Dall’Umbria all’Adriatico in bici: Foligno-Ancona

L’Italia ha una conformazione geografica che è croce e delizia dei cicloturisti. Le montagne che ricoprono quasi tutta la penisola infatti offrono bellissimi scenari, ma sono anche ostacoli da superare, anche se è vero che con un minimo d’allenamento e molta calma si va dappertutto. La maggioranza dei percorsi per cicloturisti nel centro-sud però si mantiene ovviamente o da un lato o dall’altro degli Appennini. I lunghi itinerari che attraversano questa catena montuosa sono rari e spesso affascinanti, come è il caso ad esempio della ciclovia dei Borboni.

Il percorso che presentiamo passa un po’ più a nord, partendo dalle famose città d’arte umbre, inoltrandosi nell’Appennino per ridiscendere infine verso il mare adriatico, all’altezza di Ancona. Come è facile immaginare, un po’ di salita è inevitabile, ma questo itinerario cerca di evitare i tratti più ripidi e quelli più trafficati, passando per quanto possibile lungo strade asfaltate ma secondarie. La distanza da Foligno al mare è di 153 km.

Mappa

Profilo altimetrico

altimetria itinerario umbria adriatico in bici

Traccia GPS Mappa kml

Descrizione del percorso

Foligno
La campagna nei dintorni di Foligno

La traccia parte da Foligno, città posizionata nel cuore della valle Umbra e facilmente raggiungibile da tutte le bellissime città d’arte della regione: Spoleto, Trevi, Assisi, ma anche Perugia. Da Foligno si inizia a pedalare in direzione nord-est, lungo la valle del fiume Topino, con a sinistra la mole del monte Subasio. Si segue in gran parte il percorso della via Flaminia vecchia, parallelo a quello della molto più trafficata Flaminia nuova. La strada è in costante leggera salita, e prosegue fra centri abitati piccoli o piccolissimi, a volte in tratti dove gli alberi proteggono dal sole, a volte attraversando campi coltivati.

Nocera Umbra

Le pendenze si fanno più ripide (3,7% di media) nel tratto che da Nocera Scalo porta a Nocera Umbra (21 km da Foligno). Se siete partiti nel primo pomeriggio, magari dopo aver raggiunto Foligno in mattinata, Nocera Umbra può già essere una bella prima tappa, anche per la salita fatta; sostare qui vi permetterà anche di visitare con calma il centro storico e contribuire al rilancio della città segnata terribilmente dal terremoto del 1997.

La salita ci ha portato fino alla piana dominata da Gualdo Tadino (35 km), anche questa città presso la quale vale la pena sostare. La strada è in genere più pianeggiante, ma non mancano i saliscendi. Qui le montagne sono ancora alte, e per questo motivo si procede parallelamente ad esse, ancora lungo la Flaminia in direzione nord-ovest, in attesa di un valico più facile. La strada riprende a salire dolcemente tenendosi sul margine destro della valle. All’altezza di Scheggia (59 km) si gira decisamente a destra (nord-est) per attraversare l’Appennino a Ponte Calcara. In realtà il grosso è fatto, almeno dal punto di vista altimetrico, e da qui in poi la strada sarà generalmente in discesa fino al mare. Il Passo della Scheggia è sfruttato da millenni dagli abitanti del luogo per le comunicazioni fra i due versanti dell’Appennino. Siamo nel territorio del Parco del monte Cucco, riserva regionale istituita nel 1995 per preservare la natura e le tradizioni del posto.

Passo Scheggia e mare Adriatico
Nella simulazione in 3D di Google Earth, il Passo Scheggia in primo piano, con sullo sfondo la seconda parte del percorso e il mare Adriatico (cliccare per ingrandire)
abbazia di Sitria

La strada si incunea all’interno di una profonda valle, circondata da alte elevazioni. A Isola Fossara (68 km) è consigliata una breve deviazione: prendendo la strada che si incunea nella valle a nord (sinistra venendo dal Passo della Scheggia) si arriva in meno di 3 km all’Abbazia di Santa Maria di Sitria, un luogo affascinante in mezzo alle montagne, fondato da San Romualdo all’inizio dell’XI secolo. Per visitarne l’interno, discretamente conservato, è necessario chiedere ai frati del monastero di Fonte Avellana, altra meta interessante, raggiungibile continuando lungo la strada per altri 7 chilometri circa.

All’altezza di Gaville (77 km) ci si lascia alle spalle la catena montuosa principale, e la strada si apre in un’ampia valle attraversate la quale si giunge a Sassoferrato (81 km). Qui vale la pena di fermarsi un po’ per visitare con calma il paese e l’area archeologica di Sentinum: qui nel 295 a.C. si svolse la Battaglia delle Nazioni, con la quale Roma impose il suo dominio sulla coalizione italica.

grotte frasassi

Poco più avanti si rientra in una stretta valle: siamo all’interno del Parco regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Impensabile passare da queste parti e non visitare appunto le famose e impressionanti grotte di Frasassi, sviluppate per una lunghezza di circa 13 km. L’intera zona è comunque piena di spunti interessanti, come ad esempio l’eremo di Grottafucile o il paese di Fabriano, e meriterebbe una permanenza più lunga.

jesi

Si attraversa il parco lungo le acque del fiume Esino, che ci accompagnerà per tutto il resto del percorso. All’altezza di Serra San Quirico (103 km) si entra appunto nella Vallesina. La SS76 corre parallela al percorso fino al mare Adriatico, facendo convogliare su di sé la maggior parte del traffico. Si procede sempre in leggerissima discesa, attraversando campi coltivati e piccoli borghi, prendendo strade locali a volte sterrate. Siamo nelle terre del Verdicchio, famoso vino bianco prodotto nella zona dei castelli di Jesi; proprio Jesi (128 km) è il centro più importante di questa zona, con una ricca dotazione di interessanti edifici civili e religiosi.

Il tratto finale presenta molte giravolte per evitare strade trafficate. A Chiaravalle (146 km) non dimenticate di visitare la famosa abbazia. Si arriva al mare all’altezza di Rocca Priora, dopo 153 km da Foligno. Qui è possibile proseguire lungo la Ciclovia Adriatica verso nord o verso sud.

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