Salute

5 cose che ti succedono mentre vai in bici (e non te ne accorgi)

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Cose che succedono quando vai in bici

Cose che succedono quando vai in bici (ma non te ne accorgi)

Ci sono diverse cose che succedono quando vai in bici, ma non te ne accorgi. Quando andiamo in bici siamo impegnati a mantenere l’equilibrio, a controllare cosa ci accade intorno, a valutare le situazioni che ci si presentano di fronte oppure a mantenere i ritmi dettati dal piano di allenamento. Eppure, mentre pedaliamo, avvengono un sacco di cose delle quali nemmeno ci rendiamo conto ma che hanno una gran influenza sul nostro modo di vivere e di rapportarsi con gli altri e questo grazie all’uso della bici. Ne abbiamo selezionate cinque.

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1: Il tuo cuore modifica la sua struttura

Il cuore è la pompa che manda in circolo il sangue, vera e propria linfa vitale che trasporta ossigeno, anidride carbonica e nutrienti. Per mantenere elevata l’ossigenazione (cioè il valore di ossigeno nel sangue) il cuore ha bisogno di pompare sempre quantità maggiori di sangue ai polmoni, che è il luogo dove appunto il sangue si ossigena. Per farlo deve cambiare la sua struttura, apportando modifiche che possono diventare permanenti. La parete del cuore, detta miocardio, diventa più spessa, le cavità cardiache, gli atri e i ventricoli, aumentano di dimensione e il volume di sangue spostato a ogni battito aumenta.

2: Le fibre dei tuoi muscoli cambiano

Le fibre sono le componenti più piccole dei muscoli. Un insieme di fibre dà appunto vita a un muscolo che, con le sue inserzioni tendinee sulle ossa, permette il movimento grazie alla contrazione. Nei muscoli esistono due tipi di fibre: a contrazione lenta (dette ST) e rapida (FT). Le prime sono fibre deputate alla resistenza, che si contraggono lentamente e consumano meno energia. Le seconde sono più esplosive e consentono movimenti rapidi e decisi. Solitamente in una persona adulta troviamo una distribuzione di 50-50 tra fibre ST e FT. Mentre andiamo in bici, che è un’attività sportiva di resistenza, le fibre ST sono fondamentali per sostenere i lunghi sforzi ed è così che le fibre FT lentamente si tramutano in ST, modificando la loro struttura e permettendo di sostenere attività sempre più lunghe.

3: La tua attenzione cresce

L’attenzione (meglio detta capacità attentiva) è una caratteristica che si può allenare, esattamente come un qualsiasi muscolo. Andando in bici dobbiamo essere concentrati sul traffico, sugli altri, su tutto ciò che ci succede intorno. In sostanza dobbiamo filtrare le molteplici informazioni che il mondo esterno ci invia per elaborare quelle a noi utili e tralasciare quelle inutili. Questo processo è l’attenzione, che ha una sua capacità e velocità. Nel primo caso indica il volume d’informazioni che possiamo filtrare e nel secondo il tempo che impieghiamo per farlo.

Andare in bici è un continuo allenamento che migliora sia il numero d’informazioni che possiamo elaborare e riduce il tempo per farlo. Ciò ha ripercussioni sulla capacità di prendere decisioni rapide in caso di eventi inattesi. Uno studio (detto il paradigma di Posner) ha messo a confronto le capacità attentive di un atleta principiante e uno esperto. E’ emerso che in generale il primo aveva tempi di reazione più lunghi, doveva mettere in ordine cronologico le informazioni e doveva guardare le i protagonisti della scena per avere un quadro chiaro (ad esempio un’auto che taglia uno stop). L’atleta esperto aveva tempi di reazione più basso, sapeva collegare informazioni anche senza che fossero in ordine. Il ciclista inesperto guardava l’auto, quello esperto guardava lo spazio libero. E come tutti i ciclisti sanno, la bici va dove gli occhi le dicono di andare.

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4: Le tue articolazioni si lubrificano

Le articolazioni sono sistemi osteo-muscolari complessi e funzionali che nemmeno il miglior ingegnere del mondo potrebbe riprodurle così bene. Vi si trovano muscoli, capi ossei, tendini, legamenti e cartilagini. Queste ultime hanno il compito di limitare l’attrito e per farlo (tra le altre cose) producono un liquido, detto sinoviale. In poche parole le cellule della cartilagine, i condrociti, secernono questo gel che ha il compito di lubrificare le articolazioni, favorire lo scivolamento e raffreddare i capi ossei che sfregano. Il liquido sinoviale nutre anche l’articolazione e la rende elastica e forte. Andando in bici usiamo molto le articolazioni eppure, grazie al lavoro in scarico, queste si rafforzano e permettono di limitare l’insorgenza di futuro patologie come anchilosi o artiti.

5: Il tuo umore migliora e si stabilizza

L’umore è la condizione psicologica ed emotiva che fa da sfondo a qualunque attività umana. Noi essere umani siamo incapaci di vivere un evento senza accompagnarlo con una sensazione o un’emozione. Andando in bici si consumano energie e il cervello produce delle sostanze che migliorano l’umore (come l’endorfina). Inoltre il senso di libertà e di autodeterminazione (cioè di essere padroni della propria esistenza) acuisce il benessere psicologico.

Grazie poi all’uso continuativo della bici il fisico migliora e con sé anche l’autostima, poiché ci si vede più belli e più in forma, si è più inclini ad accettarsi e a relazionarsi con gli altri. Infine nella nostra psiche avviene un dialogo interno detto autoefficacia, cioè una sorta di valutazione e di presa di consapevolezza delle proprie capacità, dettata appunto dalla rafforzata sensazione di autodeterminazione. In sostanza ci convinciamo di essere più bravi, più belli e più forti. E il nostro umore ne risente, ca va sans dire!

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Articolo aggiornato a Gennaio 2023

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