Bike to Work, come affrontare gli incroci

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Proseguiamo il nostro viaggio nell’universo chiamato bike to work occupandoci dei casi più comuni che si possono verificare agli incroci stradali, ovvero le intersezioni tra più strade senza regolazione se non quella della segnaletica (cartellonistica e pittura stradale). Come sempre ci concentreremo su come muoverci aumentando al massimo la nostra sicurezza e quella degli altri utenti della strada.

Incroci a T

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Un incrocio a T è probabilmente la situazione più comune che si possa incontrare pedalando in città: una strada secondaria che ne incrocia una principale in modo perpendicolare, formando appunto una T. Solitamente, se non regolato da semaforo, l’incrocio prevede lo stop per le vetture che giungono dalla strada secondaria. E’ appunto il nostro caso: il ciclista sta pedalando lungo una strada principale, affiancato dalla vettura A che ha tutta la carreggiata per superarlo, poiché il ciclista stesso si posiziona molto a destra. Come accade spesso, l’auto B si ferma allo stop più avanti rispetto alla segnaletica, di fatto tagliando la strada alla bicicletta e travolgendola. Nello schema 2 invece vediamo come il ciclista si mantenga a una distanza di sicurezza dal lato destro della carreggiata, obbligando la vettura A a rallentare e poi ad allargare la traiettoria per poterlo superare. Questo spazio di sicurezza che il ciclista si è ritagliato gli permette di non urtare (né di dover pericolosamente spostarsi verso sinistra all’improvviso) il cofano della vettura B, che si è fermata oltre lo stop.

Incroci a X

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Altra tipologia d’incrocio molto comune sono quelli a X o a croce, dove una strada principale viene incrociata da due strade secondarie poste alla medesima altezza. Il caso che rappresentiamo è molto comune e si può verificare spesso (chiunque mastichi un po’ di ciclismo urbano potrà confermare): il ciclista sta percorrendo la carreggiata, mantenendosi a una distanza di sicurezza dalla destra. Allo stop di destra sopraggiunge la vettura A, che deve andare dritto. Il conducente osserva la carreggiata e vede il ciclista, poi osserva quella opposta e vede che la vettura B ha liberato l’incrocio, così accelera e s’immette a sua volta nell’incrocio, travolgendo il ciclista come se si fosse dimenticato della sua presenza. E’ una situazione molto comune che bisogna affrontare con la nostra arma vincente: il saper leggere in anticipo le situazioni. Nello schema 2 vediamo il ciclista che osserva l’auto A ferma allo stop e capisce che tirerà dritto, per cui rallenta e scarta sulla destra, affinché possa evitarla una volta che abbia impegnato l’incrocio. Tecnicamente il torto è del conducente della vettura A, che non rispetta lo stop e taglia la strada al ciclista ma è bene ricordare che piuttosto che far valere le proprie ragioni è meglio aumentare la propria sicurezza, anche se questo significa far sì che un automobilista incosciente passi al posto nostro. Potremmo anche provare a far notare la nostra presenza usando lo sguardo e fissando gli occhi del conducente. Probabilmente funzionerà ma prima d’impegnare l’incrocio conviene verificare di averne catturato l’attenzione, altrimenti meglio rallentare.

Strada principale con più incroci

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In questo caso parliamo di strade principali che incrociano più strade secondarie a differenti altezza. Il comportamento da mantenere non si differenzia da quello visto nei paragrafi precedenti, poiché la possibilità che gli stop vengano “bruciati” dalle vetture che sopraggiungono è sempre presente. Aggiungiamo però un caso particolare, così come rappresentato nello schema 1: la vettura A deve svoltare nella strada secondaria posta più in alto e così attende che l’auto B liberi il passaggio e s’immette poi a gran velocità, seguendo il classico ragionamento “ce la faccio, vai che ce la faccio”. Purtroppo il ciclista si trova sulla traiettoria e viene colpito. Anche in questo caso è necessario essere attenti e leggere la situazione che ci si presenta davanti. Nello schema due il ciclista ha capito subito le intenzioni della vettura A, poiché ha solo rallentato ma non si è fermata allo stop e ha osservato solo alla sua sinistra, lo ha visto e ha pensato di potercela fare. Il ciclista così ha capito che il conducente stava per fare una manovra azzardata e ha rallentato, scartando poi sulla destra per ampliare lo spazio di sicurezza. Ovviamente messa così sembra che dovremmo permettere agli altri utenti della strada di fare ciò che vogliono e adattarci di conseguenza, anticipando sempre le loro mosse. In realtà c’è un modo per essere sempre pronti a ogni eventualità, come quella descritta in questi schemi. L’ho letta una volta su un sito inglese e recita: “pensate sempre che i conducenti delle auto vicine stiano per fare qualcosa di stupido. 9 volte su 10 lo faranno”. Comportatevi in modo da ottenere la maggior sicurezza possibile nella condizione peggiore e sarete sempre in grado di affrontare ogni situazione.

