Su è giù per la Valle Imagna in bicicletta

Cinque percorsi sempre con Rota d’Imagna come partenza ed arrivo, effettuati durante il mese di agosto 2015.

Quanto andrò illustrando è già stato sviscerato, raccontato, documentato e analizzato da molti ciclisti che hanno poi pubblicato le loro storie. Nel mio racconto non considero l’aspetto sportivo (la prestazione e i tempi correlati) e tecnico (la bici + o – leggera e performante); mi soffermo (o tento di soffermarmi) sulle caratteristiche che contraddistinguono e differenziano le cinque ipotesi di viaggio (preciso che sono valutazioni soggettive).

Prima girovagata

(3 salite e una discesa):
Rota-Sant’Omobono- Ponte Giurino-Berbenno- Blello-Gerosa-Brembilla- Laxolo-Berbenno-Selino – Alto-Sant’Omobono –
Rota (km 47,5 circa).
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Da Rota a Sant’Omobono sono tre km di discesa (strada non bellissima), poi per raggiungere la rotonda di Ponte Giurino (se entrate nella galleria dopo la rotonda dovete tornare indietro) la pendenza non è accentuata e si possono scaldare le gambe.

La salita che da Ponte Giurino porta a Berbenno (la 1a delle 3 salite, di 6 km circa) è caratterizzata da una pendenza non eccessiva e regolare, ottima per iniziare. Lasciamo la chiesa del paese alla nostra sinistra e con un tornante a dx proseguiamo per Blello e poi per Gerosa. La strada si snoda tra il folto di un bel bosco (piacevolissimo in estate) e la visione della bella valle alla nostra destra (credo si chiami Val Brembilla). Giunti a Gerosa, meglio dire alla fine di questo paese, si trova una gradevolissima fontana di acqua freschissima. Un attimo di riposo per dissetarsi e poi giù in discesa verso Brembilla (la discesa del titolo della prima girovagata).

valle-imagna-bici-2La prima parte della discesa non è nulla di che ma poi la strada si allarga e le curve permettono anche di non tirare i freni, la velocità aumenta e anche il piacere; così fino a Brembilla. Alla fine del paese fate attenzione al cartello che indica, a destra, per Berbenno, Laxolo e Valle Imagna, imboccate la stretta deviazione avendo cura di avere già cambiato rapporto, la salita comincia subito. E’ la seconda delle tre salite.

A Berbenno mancano quattro km, i primi due, fino a Laxolo, sono i più fastidiosi.
Giunti al centro del paese, dopo un rettilineo in discesa, pieghiamo a destra per S. Omobono. Ora è tutta discesa, più o meno accentuata, fino a Sant’Imbù (nel dialetto locale).

Ed eccoci alla terza ed ultima salita della giornata, quella che porta a Rota d’Imagna. E’ la più dura per almeno due motivi: perché la affrontiamo avendo già speso risorse ed anche perché è davvero tosta.
Alla fine della terza asperità potremo dire: ce l’ho fatta!!! Trovo questo itinerario molto piacevole per la varietà di salite, per la discesa da Gerosa ed anche per la bellezza della val Brembilla.

Seconda girovagata

(salita a Fuipiano, il tetto della Val Imagna)
Rota-Sant’Omobono – Corna d’Imagna-Fuipiano – Brumano-Rota (km 27 circa)
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Dopo i “soliti” tre km in discesa si arriva a Sant’Omobono, si passa il ponte sul torrente Imagna e si gira subito a sx in direzione Fuipiano, Locatello e Corna d’Imagna. La strada non presenta difficoltà, dopo poco più di un chilometro si gira a destra per Corna d’Imagna; adesso la salita si sente e si sentirà fino al centro del paese.
Prima di ricongiungerci con la strada che porta a Fuipiano affrontiamo una discesa ripida e con asfalto non buono, prestare attenzione è doveroso.

valle-imagna-bici-4L’erta per il “tetto della Val Imagna” ricomincia. Dopo qualche tornante si inizia ad intravedere la sagoma dell’inconfondibile chiesa di Fuipiano. Al termine dell’ultimo tornante la chiesa è li, siamo arrivati! Niente di più falso, gli ultimi metri (qualche centinaio) sono duri e infrangono il sogno dell’arrivo. Solo in paese la strada spiana. Dal centro imbocchiamo via Resegone, la strada sale e scende, si restringe è anche mal tenuta ma riusciamo a percorrere tutto l’arco della valle immersi in un bosco rigoglioso e profumato.

La discesa verso Brumano è da percorrere con estrema attenzione, buche, brecciolino, mancanza di protezione a valle e carreggiata ridotta suggeriscono cautela.
A Brumano, se serve, ecco la fontanella provvidenziale. La strada che ci riporta a Rota (5 km) si percorre con tranquillità soprattutto nella seconda metà.
Rota adesso è li che ci aspetta a braccia aperte.

