Grecia – Peloponneso: viaggio in bici nella terra degli Dei

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Il Peloponneso si caratterizza per il rilievo accidentato con rare pianure e impervie montagne. E’ la zona che concentra la maggior parte dei siti archeologici. Posto all’estremo sud della Grecia, il Peloponneso ha le coste frastagliate che ne danno una forma di foglia di rovo da cui derivò il nome Morea, come fu comunemente chiamato fino al XIX secolo. Da allora la regione ha ripreso il vecchio nome, dovuto al mitico eroe Pelope. Le vestigia dei templi e dei teatri della Grecia classica, il ricordo dell’occupazione romana, le chiese bizantine e le fortezze dei Franchi, nonché le costruzioni veneziane, fanno di questa penisola una delle più interessanti mete turistiche della Grecia.
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Le biciclette sono state spedite al seguito dall’aeroporto di Bergamo. Giunti ad Atene abbiamo preso un bus che ci ha portato sino all’Hotel Felix a Gifada. qui abbiamo montato le bici e il personale ci ha messo a disposizione un locale dove abbiamo messo le sacche che abbiamo riprese al ritorno del tour. Le prenotazioni per i vari pernottamento gli abbiamo fatti di giorno in giorno attraverso il sito Booking. Abbiamo sempre trovato alloggio a buoni prezzi (mese di giugno). Calcolate una spesa totale giornaliera tra i 40 e 50 euro. Un contributo per il viaggio è arrivato dalla società 50&Più. E’ questa un’associazione di ultracinquantenni, creata nel ’74 da un gruppo di pensionati della Confcommercio, prima e più delle altre ha saputo sviluppare una politica propositiva ed innovativa a favore degli anziani. Il duo di questo viaggio era composto da Nereo Gasparet (65 anni) e Delfino Sartori (62). I mezzi usati: una KTM Macina con motore Bosch 400 WT, freni a disco, cambio TX Derode e una city bike marca Giant con gruppo cambio Shimano Acera.

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Dati: Giorni di viaggio: 16, Lunghezza percorso: 1.124 km (82 di media al giorno), Dislivello totale in salita: 13.778 metri (984 al giorno), Ore di pedalata, o sella: 72 ore (media 17 km all’ora).

1° Tappa: Atene – Corinto km 83 – Dislivello in salita: 622 metri
Prima giornata di pedalata. Da Gifada, raggiungiamo il Pireo che è il porto più grande di tutta la Grecia, e seppur attaccato ad Atene risulta essere la terza città della Grecia. Da qui raggiungiamo Poloukia (Isola Salamina) con le sue belle spiagge ma anche tanti immobili che hanno distrutto il paesaggio. Fatto l’attraversamento puntiamo decisamente su Corinto conosciuta per l’istmo che è una sottile striscia di terra che unisce il Peloponneso alla Grecia continentale. La città non offre molto se non a pochi kilometri Acrocorinto la fortezza greca più antica a parte il Partenone di Atene.
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2° Tappa – Corinto – Nauplio – km 68 – Dislivello in salita 845 metri
Oggi il viaggio percorre la Penisola dell’Angoride che è una vera miniera di tesori per gli amanti dell’archeologia. E’ il caso di Micene (km 43) la cui fama è raccontata da Omero quando cantò le imprese della guerra di Troia. Passiamo quindi Tirinto (km 61) con le sue mura ciclopiche e quindi terminiamo la giornata arrivando a Nauplio ridente cittadina con il suo porto molto animato e i tanti ristoranti. A dominare il tutto i bastioni di epoca veneziana. Sulla coppia di viaggiatori. Nereo va fortissimo sul misto e si vede che ha un allenamento di un certo livello. Io, con la mia bici a pedalata assistita cerco di difendermi. In salita metto il turbo ma anche la batteria si consuma presto e così perdo del tempo per ricaricarla. Cena a base di pasta cotta a dovere e un buon piatto di insalata greca. Il tutto accompagnato da un ottimo bicchiere di vino rosso.
