Diari

In bici sulla 100 km del Passatore

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Il progetto ci è sembrato subito entusiasmante, accompagneremo Gianfranco lungo tutto il percorso della “100km del Passatore”. Questa famosa ultra maratona, quest’anno denominata “le vie del sangiovese”, si corre l’ultimo sabato di maggio da Firenze a Faenza. Sabato scorso sotto un cielo limpido e una temperatura da piena estate, 3000 atleti sono partiti da via dei Calzaiuoli, tra due ali di folla festante. Dietro di loro centinaia di accompagnatori in bicicletta e lì, schierate in prima fila a bordo delle nostre mountain bike, emozionatissime ci siamo anche io e Annalaura pronte per questa nuova avventura.

Siamo curiose di scoprire il fascino di questa impresa, vogliamo verificare quello che ci dicono tutti coloro che l’hanno portata a termine: è magica! Lasciamo Firenze e ci inoltriamo sulla ripida salita che porta a Fiesole, il caldo (si sfiorano i 35 gradi) ci mette subito a dura prova ma inizia anche la magia! A bordo strada oltre a tantissime persone che incitano e incoraggiano, ci sono gruppetti di bambini che quando ti vedono arrivare chiedono: gavettone? doccia? acqua? E, a seconda della tua risposta, ti ristorano o con una secchiata di acqua fresca o spruzzandoti con una canna dell’acqua oppure offrendoti un bicchiere di plastica colmo di acqua fresca, il loro lavoro incessante per dare un po’ di refrigerio a tutti noi, è stato prezioso. Superata Fiesole, immersi in un paesaggio da cartolina, pedaliamo verso la vetta “le Croci”, la salita è dolce, la temperatura gradevole qui iniziamo a conoscere i maratoneti che incontreremo più spesso, la signora con in testa un velo da sposa e un cartello che recita: oggi sono 21 anni di matrimonio, a confronto cosa volete che siano 100 km?

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I ragazzi che spingono le carrozzine dei diversamente abili, il gruppo mascherato, il signor Walter Fagnani, 92enne alla sua 43esima gara del Passatore.., c’è anche un giovane papà che spinge un passeggino con dentro un bimbo di circa tre anni, lo incontreremo fino a notte fonda stupite di come il bimbo resti tranquillo e contento. E’ bellissimo pedalare a stretto contatto con tante persone che, per quel giorno hanno un obiettivo comune: arrivare a Piazza del Popolo a Faenza, è come se tutti si collaborasse per la buona riuscita dell’impresa, un unico gruppo solidale, la competizione è principalmente con se stessi ad un certo punto il fisico ti dice di fermarti ma la mente ti fa proseguire.

Sono colpita dalla forza di volontà di tutti questi atleti e ogni volta che supero qualcuno (facilissimo in bicicletta!) mi viene spontaneo dirgli bravo/a spesso poi si prosegue insieme per un tratto di strada e allora vieni a conoscenza delle loro storie di maratone, di allenamenti a orari impossibili per conciliare lavoro, famiglia e sport, incontri anche il signore di una certa età che ti confessa che per lui questa gara è come una droga, non riesce a smettere di partecipare, questa per lui è la 21esima volta e sconsolato ti confessa che finchè la organizzeranno lui ci sarà. Poi incontri la violinista che quando le dici che sei di Cremona ti nomina tutti i liutai più famosi degli ultimi 500 anni!

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E’ davvero magico salire e scendere dall’Appennino in piena notte chiacchierando con tante belle persone ma è affascinante anche quando ad un certo punto della salita al passo della Colla di Casaglia, mi trovo completamente sola sulla strada in mezzo ai boschi. E’ notte, il mio fanale e la mia pila frontale mi permettono di vedere solo a pochi metri dalla ruota della bici sto pedalando in salita nel silenzio, mi sento la natura addosso, mi fa compagnia il verso di tantissime civette, sento tutta la magia di cui mi parlavano, è una sensazione unica, fantastica. Dopo l’ennesimo tornante mi arriva il suono di un’orchestra, ci sono, ancora poche centinaia di metri e arrivo al Passo Colla sono a metà del percorso verso Faenza! Su al Passo c’è aria di festa, c’è musica, la felicità di tutti è tangibile! Dopo aver bevuto un ottimo brodo caldo e mangiato l’ennesima banana, insieme ad Annalaura riprendiamo le bici e iniziamo la discesa verso Marradi, ci sentiamo immerse in una fiaba e la sensazione di benessere è tale che ad un certo punto iniziamo a cantare a squarciagola!

A tutti quelli che incontriamo chiediamo se va tutto bene e li incoraggiamo, un ragazzo dice ad Anna che ha bisogno di fare due chiacchiere per non cedere alla sonnolenza e le chiede di raccontargli qualcosa. Anna apre il libro delle sue 19 maratone percorse in ogni angolo del globo e da sabato notte c’è una persona in più che ammira la sua forza e la sua determinazione. Nel frattempo Gianfranco sta andando alla grande. Stiamo bevendo un caffè ad un ristoro quando un signore seduto di fianco a noi mi dice che si sente svenire, lo adagiamo su una panca e mentre Annalaura chiama il soccorso, io gli tengo le gambe sollevate, lui con un filo di voce mi dice che non può fermarsi al 70esimo km, deve arrivare almeno all’ottantesimo. Suda abbondantemente, ha le mani ghiacciate ma ripete in continuazione che no, deve proseguire poi gli si annebbia la vista e lui è sempre più disperato, mi avvicino e gli sussurro in un orecchio che, per quel che può valere, per me chi riesce a percorrere 70 km è comunque un grande! Lui abbozza un sorriso e dice grazie. Dall’80esimo km sono tanti i maratoneti in difficoltà adesso la sfida è veramente durissima e decidiamo di rimanere entrambe al fianco del nostro runner fino a Faenza.

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Con l’arrivo dell’alba il traguardo è ancora più vicino, mancano 15 km dai Gianfranco, non mollare! Mi stupisco di come Annalaura riesca a trovare argomenti per chiacchierare e distrarre Gianfranco dalla fatica, lui sostiene che in quel momento gli siamo davvero utili e questo ci riempie di orgoglio! Dai Gianfranco ancora 5 km! Abbiamo già superato il cartello con scritto Faenza e adesso c’è un lunghissimo viale che porta al traguardo. Ancora una volta si rinnova la magia e incontriamo bambini che davanti alle loro case hanno allestito dei banchetti per offrire la colazione ai Runners stremati.

Cartello dei 96 Km, forza, ci siamo! 98km, dai è fatta! Poi si intravede il cartello dei 99, io e Annalaura decidiamo che quello sarà il nostro traguardo, questa gara è di chi la fa di corsa, noi per rispetto, staremo un passo indietro. Solleviamo il cartello dei 99 km e lo baciamo con trasporto!Adesso è il momento del trionfo per Gianfranco, l’ultimo km lo percorre tra due ali di folla in delirio, è felice, non sembra nemmeno stanco è incredibile come l’emozione del traguardo ti anestetizzi dalla grande fatica. Ancora pochi passi, eccolo! Applaudiamo lui e tutti gli altri fino a spellarci le mani e chissà, un domani chi ha fatto 99 magari tenterà i 100!

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