Terza girovagata

(andiamo a vedere il panorama con la salita più bella)
Rota – Sant’Omobono – Ponte Giurino – Capizzone-Bedulita – Costa d’Imagna-Pertus (km 44)
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Si scende fin dopo Ponte Giurino, superiamo la successiva galleria e dopo circa un chilometro svoltiamo a destra per Costa Imagna e Bedulita. La salita, che inizia subito, termina convenzionalmente all’incrocio con la strada che arriva da Roncola, c’è un piccolo slargo dove noi ciclisti ci riposiamo e scambiamo qualche opinione sul già fatto e il da farsi. Secondo il mio parere è la salita migliore della valle, è ombreggiata, silenziosa, senza traffico, abbastanza lunga (circa 10 km) e con pendenze “umane”.

All’incrocio sopracitato giriamo a destra per Costa Imagna, saliscendi piacevoli fino alla fine del paese dove si gira a sinistra imboccando la salita per Valcava.
Asfalto buono e pendenze accettabili per circa 2 chilometri poi giriamo a destra per il Pertus, ancora due km ed arriviamo al laghetto omonimo (poco più di una pozza ma comunque fa allegria). Da qui si gode il miglior panorama disponibile in valle, lo sguardo può abbracciare, a 360°, le montagne orobiche e la pianura Padana, la vista dei laghi lecchesi è abbacinante.

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Dedichiamo tutto il tempo necessario a riempire gli occhi e la mente poi riprendiamo l’andare.
Ritorniamo velocemente (tutta discesa) al bivio di Costa Imagna dove prendiamo a sinistra per Valsecca.
Si continua in discesa per circa 7,5 km, si giunge alle Terme di Sant’Omobono. I più forti e temerari potrebbero girare a sinistra, sfilare le terme e imboccare la via Pendezzo (un nome, una garanzia) che conduce a Rota. La prima parte di questa salita ha come caratteristica il 18% di pendenza!!! Anche la parte finale non è male!

I meno forti è meglio che continuino sulla strada che porta a Sant’Omobono, poco prima del paese si gira a sinistra per Rota con una salita che comunque è degna di nota.
Al termine saremo probabilmente “stanchini” ma sicuramente contenti del giro di oggi.

Quarta girovagata

(il Valico più alto)
Rota – Sant’Omobono – Valsecca – bivio Costa Imagna/Valcava e ritorno (km 35)
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Lasciamo Rota, al termine della discesa (3 km) svoltiamo a destra (curva a gomito) e ci dirigiamo verso le Terme di Sant’Omobono.
Leggera pendenza che aiuta il rodaggio delle gambe, lasciamo l’edificio delle terme alla nostra dx e inizia subito la salita bella tosta. Circa due chilometri ed arriviamo alla chiesa di Valsecca (con annesso cimitero), nella piazzetta antistante si trova una fontanella. Si può dire che la parte più difficile sia terminata. Il resto dell’ascesa è abbastanza regolare senza strappi eccessivi, giunti al bivio di Costa Imagna prendiamo a dx per Valcava.

Sono ancora 5 km, meno duri dei precedenti e con asfalto migliore. Il già poco traffico veicolare diminuisce ulteriormente. Si passa attraverso boschi e poche case sparse, il panorama comincia ad allargarsi piacevolmente, ancora un paio di tornanti e siamo in vetta!
Il passo Valcava è a 1340 mt, non male per essere nelle prime Prealpi. Sotto di noi tutta la valle Imagna con i suoi paesi.

Il crinale della Valle Imagna è contraddistinto dalla presenza di numerosi ripetitori TV. Selfie di rito per immortalare “l’impresa” e poi si ritorna per la stessa strada. Restano, come sempre, i tre chilometri di salita per tornare a Rota.

Quinta girovagata

(la meta più ambita)
Rota-Sant’Omobono-Almenno San Salvatore-Roncola-Corna Imagna-Valsecca-Sant’Omobono-Rota (km 42)
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Discese, discesine, piccoli tratti di pianura e contropendenze ci accompagnano fino ad Almenno San Salvatore, tutto fa brodo per scaldare la gamba.
Quasi al termine di Almenno giriamo a destra indirizzandoci verso Roncola e Costa Imagna, il cartello indica rispettivamente 9 e 16 km.

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Quasi tutti, se non tutti, i ciclisti della zona (ma anche di altre zone) ambiscono questa salita desiderosi di effettuare la loro migliore prestazione. Ci sono anche altri perché che giustificano “l’impresa”: è un bel percorso, la strada è molto panoramica, l’asfalto è decente ed è tosta quanto basta per appagare lo spirito sportivo. C’è un però, è anche abbastanza trafficata; prestare molta attenzione a quei motociclisti che si credono Valentino, sia quando salgono e soprattutto in discesa (con i loro inevitabili allargamenti in curva).
La fatica è ripagata dalla vista (se non è annebbiata dallo sforzo) sulla Pianura Padana.

Purtroppo al momento dello scatto troppo la giornata non era limpidissima, si può comunque intuire la vastità padana.
L’ultimo tratto, rettilineo, sembra non finire mai, per fortuna, comunque, termina nella piazza di Roncola dove si trova anche una fontanella e qualche panchina.
Ristorati e riposati ripartiamo per Costa Imagna; le salite sembrano finite invece…anche se meno aspre ci accompagnano ancora.
Da Costa Imagna discesa fino a Sant’Omobono poi su per Rota.

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