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Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese: lavori al via (sull’1% del tracciato)

Al via i lavori per la realizzazione della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. Ma solo su 4,6 km del tracciato, lungo in totale circa 500 km. Secondo il Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto è necessario un approccio diverso.

cartina Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese

I 4,6 km del nuovo cantiere sono in località Pineta Ulmo (Ceglie Messapica). I lavori prevedono la sistemazione della pavimentazione e degli accessi, e l’installazione di segnali indicatori; previsto anche un sistema per contare il numero di bici che passano lungo il percorso.

Ricordiamo che la Ciclovia passa per le strade di servizio dell’Acquedotto Pugliese, già in gran parte percorribili (in teoria) ma chiuse ai cicloturisti per gran parte dell’anno. Più che sistemare singoli tratti, sarebbe urgente prima di tutto rendere disponibile ai cicloturisti quel che già c’è.

Cosimo Chiffi, portavoce del Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, ha rilasciato a Bikeitalia la seguente dichiarazione:

“Noi del Coordinamento dal Basso pensiamo ci voglia un netto cambio di approccio. Non si è più in una fase sperimentale ma parliamo di una ciclovia prioritaria per l’Italia. Se l’obiettivo è quello di generare ricadute immediate sui territori, allora bisognerebbe per prima cosa concentrarsi sugli interventi minimi in grado di inaugurare subito un itinerario percorribile (segnaletica, attraversamenti, parapetti). Questo per noi dovrebbe chiamarsi “Lotto Zero”, mentre spetterebbe [a successivi interventi] il compito di migliorare ulteriormente le cose, avanzando magari per tratti e deviazioni temporanee. Del resto, tutti i 500 km noi li abbiamo già percorsi, li abbiamo documentati, e siamo convinti che la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese potrebbe essere la prima ad essere completata.”

È necessario precisare che questi 4,6 km si aggiungono ad altri 37 km ancora da completare in Salento lungo la dorsale del Sinni.

ciclovia acquedotto pugliese

Maggiori dettagli possono trovarsi sul sito del Coordinamento (aqp.bike), e in particolare in questo comunicato che riportiamo integralmente:

Acquedotto Pugliese SpA e Regione Puglia comunicano la prosecuzione del cantiere avviato grazie al progetto Cyronmed (Rete Ciclabile del Mediterraneo) per rendere accessibili a bici e pedoni le piste di servizio dell’acquedotto.

Si era partiti nel giugno 2009, con l’approvazione dello studio di fattibilità e l’autorizzazione al progetto preliminare per un primo intervento dimostrativo sul Canale Principale attraverso la Delibera di G.R. nr.963, individuando la Valle d’Itria quale area “pilota”.

Nell’aprile 2014 veniva inaugurato il primo tratto di 10 km (Lotto A) da Figazzano (contrada tra i Comuni di Locorotondo e Cisternino) all’incrocio con la ex SS581 Martina Franca – Ceglie Messapica (vedi il progetto nella sezione risorse). Proprio da questo punto, lo scorso dicembre sono finalmente ripartiti i lavori con l’avvio del Lotto B, che estenderà la ciclovia di ulteriori 4,6 km fino alla località Pineta Ulmo (Ceglie Messapica).

Oltre alla sistemazione della pavimentazione naturale, l’adeguamento degli accessi e l’apposizione di segnaletica, verrà installato un “sistema conta biciclette”, costituito da una coppia di fotocellule, alimentate da un pannello fotovoltaico e consultabile via internet. I costi dell’opera, interamente sostenuti dalla Regione Puglia, sono pari a € 432.000,00 ed i lavori saranno ultimati entro il 2017. Questo il link al comunicato di Acquedotto Pugliese SpA.

Il Coordinamento dal Basso aveva già incontrato i tecnici di AQP nell’aprile del 2015 e discusso proprio del completamento degli interventi già programmati. Oltre al Lotto B, un ulteriore lotto di circa 6 km fino a Monte Fellone (Villa Castelli) era stato già individuato. Successivamente, il Piano Attuativo del Piano Regionale dei Trasporti 2015-2019 ha programmato altri interventi: verso sud fino a Grottaglie e a nord di Figazzano fino a Gioia del Colle (pur senza quantificare e garantire le risorse necessarie).

I ritardi nell’avvio del Lotto B, pur potendo contare su finanziamenti disponibili e progettazione definitiva già da tempo predisposta, hanno risentito di alcuni avvicendamenti interni ad AQP e soprattutto di lungaggini burocratiche per rilascio delle autorizzazioni da parte degli enti (Comuni, Provincia). Tempi infinitamente lunghi (32 mesi) per avviare un cantiere su un tratto che resta piuttosto limitato (soli 4,6 km).

In ogni caso una buona notizia, ma occorre un deciso cambio di passo ed un approccio differente per rendere accessibile in tempi ragionevoli i circa 500 km di ciclovia da Caposele a Santa Maria di Leuca.

Le immagini che corredano l’articolo sono tratte da aqp.bike

Commenti

  1. Avatar salvatore ha detto:

    buongiorno a tutti/e io credo che certe rivoluzioni debbano partire dal basso, perchè ” non si esporta la democrazia”, cioè nessuno userà veramente una ciclabile che rischia di essere una cattedrale nel deserto fine a se stessa, ma se tanti ciclisti inizieranno ad utitlizzare il percorso, o tutte quelle vie vicinali al percorso, attivando così una economia turistica indotta, forse le istituzioni si sveglieranno ed accelereranno il compimento della ciclabile.
    Per iniziare a fare ciò ritengo che BIKEITALIA dovrebbe pubblicare il tracciato piu’aderente possibile a quello della ciclabile in modo che tanti cicloviaggiatori possano cominciare a farsi vedere in zona.

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