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3° Tappa – Nauplio Tyros km. 63,16 – Dislivello in salita 826 metri
Con calma siamo partiti da Nauplio per arrivare dopo 32 km a Astros cittadina abbarbicata sulle colline. Molti gli scorci interessanti non fosse altro che questa regione è rimasta ai margini dall’assalto dei turisti. Ecco perché si sono conservati angoli intatti a livello sia di tradizioni che di vita di tutti i giorni, sia di spiagge e di mare. E così le meraviglie della costa arcaica sono un trionfo del mare ma anche di agrumi, ulivi e peschi. Da rilevare le due salite per un dislivello di 850 metri. Il clima è buono, siamo alloggiati davanti al mare e questa sera si va a mangiare il pesce.
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4° Tappa – Tyros – Sparta Km 105 – Dislivello in salita 1.620 metri
Partiti di buon mattino da Tyros, Nereo e il sottoscritto, dopo 18 km giungiamo a Leonidio e da qui saliamo i Monti Parnon. 30 km di salita senza respiro con tratti del 14% per arrivare a Kosmas. Tanta la fatica ma anche la possibilità di osservare una delle zone panoramiche più belle del Peloponneso in quanto l’ambiente è rimasto ai margini dell’assalto dei turisti. Dopo 10 km di tornanti ecco stagliato contro il cielo, il monastero di Elois, che pare scavato nella falesia. E arriviamo a Kosmas, paesino di montagna con case che sembrano incise nella roccia. In questa cornice rustica e magica abbiamo fatto un ricco spuntino e quindi bevuto dell’ottimo ouzo. Poi, giù in discesa per arrivare nel tardo pomeriggio a Sparta. Una città che non ha nulla da vedere. Ma l’importante era arrivare.
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5° Tappa – Sparta – Gythio km 57,55. Dislivello in salita: 622 metri
Lasciamo Sparta e dopo 6 km eccoci a Mystras un tempo grandiosa città coronata da una imponente fortezza. La sua storia porta la data del 1249 con l’arrivo dei Franchi. Vi abitarono 21.000 persone. Poi, passarono i bizantini ed i turchi e dopo il 1750 fu praticamente abbandonata. Ora da vedere ci sono alcune chiese con affreschi interessanti e nel bel conservato convento di Pantanassa, che risale al 14imo secolo, le monache che vivono qui sono le uniche abitanti di Mystras. Squisiti sono gli affreschi e magnifico il panorama della pianura laconiana piatta e intensamente coltivata. Da qui sotto un sole cocente scendiamo sino a Gythio.
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6° Giorno – Riposo a Gythio
Gythio è l’antico porto di Sparta e conserva numerose abitazioni pittoresche in particolare lungo il porto dove si susseguono in dolce armonia vecchie casupole di pescatori. Stando alla mitologia qui all’ombra delle pinete Paride, principe di Troia, ed Elena, moglie di Menelao, consumarono quell’amore destinato a scatenare la guerra di Troia.
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7° Tappa – Gythio – Kalamata km 104 – Dislivello in salita: 1.368
Lasciata Gythio tra un mare di uliveti raggiungiamo dopo 26 km Areopoli che prende il nome dal dio della guerra Ares. Splendide le piazzette della parte vecchia. Poi, ci si tuffa per 400
metri sino a livello del mare. Da tra salite anche impegnative si arriva a Kardamili delizioso villaggio posto tra le azzurre acque del golfo messiniano e le cime più elevate dei monti del Taigeto. Tra villaggi posti lungo la costa ma sempre con salite impegnative alla fine siamo a Kalamata, prendendo anche un po’ di pioggia. Stanco prendo possesso in una stanza non certo il massimo ma va così. A parte da dire che qui in Grecia c’è in ogni paese, anche piccolo, la banda larga.
