Campagnolo apre ai freni a disco: è la fine dei freni a pattino?

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Il futuro dei freni, nonostante tutte le rimostranze e le perplessità del caso, è negli impianti a disco. Tanto che anche Campagnolo ha recentemente mostrato al pubblico dei prototipi a riguardo. La casa vicentina ha realizzato e mostrato agli addetti ai lavori questi primi esemplari dopo lunghi test, effettuati grazie anche alla partnership con il team Astana, che ha potuto provare gli impianti su bici di allenamento.

La scelta di Campagnolo di proporre gli impianti freno a disco per i gruppi strada prosegue ormai nel solco tracciato da questa tecnologia. Divenuti dapprima lo standard unico nel mondo mtb, hanno in seguito “soppiantato” l’uso dei cantilever nel ciclocross. Aziende come Shimano e Sram hanno proposto soluzioni per adattare i freni a disco sulle bici da strada già da tempo. Per quello che riguarda le corse professionistiche, l’UCI ha già dimostrato interesse per i freni a disco nel 2015, quando alla Roubaix ha acconsentito la presenza di una bici per squadra dotata di questi impianti. Il 2016 è dunque l’anno test di questa tecnologia nel mondo delle corse, per valutare l’impatto in termini di sicurezza, tenuta al calore (soprattutto in discesa) e praticità nel cambio ruote. Se i test dovessero dare esiti positivi, nel 2017 gli impianti freno a disco verranno ufficialmente “liberalizzati” e, una volta adottati come standard dai professionisti, non stupirebbe se da qui a poco, i tradizionali freni a pattino venissero definitivamente abbandonati o relegati alle biciclette di bassa gamma proprio come avviene  nel mondo mtb.

Il gruppo, che come annunciato dalla rivista inglese road.cc dovrebbe chiamarsi “Potenza”, sarà in grado di lavorare sia con i comandi cambi a cavo tradizionali che con la nuova generazione di cambi elettronici EPS. Un altro punto sul quale Campagnolo sta lavorando è la progettazione di ruote che siano in grado di resistere al notevole stress indotto dai freni a disco.

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Per il momento non si conoscono altri particolari tecnici come il tipo di olio (se DOT o minerale), che diametro di rotori verrà proposto e il tipo di fissaggio dei dischi sui mozzi. Anche sulla data di lancio del gruppo la casa vicentina sta nicchiando, per cui gli appassionati dovranno pazientare e attendere maggiori informazioni. Resta il fatto che se anche una casa come Campagnolo, troppo spesso rimasta ancorata al suo heritage, si è aperta ai freni a disco, può solo significare che questa tecnologia la farà da padrone per i prossimi anni.

Commenti

  1. Avatar lupo de lupis ha detto:

    tutto ok

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