Il progetto della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese continua a pedalare

cartina_ciclovia_acquedotto_pugliese
Un cicloitinerario che percorre il Tacco d’Italia e fa conoscere un territorio poco battuto e a tratti inesplorato, che attraversa il cuore della Puglia e la valorizza all’insegna del turismo sostenibile: il progetto della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese continua a pedalare, una tappa dopo l’altra. E in questi giorni d’autunno tornano di stretta attualità le immagini scattate quest’estate nell’ambito della seconda cicloesplorazione di tutto il tracciato: oltre 500 chilometri da Caposele fino a Santa Maria di Leuca percorsi in sella da 20 persone provenienti da molte parti d’Italia.

L’occasione è rappresentata dal convegno “Puglia, una scoperta tutto l’anno” organizzato a Roma per far conoscere le intenzioni della Regione in ambito turistico: destagionalizzare l’offerta sul proprio territorio e puntare sulle numerose iniziative veicolate sui social con l’hashtag #inPuglia365, perché l’obiettivo è di rendere il territorio attrattivo tutto l’anno al di là dei mesi estivi e promuovendo le singole realtà locali.

[smartslider2 slider=”31″]

Per quanto riguarda la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, che rappresenta anche un itinerario narrativo ricco di storia legata alla sua costruzione e ai luoghi che attraversa, l’elemento più importante da rimarcare è che questo tracciato può contare su circa 230 km di strade (piste) di servizio già esistenti e in gran parte già percorribili. Una ciclovia che per metà del suo percorso diventa quindi via verde, preclusa al traffico motorizzato. La parte “greenway” comprende un tratto al confine tra Campania e Basilicata ed un lunghissimo tratto, interrotto solo per pochi km, da Venosa (Potenza) a Seclì (Lecce). In Salento e in Irpinia possono essere utilizzate molte strade rurali e locali mentre sono quasi del tutto assenti tratti da percorrere su pericolose strade statali e provinciali.

ciclovia_aqp_17

La seconda cicloesplorazione di quest’estate – realizzata tra i 24 agosto e il 2 settembre 2016 – dopo quella pionieristica dello scorso anno ha dimostrato che la gran parte del percorso sarebbe già fruibile con pochi accorgimenti, dal momento che è rappresentato dalla pista di servizio che Acquedotto Pugliese SpA tiene pulita e percorribile per ispezionare il tracciato. A organizzare la spedizione a pedali, un cicloviaggio che si è sviluppato come un’assemblea itinerante per sensibilizzare intorno al progetto della ciclovia, è stato il Cooordinamento dal Basso che sta promuovendo la Ciclovia dell’Acquedotto come opera a basso impatto ambientale ma ad alto valore in fatto di turismo sostenibile, come conferma il portavoce Cosimo Chiffi: “Adesso abbiamo delle foto a testimoniare che questa ciclovia esiste già e basterebbe davvero pochissimo per completarla. Acquedotto Pugliese SpA spende già ogni anno centinaia di migliaia di euro per sfalciare e pulire la pista. L’intero tracciato è costantemente sorvegliato. Non abbiamo trovato particolari pericoli e la gran parte dei ponti canale, anche quelli più alti, dispongono già di parapetti e barriere di sicurezza. Insomma sono sempre più convinto che lo scoglio maggiore sia di tipo burocratico e non realizzativo/progettuale”.

ciclovia_aqp_06

La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è stata inserita nella Legge di Stabilità 2016 tra le 4 ciclovie turistiche prioritarie per l’Italia, accedendo quindi al riparto delle risorse messe a disposizione dallo Stato (91 milioni di euro in tre anni). La realizzazione verrà inoltre seguita da una cabina di regia ministeriale, con il coinvolgimento delle tre regioni. L’inserimento nella Legge di Stabilità è stato reso possibile dopo una grande mobilitazione del Coordinamento dal Basso e sui social network. Come Bikeitalia.it abbiamo lanciato l’hashtag #MancailSud e un tweetstorm (trend topic nella giornata del 18 dicembre) proprio per chiedere l’inserimento di interventi sul cicloturismo anche nel Mezzogiorno rimarcando l’importanza proprio della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. Il 27 luglio 2016 è stato firmato il protocollo d’intesa fra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MIBACT) e le Regioni Puglia (capofila), Campania e Basilicata, cui spetterà la realizzazione dell’opera.

Secondo la tabella di marcia ministeriale, nel 2017 dovranno essere sottoscritti gli accordi di programma con gli enti locali interessati dal percorso, avviate le gare e aperti i primi cantieri che si dovranno chiudere entro il 2018. Cantieri che nel caso dell’unica ciclovia del Sud sono già aperti in Valle d’Itria e in Salento. Ora però si tratta di capire come s’intende procedere con la realizzazione dell’opera: per renderla fruibile e pedalabile in sicurezza nel più breve tempo possibile sarebbero necessari piccoli accorgimenti e lavori d’infrastrutturazione leggera per evitare che un lungo iter burocratico e la suddivisione in numerosi lotti allunghi a dismisura i tempi di realizzazione rendendo di fatto impraticabile un percorso che in buona parte già c’è.

ciclovia_aqp_08

L’idea del Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese – un comitato che conta ormai oltre 100 tra associazioni e imprese delle tre regioni interessate dal passaggio dell’itinerario – è di valorizzare l’esistente senza mettere in cantiere varianti su strada, come conferma il portavoce Cosimo Chiffi: “ La cicloesplorazione di quest’anno, condotta percorrendo quasi tutta la pista di servizio e ‘provando’ l’itinerario con un gruppo di 20 persone, mi ha fatto capire che immaginare/tracciare un percorso alternativo a quello su strade pubbliche (in attesa che il progetto si realizzi) davvero non ha senso. L’itinerario deve essere quello lungo la pista di servizio: solo attraversando quella strada si possono incontrare i tanti ponti-canale e le tracce storiche poste in modo lineare e progressivo come casette d’ispezione, targhe, case cantoniere e fontane”.

Per il 2017 l’obiettivo al momento è quello di rendere possibile il passaggio per almeno tre settimane in primavera, d’intesa con Acquedotto Pugliese SpA che già quest’anno ha concesso il passaggio alla cicloesplorazione e ha dimostrato interesse per la realizzazione e la valorizzazione dell’opera di cicloturismo sostenibile. Con il supporto delle Istituzioni sarebbe possibile costruire attorno all’idea della Ciclovia dell’Acquedotto un “club di prodotto” per valorizzare il tracciato facendolo vivere grazie alle attività di chi sta continuando a pedalare a testa bassa per far sì che l’opera si possa realizzare in tempi certi e diventare la più importante dorsale cicloturistica del Mezzogiorno.

Commenti

  1. Avatar Fred van Dijk ha detto:

    Ciao,
    Mi chiamo Fred van Dijk. Sono Olandese.
    Ho intenzione di fare la ciclovia in maggio 2018.
    La voglio fare in inverso da Santa Maria di Leuca a Caposele. Quindi voglio continuare a Roma.
    Cerco una descrizione delle tracce in direzione nord.
    Se clicco per trovare le direzioni non funziona.
    Cordiale saluti,
    Fred van Dijk

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *