa a un travel posteriore di 130mm e un sag al 15% (oltre a un aumento degli angoli sterzo di 1,5°), in modalità XC, per poter spingere in salita o sul piano. Ovviamente si lavora anche sulla curva di compressione dello shock, che diventa più progressiva nella modalità XC, in modo da rendere più rigida e reattiva la guida nei tratti tecnici in salita.

Il sistema sembra davvero rivoluzionario, perché permette di rendere pedalabile una bici da Enduro ma vanno fatte le giuste considerazioni. Per via del peso, della geometria preponderante, dei passi ruota e degli allestimenti, le mtb da Enduro dotate di questo sistema non potranno mai competere con delle front da XC o delle trail molto reattive, con 120mm di escursione e geometrie aggressive. Per cui il sistema non può sostituire le mtb pensate per le discipline pedalate, dove il trasferimento di energia è la prerogativa preponderante.

Potrà invece rendere pedalabile una bici da Enduro, “annacquando” questa sbornia da discesa e lasciando i pick up parcheggiati in garage.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *