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Venezia: stop alle bici dei turisti (anche se condotte a mano)

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Il sindaco Luigi Brugnaro ha individuato il problema che affligge la viabilità di Venezia fatta di calli, corti, campi, ponti e scale: sono le bici dei turisti a creare intralcio e per questo vanno lasciate fuori dalla città storica. Anche se condotte a mano. La decisione proviene dalla giunta comunale che ha approvato la proposta del primo cittadino: chiedere una variazione del regolamento della polizia municipale per multare chi gira per la città lagunare con una bici al seguito.

Che tra le calli non si potesse pedalare era cosa risaputa da tempo, ma questo ulteriore giro di vite nei confronti dei ciclisti – e in particolare dei cicloturisti – è stato accolto con stupore dal mondo delle associazioni a due ruote e la notizia è rimbalzata sui social network attirando critiche e commenti negativi. Molte pagine di cronache cittadine soffiano sul fuoco della polemica e trattano il tema sostenendo – tra le righe – che le bici portano “degrado e caos”, non aiutando certo a sviluppare un ragionamento serio su come affrontare la questione.

Ora la palla passa al consiglio comunale: se sarà approvata la modifica al regolamento, cosa molto probabile, i cicloturisti di passaggio a Venezia che saranno sorpresi a girare per la città lagunare con una bici al seguito incorreranno nel sequestro del mezzo e dovranno pagare la sanzione amministrativa di 50 euro – ridotta a 26 se pagata subito – per poterne rientrare in possesso. I turisti, inoltre, non potranno assicurare la propria bici con catene a tutti quegli elementi che rappresentino arredo urbano o monumentale. A Venezia praticamente ovunque.

E come faranno i residenti, possessori di bici, a portarla verso Piazzale Roma, la stazione o ai vaporetti per andare sulle isole dove invece è consentito pedalare? Avranno una deroga: potranno portare la bici a mano ma dovranno compiere il tragitto più breve per raggiungere la destinazione lasciando l’area della città lagunare off limits per le bici. Altrimenti multa anche per loro. Gli unici a poter pedalare a Venezia restano i bambini con meno di 8 anni, ma soltanto dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 (secondo il regolamento attualmente in vigore, ndr).

Nel nostro Paese le istanze di chi pedala non se la passano tanto bene, ultimamente: pochi giorni fa lo stop alla legge quadro sulla ciclabilità alla Camera, ora la principale mèta turistica del Belpaese che mette al bando le bici dalle sue strade e dalle sue piazze. Un paradosso se di pensa che una delle ciclovie individuate come prioritarie e finanziate dalla Legge di Stabilità 2016 è la Venezia-Torino, chiamata VenTo: un nome che sul web qualcuno suggerisce di modificare in MesTo, perché in realtà si potrà pedalare soltanto a partire da Mestre e non dalla città lagunare. Com’è triste Venezia che appieda i cicloturisti e mette al bando le biciclette…

Commenti

  1. Avatar Renato ha detto:

    Disavventura a Venezia. Lunedì 17 ottobre, al temine di uno splendido giro di tre giorni da Mantova a Venezia, arrivato al tronchetto avevo la necessità di raggiungere la stazione di Mestre. Ho percorso la bella ciclabile che costeggia la strada da Venezia a Mestre, peccato che il percorso finisca in mezzo al nulla, unica possibilità proseguire a piedi tra il guardrail e la vegetazione in mezzo al fango per qualche centinaio di metri ed attraversare la strada all’altezza del controviale. La domanda che pongo agli amministratori è la seguente: non è possibile posizionare il cartello all’inizio della ciclabile indicando strada a fondo chiuso?

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