Svolta a destra

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Parliamo ora della situazione in cui, pedalando lungo una strada principale, si debbe svoltare a destra in una secondaria. Lo schema 1 rappresenta una situazione che è determinata dalla distrazione del conducente della vettura ma anche dall’eccesso di confidenza (e dall’errore di valutazione) del ciclista: infatti vediamo che la bici, dopo aver segnalato di svoltare a destra estendendo il braccio, si porta a destra della vettura A, convinta che questa vada dritta. Il conducente A però svolta a destra anch’egli, magari non avvedendosi del ciclista per via dell’angolo cieco, e lo travolge. Lo schema 2 rappresenta invece una situazione in cui il ciclista è stato più avveduto: sapendo di dover svoltare a destra, ha segnalato la manovra ma ha anche rallentato, lasciando dello spazio di sicurezza tra l’auto A e sé stesso. Questo gli ha permesso di avere a disposizione spazio e tempo per frenare o spostarsi quando il conducente A ha svoltato improvvisamente a destra.

Svolta a sinistra

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Occupiamoci ora del caso opposto, ovvero di quando si debba svoltare a sinistra in una strada secondaria proveniendo da quella principale. Nello schema 1 vediamo il ciclista che si mantiene a destra e magari estende il braccio per segnalare la manovra ma lo fa con ritardo o senza essere davvero visibile, per cui la vettura A lo travolge. Come sempre è la nostra sicurezza a dover essere privilegiata per cui in queste situazioni l’importante è giocare d’anticipo e segnalare per tempo le nostre manovre, costringendo chi ci precede a rallentare. E’ il caso dello schema 2, dove il ciclista non solo estende il braccio sinistro molto prima di giungere all’incrocio ma lentamente si porta al centro della corsia, occupandola per intero e così costringendo la vettura A a rallentare e farlo passare, poiché non ha spazio per sorpassi azzardati. Non bisogna nemmeno portarsi troppo a sinistra, poiché le auto dietro di noi potrebbero superarci sulla destra, annullando la sicurezza che abbiamo faticosamente costruito.

Auto che svolta a destra

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Ora a svoltare sono le auto o comunque i mezzi motorizzati, mentre il ciclista deve proseguire lungo la strada principale. In questo paragrafo ci occuperemo delle auto che occupano la nostra corsia e che devono svoltare a destra. Nello schema 1 è rappresentata una situazione di pericolo dovuto a un’errata lettura da parte del ciclista. Questi infatti, per far sì che la vettura A possa svoltare, si porta a sinistra, pensando di superarla. Così però fa anche la vettura B, creando una situazione di notevole pericolo per il ciclista, che rischia di venire travolto. Nello schema 2 invece il ciclista, non appena la vettura A inserisce la freccia, rallenta e segnala la sua manovra, portandosi in centro alla corsia e obbligando la vettura B a rallentare. Solo quando è completamente sicuro che il conducente della vettura B si sia reso conto e abbia rallentano, si alza sui pedali e scarta velocemente l’auto A che sta svoltando.

Auto che svolta a sinistra

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Osserviamo lo schema: l’auto A si è posizionata per svoltare a sinistra in una strada secondaria. Il ciclista può passare tranquillo? Meglio non dare niente per scontato. Per affrontare in sicurezza questa situazione il ciclista dovrà rallentare in corrispondenza dell’incrocio e usare la sua arma più potente: lo sguardo. Dovrà piantare i suoi occhi in quelli del conducente della vettura A, fino a essere certo che quest’ultimo si sia reso conto della sua presenza e non svolti a sinistra prima che l’incrocio sia effettivamente libero. Una volta che si ha l’attenzione del conducente il ciclista potrà alzarsi sui pedali e scattare via nel minor tempo possibile, sempre dopo aver compreso anche le intenzioni del conducente della vettura B, cui deve rivolgere immediatamente dopo la sua attenzione, per anticipare il classico “passo, dai passo che ce la faccio” che abbiamo trattato in precedenza.
Dare precedenza con immissione da destra.

Incrocio con scarsa visibilità

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Molto spesso gli incroci non offrono visibilità a 360°, poiché possiamo trovare auto parcheggiate, alberi o cartelloni pubblicitari che occultano la visuale. In questo caso la prudenza non è mai troppa poiché è molto facile non essere visti dai mezzi in manovra. Come vediamo nello schema 1 l’incrocio è occultato da delle auto in sosta a lisca di pesce e la vettura A esce dallo stop senza rendersi conto della presenza del ciclista. Molto spesso questi incroci sono dotati di uno specchio curvo per aumentare la visuale di chi si sta immettendo ma è prassi comune uscire molto dallo stop prima di fermarsi, aumentando così i pericoli per i ciclisti. Nello schema 2 infatti quest’ultimo rallenta molto prima di affrontare l’incrocio, si alza sui pedali e permette al conducente della vettura A di rendersi conto della sua presenza, evitando manovre brusche e improvvise.

Arrivo da strada secondaria e svolta a destra

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Parliamo ora della situazione in cui si deve svoltare a destra giungendo da una strada secondaria, immettendosi quindi in una principale. Gli schemi descrivono la situazione con lo stop libero, poiché si presume che sia ormai stato appreso che in presenza di altre vetture non ci si debba mai posizionare alla loro destra, per evitare l’angolo cieco, bensì attendere dietro interponendo uno spazio di sicurezza. Nello schema 1 è rappresentata una brutta consuetudine dei ciclisti, ovvero l’immissione da destra senza fermarsi allo stop, “tanto ho spazio perché le auto mica stanno sulla destra”. Ecco infatti che il ciclista ha avuto la sfortuna di incrociare proprio una vettura troppo sulla destra, che ha dovuto effettuare una manovra pericolosa e improvvisa per evitare l’impatto . Nello schema 2 invece il ciclista si ferma allo stop e si posiziona già con lo sterzo direzionato verso la corsia, in modo da alzarsi sui pedali e imboccare la strada principale nel minor tempo possibile, non appena la vettura A abbia liberato l’incrocio.

Arrivo da strada secondaria e svolta a sinistra

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La svolta a sinistra provenendo da una strada secondaria presenta ulteriori complicazioni rispetto alla precedente, poiché si dovrà porre attenzione ai mezzi che procedono da entrambi i lati della strada principale. Nello schema 1 vediamo il ciclista che si mette a destra allo stop e così facendo si ritrova a lato della vettura B, che in realtà deve svoltare a destra. Questa è una situazione, anche se non di estremo pericolo, comunque fastidiosa, poiché il ciclista si ritrova stretto tra un’autovettura e il marciapiede e deve attendere che si liberi l’incrocio per poter iniziare a svoltare. Nello schema 2 invece il ciclista segnala con largo anticipo la manovra e si posiziona al centro dello stop, in modo da costringere dietro di sé la vettura A, che non può così compiere manovre brusche per svoltare a destra, mettendolo in pericolo. Quando si avvede che l’incrocio è libero il ciclista si alza sui pedali e svolta a sinistra.

Bikeitalia e i suoi autori non si assumono responsabilità alcuna per sinistri e danni a cose o persone. Tutto ciò che è riportato nell’articolo è da considerarsi soltanto un esempio teorico e chiunque utilizzi i consigli qui riportati lo fa sotto la sua esclusiva responsabilità”.

Commenti

  1. Avatar Michael ha detto:

    Ciao, complimenti per l’articolo! Credo che una sua periodica rilettura sarebbe ottima per chi utilizza la bici quotidianamente.

    Un piccolo dubbio, riguardo la situazione ‘Auto che svolta a destra’: il movimento che suggerisci al ciclista è quello di un pronto spostamento al centro della corsia (per evitare che lo spostamento in ritardo crei una situazione di pericolo). Non sarebbe però meglio che semplicemente rallenti e attenda che la vettura A svolti per poter proseguire diritto? A compensare qualche secondo perso, in questo caso ci sarebbe senz’altro una sicurezza molto maggiore rispetto alla manovra suggerita, non pensi?

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