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Le banche promuovono Shimano: è il termometro della bicicletta

Una relazione tecnica di 29 pagine fitta di grafici e tabelle in cui vengono messi in nero su bianco i numeri di una delle principali aziende nel settore del ciclo: gli analisti di Credit Suisse hanno pubblicato il 24 ottobre scorso un report dettagliato su Shimano, evidenziando che il colosso giapponese gode di buona salute e spiegando i motivi per cui le prospettive di mercato per il futuro possono essere considerate positive.

“La maggior parte dei componenti che Shimano fa sono piccoli, ma la loro influenza sul settore della bicicletta a livello globale è enorme”. Forse la chiave della forza di Shimano è racchiusa nella spiegazione di questa semplice frase estrapolata dall’analisi di Credit Suisse: senza componentistica non si possono assemblare biciclette e Shimano detiene quasi il monopolio nel mercato dei componenti per bici a livello mondiale. Da ciò deriva che, pur non producendo direttamente biciclette, nel corso dell’esercizio 2015 Shimano ha incamerato ricavi per 3,3 miliardi di dollari (il 73% in più rispetto al produttore di biciclette taiwanese Giant, che si è attestato a 1,9 miliardi di dollari).

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A causa del crollo delle vendite registrato nei primi 7 mesi del 2016 – tra gennaio e luglio le vendite nette di componenti per biciclette sono scese a 132.630 milioni di yen (1.14 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – l’utile operativo di Shimano è diminuito di oltre un quarto (28,5%) a 30.586 milioni di yen (262 milioni di euro). Nonostante questo la fiducia nel core business di Shimano da parte delle banche e degli analisti di settore non è venuta meno.

Per quanto riguarda la solidità economico-finanziaria individuata da Credit Suisse, Shimano si è dimostrata negli anni “altamente resistente agli shock macroeconomici”, tanto da non aver avuto neanche una perdita operativa annuale nei suoi 40 anni di esercizio (dal 1975, ndr). Inoltre i costi di produzione sono “tra i più bassi del settore” e c’è un altro aspetto che garantisce a Shimano un vantaggio sui suoi diretti concorrenti: in base al “sostanziale differenziale di prezzo” i suoi componenti risultano meno costosi tanto che gli analisti suggeriscono che aumenti di prezzo – e dunque di margini – sono possibili, mantenendo la propria rilevante quota di mercato.

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Un passaggio interessante dell’analisi riguarda la stima della quota di mercato globale di Shimano di componentistica delle biciclette che, in generale, risulta “tra il 70 e l’80%”: dunque se le banche prevedono un trend di crescita positivo per Shimano che è presente con la propria componentistica sulla maggior parte delle bici in commercio, ciò significa che gli analisti di settore vedono un futuro positivo di crescita per l’industria della bicicletta in generale, di cui Shimano può essere considerato un termometro affidabile.

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La competitività dei costi di Shimano, secondo Credit Suisse, è aumentata a causa dell’espansione di una linea di produzione interna con maggiore efficienza e automazione – presso la sede dello stabilimento della società a Sakai (Prefettura di Osaka) – che è stata ricostruita nel 2014. E per l’inizio del 2017 è previsto l’avvio di una nuova linea di produzione nella prefettura di Yamaguchi Shimoneseki: questo consolida la posizione di Shimano nel mercato della componentistica per bicicletta. Tra i fattori di crescita a lungo termine della ciclabilità, come riporta l’analisi, ci sono le misure per ridurre l’inquinamento atmosferico e il traffico, così come quelle per ridurre le spese mediche attraverso la promozione della salute. Dunque un terreno fertile per lo sviluppo del mercato della bicicletta che molti governi nazionali e locali stanno promuovendo.

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Altri aspetti interessanti riguardano la diffusione dei freni a disco anche sulle bici da corsa – oltreché sulle mountain bike – e le ampie prospettive di crescita dei cambi elettronici e delle bici elettriche: la quota di mercato di Shimano garantisce un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. Per quanto riguarda in particolare il mercato italiano, un’altra notizia che si lega a questa analisi è rappresentata dal fatto che a gennaio 2017 aprirà a Lione, in Francia, il quarto centro di distribuzione dei prodotti Shimano per l’Europa dopo quelli di Nunspeet (Paesi Bassi), Poznan (Polonia) e Istanbul (Turchia). Si tratta di uno stabilimento che, vista la sua posizione strategica, garantirà consegne più veloci sul mercato francese e italiano, accelerando i riassortimenti nei negozi specializzati di biciclette.

Commenti

  1. Avatar A.D. ha detto:

    Ottimo articolo, e anche… ottime notizie per il mondo della bici, che noi tutti amiamo!
    E’ però triste pensare che la Campagnolo, un’azienda che ha fatto la storia del ciclismo, e che per decenni ha avuto una posizione dominante sul mercato della componentistica, la stessa posizione che detiene oggi la casa giapponese, sia ormai relegata sempre più ai margini del mercato,

    1. Avatar alp ha detto:

      non credo , campagnolo sono artigiani e fanno top di gamma solo , ovvio che una bici di eurospin non monti i camapgnolo bora , bensi degli shimano in ferro :-)

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