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Stalli e rastrelliere, Milano liberalizza i portabici sulle strade

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Più parcheggi per biciclette sulle strade di Milano: questo l’obiettivo di Palazzo Marino che ha recentemente dato il via libera a nuovi portabici di proprietà privata ad uso pubblico, chiedendo a soggetti terzi rispetto all’Amministrazione meneghina di promuovere la mobilità ciclistica attraverso l’acquisto e l’installazione di stalli e rastrelliere in aree demaniali, appartenenti al patrimonio indisponibile del Comune o private ma soggette a servitù di passaggio. In altre parole: i commercianti potranno chiedere d’installare – a loro spese – parcheggi per bici nelle immediate vicinanze dei loro negozi, sul suolo pubblico.

L’occupazione dei portabiciclette sarà permanente e si rinnoverà tacitamente di anno in anno, a meno che il proprietario non rinunci o l’Amministrazione non si pronunci altrimenti. Per i privati il costo per istruire la pratica è abbastanza contenuto – due marche da bollo da 16 euro e 25 euro di spese istruttorie – ma il deposito cauzionale richiesto dal Comune è di 500 euro: una cifra che per molte attività commerciali medio/piccole pur interessate alla cosa potrebbe rappresentare un deterrente.

Anche perché il richiedente, in caso di concessione, avrà l’onere di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria della segnaletica e dei portabiciclette per l’intera durata della concessione, alla sostituzione del palo e del segnale verticale e dei portabiciclette in caso di ammaloramento e deperimento, nonché alla rimozione immediata per ragione di interesse pubblico. Ma il portabiciclette ad uso pubblico sarà esente dal pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico.

Già, ma allora se l’intenzione manifestata dal Comune di Milano è di favorire i parcheggi per le bici perché delegare l’installazione degli stalli e delle rastrelliere ai privati, per giunta a loro carico? La questione presenta almeno un indubbio vantaggio, oltre all’evidente contenimento delle spese: in questo modo le procedure burocratiche sono molto più snelle e basta una semplice domanda per poter installare un portabici, viceversa se l’acquisto e l’installazione fossero stati a carico dell’Amministrazione comunale i tempi sarebbero stati più lunghi.

Ma l’iniziativa, che pure va nel solco della mobilità nuova, presenta anche alcune criticità: oltre al già citato deterrente economico della cauzione di 500 euro da versare a garanzia di ogni rastrelliera acquistata/installata da parte del privato-richiedente, un’altra riguarda il tipo di portabici da installare che può essere solo di determinati tipi indicati in un’apposita determina dirigenziale (nello specifico, 4: parigina, circolare, tubolare e archetto).

I vantaggi sul commercio nelle strade interessate dall’aumento del passaggio e della sosta delle bici sono stati più volte dimostrati: resta ora da capire se questa mossa del Comune di Milano riuscirà a perseguire il duplice obiettivo di aumentare la ciclabilità e di indurre i cittadini ad andare a fare shopping in bici anziché in auto, visto che in alcune strade i portabici installati andranno a sottrarre proprio aree di parcheggio destinate ai motori.

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