Viaggio incondizionato: Est

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Devio leggermente: Dosimo, Levata, Grontardo, Pescarolo, Gabbioneta, Ostiano e Volongo, in quest’ultima località mi fermo alla “Trattoria Bar H” a salutare Caterina, la titolare di quest’oasi ristoratrice, incontrata in un precedente Viaggio. Bevo una birra e mi informo per il pernottamento.
Gira di qua, gira di là, chi avrebbe mai detto che in mezzo a questa sconfinata prateria ci fosse un alloggio simile. Località Seriole Hotel*** “Le Seriole”… Varco il cancello, un viale mi introduce nel vasto parco, al centro la restaurata villa con le camere e l’ampia sala ristorante, le scuderie e un invitante piscina. Federico Saveri mi accoglie e mi fa preparare la camera. Nell’attesa chiacchieriamo, io racconto del raid dell’abbraccio e dei mie viaggi, lui mi racconta la sua fortunata avventura imprenditoriale. Ha trent’anni e gestisce l’albergo coadiuvato dalle giovanissime Alessandra e Samantha. Mi sorprende felicemente vedere questi giovani impegnati in questa impresa… Bravi!
Ottima la cena e ancor più piacevole l’ulteriore l’intrattenimento con i tre giovani che posano con me per alcune foto che in seguito pubblicherò sul raid dell’abbraccio.
Dormo molto bene in mezzo alla folta natura che mi circonda immersa nel silenzio della campagna.

Km 158, media 21,5 Km/h, tempo 7h 36′, impiegato 10h 00′

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Canta il gallo… è l’ora del risveglio, mi lascio a malincuore la bella piscina alle spalle, esco dal cancello e vado in direzione opposta, prima di riprendere il viaggio verso casa, per spiare questo luogo: l’azienda agricola con i suoi grossi moderni trattori rombanti già al lavoro, l’acqua del ruscello che scorre limpida a bordo della stretta via e le poche case, altro, oltre i campi, non c’è in questo borgo. Riprendo la via maestra, passo davanti al piccolo stabilimento della Liquigas ed il mio pensiero va al mio papà spesso in trasferta in tutta Italia per questa ditta… ”Chissà se avrà costruito lui questo impianto?”

Attraverso Asola, noto l’espansione edilizio – residenziale caratterizzata da numerose villette singole e a schiera di recente costruzione, altre in fase di completamento ed altre ancora da edificare sui terreni lottizzati. Ma quello che mi affascina è la stretta SP 69 che si perde rettilinea nella campagna coltivata. Località Quattro Strade all’incrocio con la SP 68, due file di cascinali uno a destra prima dell’incrocio e l’altro subito dopo al lato opposto. Ancora campagna con il caratteristico odore di grassa ( letame, scarti di stalla per concimare) mescolato a quello dell’allevamento di suini, in pratica puzza … l’olezzo della libertà degli spazi aperti, la genuinità, la purezza, che inalo con piacere per l’inspiegabile sensazione che mi riporta, chissà perché, all’infanzia, a quelle volte che da padre dicevo a mia figlia “Respira che ti apre i polmoni”… un simpatico volo nel passato quando correvo in mezzo ai filari di granturco per scoprire cosa ci fosse alla fine della coltivazione… un rovistare nella soffitta dei ricordi.

Corro e vado attraverso le città con indifferenza, non visito musei, cattedrali ne cerco siti archeologici, non ne sono attratto, ma per esempio freno e torno sui miei passi per fotografare la piccola chiesetta con vialetto, il capitello e la casa nella frazione di San Fermo. Nulla di interessante, un luogo sconosciuto che solo viaggiando per strade piccole scopro e desidero ricordare. “SP che stia per strade piccole?”

Il mercato settimanale di Gazoldo degli Ippoliti frena il mio andare, mi trovo a passeggiare con la bicicletta a mano tra le bancarelle: “Buongiorno Maria!” c’è sempre una Maria al mercato, tant’è che la giuliva signora sorridente mi risponde divertita: “Buongiorno bel giovane!”… magari fossi giovane.

In piazza Matteotti a Goito tra il vecchio palazzo, sede delle Poste Italiane, e i resti delle antiche mura: un passaggio mi chiama e, guarda caso, entro nell’affascinante parco del Mincio, dove il corso dell’acqua nel passato è stato diramato per alimentare il mulino che attualmente è un bar: “Il Mulino di Oz”. Mi diparto seguendo il percorso ciclopedonale che ahimè sfocia, dopo poche centinaia di metri, sulla SP 17 trafficata principalmente da autotreni… “All’occhio mi raccomando!!!” dico tra me e me, rasentando il ciglio, cercando di mantenere una traiettoria senza scostamenti.

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Roverbella, Canedole, Trevenzuolo… ristoro al “Sweet Cafè”. Proseguo per Isola della Scala, Villafranca, Cà Degli Oppi, Oppeano, Tombazosana, sono di casa conosco queste località… è la mia ciclostrada della zona, vi sono transitato più volte. Ho fame dirigo al ristorante “Al ponte”… mi viene un dubbio – che sia aperto? – ci spero molto. La mia speranza si concretizza quando scorgo in distanza, nel piazzale antistante, gli autotreni parcheggiati. Una bella pasta, come la fanno qui, e il vario e abbondante buffet di verdure, altri stuzzichini e il dolcetto finale mi ristorano. Un punto di riferimento dei miei viaggi, quando il sole è a metà strada come me e mi trovo da queste parti; ci son già stato più volte, mi conoscono e ricordano meglio di me le visite… lo consiglio.

Ancora sulla mia strada Cologna Veneta e piccole strade per evitare il traffico, a Cicogna incontro Simone, un ciclista, che mi fa da guida fino a Este dove sosto al bar del castello per una coca cola. Primula Rossa, un amica ciclista, è giunta in treno a Monselice; mi attende per pedalare in compagnia fino a casa. Lungo la ciclabile fino a Battaglia Terme, poi seguiamo il Bacchiglione che a Bovolenta lasciamo per dirigere a Piove di Sacco, ivi sosta dall’amica Fiorella al bar Poker, bibita e tramezzino, e nuovamente in sella. Il buio ci sorprende…diamo fondo ai viveri di sussistenza, che gentilmente l’amica si era premurata di portare, montiamo i fari e via a velocità sostenuta. Tiro il collo alla mia compagna che lamentandosi un po’ tiene botta fino a Chirignago, io sono arrivato a lei mancano ancora un decina di chilometri… “Grazie cara sei stata molto gentile, soprattutto brava a sostenere il ritmo di queste ultime due ore….alla prossima Ciao”
“Ciao Ciao!”
Ricovero il mio cavallo, prendo i bagagli… fine dell’avventura vissuta dal 26 al 31 Agosto 2015.

Km 220 media, 22 km/h, tempo 10h 00′, impiegato 13h 15′

Di seguito alcuni numeri, sommando le quattro pedalate SudOvestNord – Est:

• Durata complessiva 6 giorni
• Distanza complessiva 926 km
• Media 20,5 km/h
• Tempo totale pedalato 45 ore
• Tempo totale soste diurne 14 ore
• Spesa totale sostenuta 387 euro

by Romeo Boscolo

Commenti

  1. Avatar Paolo ha detto:

    … e bravo mister Nestore. E’ un piacere leggere i tuoi viaggi, sembra di esserci, semplici ma intensi. Niente scalate impossibili, niente medie da 40 all’ora. Solo vita a bordo di una bici.
    Complimenti

  2. Avatar Francesco ha detto:

    Sud Ovest Nord Est… bello, bellissimo! Bravo Romeo!
    Mi hai fatto venir voglia di partire… Vado a caricare le borse!
    Alle prossime
    Francesco

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