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La Val Seriana in bicicletta

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Tutto inizia nell’ampio parcheggio degli impianti sportivi di Alzano Lombardo. Ricomposizione dei mezzi, ritocchi all’abbigliamento, caffè e in sella. Ciclabile Val Seriana, immediatamente immersi nella natura per una nuova avventura, il saluto del leprotto che incurante del frequente passaggio degli umani se ne sta sdraiato al bordo della via. Antichi ponti in pietra a più arcate, per cambiare sponda, ammirando lo scorrere dell’acqua a volte tranquilla, a volte vertiginosa nel saltare i vari sbarramenti. Cascatelle, piccoli bacini azzurri, il nonno che insegna a pescare al nipotino, la bella mamma sdraiata al sole mentre i bimbi giocano. Ciclisti, podisti, maratoneti, camminatori, turisti, c’è un po’ di tutto persino un autofficina in riva al fiume al di la del ponte, a fianco del percorso, a ridosso del monte, una collocazione da far invidia a Rocco che dice:
“Guarda in che bel posto hanno l’officina”.

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Un continuo variare di panorama, dal bosco alla prateria, dalla terra battuta all’asfalto, dove la valle si apre offrendoci la sublime visone delle Alpi e l’acqua sempre al nostro fianco con il suo borbottare gorgogliante… come posso non gioire, non godere di questo vedere e sentire? Esaltazione dello spirito, nuova energia per affrontare il monte. Conquista del passo della Presolana e finalmente ristoro e rifornimento, chi più chi meno ne sente il bisogno. Il paesaggio incanta, lo scollinamento da sollievo e il desiderio di lanciarsi in discesa intensifica il piacere, non saranno le quattro gocce a placare l’entusiasmo e la curiosità di percorrere la vecchia Via Mala di Scalve. Breve percorso suggestivo con terrazzino esposto nel vuoto sull’orrido del torrente Dezzo per aggirare la galleria.

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Alla strada sovrastano ambo i lati le muraglie ciclopiche con le due catene che la serrano e fra le cui due sommità splende, come nastro frastagliato, l’azzurro del cielo. Giù nel profondo, il fiume precipita a valle, con salti pazzi ed ampi vortici ed impeti forsennati, e muggia, e romba, e ribolle, poi sosta e riposa in specchi limpidi e tranquilli, per riprendere tosto la formidabile corsa all’abisso…

Meglio non saprei descrivere l’immagine del luogo quindi mi sono appropriato di codeste righe poetiche. Gallerie ce ne sono ancora e ancora la vecchia via le aggira, continua il primitivo percorso, sbarrato, interdetto al transito. Come posso resistere all’esplorazione? Tra folta vegetazione, frane, passaggi angusti, una sottile traccia ci guida nel misterioso regno proibito; divertente ed appagante il procedere in uno scenario fiabesco e inquietante per il potenziale rischio, eccitati ed emozionati superiamo i vari livelli di difficoltà… pioggia compresa che ci accompagna fino ad Angolo Terme, per concludere a Boario con il sole. Eccoci in un altro mondo, una metamorfosi repentina dell’ambiente e della mente, dobbiamo cercare rifugio nella civiltà e dove? Se non al Rizzi Aquacharme Hotel: “E’ un quattro stelle!” il comune pensiero, ma abbiamo desiderio di esser coccolati, purtroppo è tardi per il centro benessere. Ci rifacciamo con la cena. molto bene siamo contenti, soddisfatti, rilassati, ritemprati, pronti ad accogliere il sonno che durante la notte ci traghetterà al domani.

Sole, sole splendente questa mattina, alcune foto davanti all’hotel e al parco delle terme, prima della cavalcata odierna. Una mezz’ora ci divide dall’incantevole visione del Lago D’Iseo e dalla bella cittadina di Lovere. L’acqua è increspata dalla leggera brezza, imbrillantinata dai raggi del sole, le biciclette appoggiate alla spalletta del pontile, i nostri occhi puntati all’orizzonte, dove i monti chiudono il bacino. Cogliamo l’energia dell’immagine che proietta il pensiero e scaturisce sentimento di beatitudine. Attimi, sono attimi da vivere, attimi in cui il tempo sembra fermarsi, attimi che si ripropongono ad ogni pedalata successiva sprigionando l’energia assorbita.

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Sono colpito dall’estraniarsi di ognuno di noi dall’altro, quasi a volere sua ogni sensazione, pur rimanendo in compagnia. Ritengo che ciò derivi dalla buona armonia. All’unisono permeati dalla bellezza cerchiamo un’altra strada, una strada che sorprenda, che ancora ci spinga in un’avventura; e quale strada se non quella che costeggia il piccolo lago di Endine? Riva sud… meraviglia! Foto! un giovane ciclista si ferma spontaneamente per scattarcela e riparte. Che piacere pedalare in questo contesto, aumentare la velocità per non perdere la ruota della bionda signora che mi sorpassa. Percorrere la passerella pedonale sull’acqua e ritrovare il giovane in attesa del nostro passaggio:
“Vi ho aspettato per farvi una foto in questo punto panoramico”.
Ho voglia di birra e non sono il solo, che contento:
“Dai mangiamo anche un panino”

Non sia mai che un simile desiderio non sia esaudito, la graziosa donzella non esita al servizio ed i tre cavalieri son presto accontentati. Non vi dico cosa passi per la mente, quali straordinarie fantasie frequentino i nostri pensieri, quali progetti si riescano ad immaginare mentre si osserva il degradare del prato a pelo dell’acqua che accarezza la riva sulla quale s’affaccia l’antico borgo. Ancor più sorprendente e suggestivo è il tracciato che segue il fiume Cherio che ora, dopo aver allargato le sponde per formare il lago, se ne esce attraversando il parco boschivo, regalando a noi una via carica di emozioni e sensazioni esilaranti. Proseguiamo tra ponticelli, passaggi incredibili, orti e serre di ortaggi per immergerci ancora nel fitto bosco e culminare a Gorlago, paese situato in posizione strategica all’imbocco della val Cavallina. Nell’antico borgo medioevale: il castello, varie ville dell’epoca e le caratteristiche strette viuzze con selciato in pietra. Ebbene ci siamo, cerchiamo strade minori per Bergamo, ma prima o dopo il grande traffico ci assorbe. Addio sogno, addio fantasia, ma no!

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C’è Bergamo alta a deliziarci, sebbene affollatissima riesce a sfoggiare il suo fascino e cogliere l’ammirazione. Personalmente mi ritrovo proiettato nei ricordi, di bei momenti vissuti in questa città lombarda e dei suoi dintorni di sorprendente bellezza, totalmente diversa dal mio immaginario. La bella gita termina al parcheggio dei centri sportivi di Alzano Lombardo, giù dai pedali, si torna a casa con un’ennesia avventura da raccontare e la voglia di pensarne un’altra.
Quanto è bello andare in bicicletta! Un semplice mezzo per esperienze straordinarie che ci attendono dietro l’angolo di casa, credetemi basta girare l’angolo per entrare in quel mondo migliore che tanto bramiamo.

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Commenti

  1. Avatar Walter ha detto:

    Consiglio alla redazione di recensire il percorso della ciclabile di Valle Brembana che attualmente si sviluppa da Zogno sino a Piazza Brembana sul vecchio semine dell’ex ferrovia della Valle Brembana. Un percorso di 35 km adatto a ciclisti di qualsiasi età e preparazione, in completa sicurezza. Da vedere e provare

  2. Avatar Paolo ha detto:

    Bravo Romeo!!
    Viaggiare con te è viaggiare due volte, una sui pedali e una comodamente seduto in poltrona rivivendo quei bellissimi giorni.
    Viva la bici!

    1. Avatar nestore ha detto:

      ..allora andiamo!..

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