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8° Tappa – Kalamata – Koroni – Methoni km 89 – Dislivello in salita: 1.169 metri
Da dire subito. La bicicletta a pedalata assistita con cui viaggio e un piccolo gioiello di tecnologia. In salita da il massimo e per ciclisti di scarsa qualità come lo sono io e davvero eccezionale. La Messinia occupa l’angolo sud-occidentale del Peloponneso. Sono pochi i visitatori che si spingono in questi posti le cui spiagge sono le migliori del paese e le antiche città veneziane di Koroni e Methoni sono due deliziose oasi. In sette giorni ne abbiamo incontrati 3 che come noi soffrivano le pene dell’inferno in salita. Dal centro di Kalamata prendiamo la via verso Koroni (45 km). All’inizio c’è molto traffico, poi, si entra nel silenzio di un mondo fatto solo di aranceti e olivi. A Koroni facciamo una spuntino con una deliziosa bruschetta al pomodoro e mozzarella e quindi alle 14.30 con il sole che picchia a 35° approntiamo la salita di 388 metri che scavalca le colline e ci porta a Methoni. Oltre alla salita sempre al 10% ho anche il vento contro. E tutto il viaggio che succede. Eolo pensaci tu nei prossimi giorni. Arriviamo così alle 18.00 a Methoni che deve la sua importanza storica al fatto di essere stata per lungo tempo una delle più importanti basi navali della Repubblica di Venezia. Facciamo un giro e come sempre ci troviamo davanti ad un’infinita di bar e taverne. Non c’è nessuno e non si capisce la loro esistenza. Forse a luglio e agosto. Poi anche la crisi. Ma una bella frittura, pomodori, cetrioli e cipolla e via. Quale il nostro destino. Dipende da Zeus…
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9° Tappa – Methoni – Kiparissia km 68 – Dislivello in salita: 920 metri
Oggi ho poco da dire in quanto è stata una giornata da dimenticare. Un percorso monotono. Arrivi per vedere il palazzo di Nestore ma è chiuso per lavori archeologici. Saliamo sino a 500 metri e piove. Alla fine arriviamo in un paese da dimenticare. Domani si arriva a Olympia sperando nel sole. Vedremo. in ogni caso sinora sono 645 i km percorsi con un dislivello in salita di 5000 metri. Sono abbronzato a righe. Stanco ma non demordo in quanto sono a metà del viaggio. L’amico Nereo viaggia alla grande ed io cerco di tenere il passo.
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10° Tappa – Kiparissia – Olympia Km 64 – Dislivello in salita: 793 metri
Tappa breve in cui Nereo mi ha dato filo da torcere. Il problema è che sul piano la bici che ho è come avesse un freno e non va oltre i 25 km all’ora. Cinque ore di percorso. Nel pomeriggio visita al museo. Ottima cena a base di stinco. Poi, a vedere la partita Juventus – Barcellona finita come sappiamo male.
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11° Giorno – Visita Olympia
La giornata è dedicata a visitare gli scavi di Olympia. Molti i turisti media 65-70 anni che circolavano. Arrivano con i pullman spesso dalle navi in crociera, fanno la visita, poi pranzo e ritorno alla nave. In ogni caso Olympia fu il santuario più importante dei Greci, il luogo dove era adorato Zeus, il primo tra gli dei, e dove si svolgevano in suo onore i giochi olimpici. La partecipazione avveniva in massa tanto che le guerre si fermavano. Si svolgevano ogni quattro anni. Tra i tanti atleti ricordiamo con piacere Nerone che nel 67 d.c. aveva partecipato alle gare ed era stato proclamato vincitore sei volte.
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12° Tappa – Olympia – Achea Km 100 – Dislivello in salita: 531 metri
Tappa lunga sempre contro il solito vento e con nulla di importante da vedere. Da fare molta attenzione in quanto abbiamo sempre percorso la superstrada lungo la corsia di emergenza, Interessante l’hotel raggiunto da cui si vede in lontananza Patrasso e d il ponte che domani attraverseremo. Lo spirito di viaggio, nonostante le difficoltà tecniche, è ancora buono.
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13° Tappa – Achea – Eretini Kim 102 – Dislivello in salita: 999 metri
Senza problemi dopo un ottimo pernottamento raggiungiamo Patrasso. E’ una città caotica e senza interessi per cui puntiamo decisamente al ponte che divide il Peloponneso al continente greco (Attica). Il primo paese interessante è Nafpathos. In epoca medievale era conosciuto come Lepanto e viene ricordato per la battaglia navale tra le forze dell’impero ottomano e le flotte alleate del papa, della Spagna e di Venezia. Poi, si prosegue lungo la costiera con saliscendi per arrivare, infine, a Eretini, punto di partenza per raggiungere Delfi. Un particolare non da nulla. Non abbiamo incontrato un turista degno di nome. Per cenare un posto e basta. Impresa anche per bere una birra.
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14° Tappa – Eretini – Delfi Km 56,65 – Dislivello in salita: 948 metri
Tappa piena di suspense. Partiti dopo aver fatta colazione ci siamo diretti verso Itea (35 km.) con Nereo nel mangia e bevi della costa mi staccava. A Itea ci facciamo un frappe e quindi partiamo per i 528 di dislivello che portano a Delfi con pendenza media del 5%. Mi fermo per una foto e Nereo dice; “Ci vediamo all’Hotel Orfeas”. Un messaggio che in gergo ciclistico significa dare battaglia. Lo lascio andare. Poi parto, innesto il turbo e con una salita di media pendenza dell’8% vado ai 23 kmh sicuro che avrei ripreso Nereo. Ma di lui non vedo traccia davanti e penso che si sia dopato. No, Nereo si era solo nascosto dietro un albero per un pit stop (pisciare). Ricordo che anche Gaul fece la stessa cosa e perse un giro d’Italia. Così in 40′ salgo i 10 km che portano a Delfi, un record per la Grecia che difficilmente verrà battuto. Penso che il divino Nereo o sia già giunto ma alla fine risulta che non è cosi e arriverà a destinazione 35′ dopo. Comunque la sua una grande prestazione perché con una City Bike non poteva fare diversamente.
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14° giorno – Visita Delfi
C’era anche Delfi da vedere. Pero, gli effetti collaterali del turismo anche in questa valle immersa nel verde argentato degli ulivi. L’abitato è un susseguirsi di alberghi e negozi di souvenir. Arrivano a battaglioni e fanno terra bruciata. Primo di tutto vado a vedere il museo il museo. Splendido. Poi, gli scavi sotto la pioggia tra cui spiccano le colonne di Apollo. In serata incontriamo una signora di Como che viaggia sola. Andiamo a cena insieme. Un buon ouzo e quindi a dormire.
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15° Tappa – Delfi – Tebe Km 92 – Dislivello in salita: 933 metri. In discesa: 1226
Di buon mattino visitiamo il tempio di Athena e quindi saliamo sino ad Arachova (960 m) che sorge su uno sperone roccioso del Monte Parnaso. Poi, giù in picchiata, superiamo Livadia (km 46) e raggiungiamo, infine Tebe. Una corsa di 4h 52′, media 18,9 kmh per arrivare in tempo utile per vedere il museo, il terzo della Grecia. Purtroppo è chiuso sino a settembre. Il centro è ai lavori di sistemazione. Giornata da dimenticare. Non ci resta che una fresca birra!
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16° Pappa – Tebe – Isola di Salamina km 75,65 – Dislivello in salita: 1264 metri – Dislivello in discesa: 1401
E questa l’ultima tappa del giro in programma ma visto che eravamo con un giorno di anticipo per arrivare ad Atene decidiamo di fermarci a Salamina. Tappa bella tra paesaggi fantastici come il luogo trovato a Salamina che mi ha fatto ricordare il film “Il postino” e per l’occasione io ero nelle sembianze di Neruda. Una cena da favola in riva al mare ed ora alle prese con una bottiglia di ouzo che dovevo portare ad un amico. Vedremo. Intanto me la scolo. Se ne trovo altre provvederò. Domani mi attende Atene. Inutile altri commenti. Paesaggi, sguardi, storia fa parte della nostra cultura.
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17° Tappa – Isola di Salamina – Atene km 34,78 – Dislivello in salita: 207 metri
Giornata senza sostanziali novità se non per il traffico. Preso il ferry da Salamina sbarchiamo al Pireo. Da qui per arrivare all’albergo prenotato sono stati 25 km da incubo. Atene non ha piste ciclabili e per percorrere il tragitto siamo sempre stati a contatto nella superstrada ed altro con centinaia di migliaia d’auto che correvano in modo assurdo. Per capire meglio una città che definiscono brutta ed incasinata ho preso il tram su rotaia e dopo oltre un’ora e 24 fermate sono arrivato in centro. Visto l’orario con l’amico Nereo decidiamo di andare a cenare sul lungo mare. Ottima scelta.
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Commenti

  1. Avatar Dario ha detto:

    In linea di principio gli itinerari costieri vanno effettuati in senso antiorario, non orario:
    – perchè in s.antiorario si viaggia sempre lato-mare e non lato-monted della carreggiata;
    – perchè nell’emisfero settentrionale i venti più forti e dominanti provengono da ovest o nord-ovest (es.Maestrale);
    Riguardo al primo punto (lato panoramico della carreggiata) fanno ovviamente eccezione i Paesi a guida a sinistra, es. Inghilterra, Irlanda.

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