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Incidente in bici per il pilota Nicky Hayden

L’essere umano è da sempre attratto dal mito della velocità. A questo mito ha dedicato la carriera Nicky Haiden, che ha acceso la fantasia dei suoi tifosi con le sue gare in MotoGP. Non tutti i telespettatori però hanno chiara in mente la differenza fra ciò che i professionisti fanno su un circuito, e ciò che si deve fare sulle strade pubbliche.

Nicky Hayden
Un lavoro pericoloso, quello di Hayden. Ma mai tanto pericoloso come lo spostarsi in bici in Italia. Questa è la conclusione che si potrebbe legittimamente trarre dalla notizia diffusa nelle ultime ore: Nicky Hayden in condizioni gravissime dopo essere stato investito da un’automobile mentre pedalava sulle strade della costa adriatica.
Il pilota statunitense stava pedalando con un gruppo di ciclisti a Misano Adriatico, vicino Rimini. A quanto sembra Hayden sarebbe stato investito da un’automobile, sfondandone il parabrezza. Il pilota è stato inizialmente trasportato all’ospedale “Infermi” di Rimini, dove le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. Si parla di un forte trauma addominale e di un trauma cranico. Dovrebbe essere ora trasportato con un elicottero presso il Bufalini di Cesena, dove si trova un centro più adatto alla cura di questi casi.

Qui sotto, un post su Instagram di poche ore fa, che mostra Nicky felice di pedalare.

Miles W/ the Mayor of Misano @denispazzaglini

Un post condiviso da Nicky Hayden (@nicky_hayden) in data:


La notizia sta facendo velocemente il giro della rete, data la notorietà del ferito. La riflessione non può che essere la solita, banale ma indispensabile: queste cose succedono tutti i giorni sulle nostre strade. Per quanto tempo ancora? Non sappiamo se l’investitore fosse uno di quegli autisti che emulano le imprese dei piloti sulla strada: la realtà è che tantissimi incidenti sono causati da brave persone, magari anche prudenti, ma basta un attimo di distrazione per causare una tragedia: è l’automobile, nelle mani di un fallibile essere umano, ad essere il problema. Il caso di Scarponi e quello di Hayden (speriamo non accomunati dalla stessa tragica conclusione) saranno serviti solo ad attirare i clic dei lettori, o condurranno a un vero ripensamento della mobilità?
Forza Nicky!

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