Italia

Drena e Braila in bici, in Trentino tra castagne e falesie

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Un breve percorso in bici in Trentino perfetto per questa stagione, adatto almeno fino a fine ottobre, visto il clima mite del Lago di Garda che influenza anche questa zona. Tranne un breve tratto sterrato, si svolge tutto su asfalto ed è adatto quindi a qualsiasi tipo di bici, anche se non a tutti i tipi di gambe, dato che la salita è sì breve, ma molto impegnativa.

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Mappa

Altimetria

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Traccia gps | Mappa kml

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Partiamo da Ceniga, una piccola frazione di Dro dove c’è un comodo parcheggio a pochi metri dal Ponte Romano sul fiume Sarca. Questi paesi beneficiano dell’influenza turistica del lago, oltre che climatica: in particolare offrono grandi occasioni ad escursionisti e scalatori, ma anche a livello culturale Dro si è fatta conoscere al grande pubblico per gli eventi organizzati nella scenografica cornice della centrale di Fies, riconvertita da generatore di energia elettrica a propulsore di talenti artistici. Superato il centro storico seguiamo le indicazioni per Drena, avvicinandoci all’area delle Marocche di Dro; da qui il percorso inizia a salire, prima dolcemente e poi, dopo Drena, con una pendenza impegnativa. A Drena sorge un castello medievale visitabile, con una torre che svetta oltre la cinta muraria visibile da tutta la valle.

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La strada sale rapidamente fino ad un bivio: a sinistra porta a Carobbi e Troiana (paesi cari a Gianni Caproni, il pioniere dell’aeronautica a cui è dedicato un bosco, oltre che il museo dell’aeronautica e l’aeroporto di Trento), ma noi rimaniamo più bassi (risparmiando circa 300m di dislivello di salita molto ripida) girando a destra, verso Braila.

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Questo minuscolo villaggio a 580m di altitudine è composto da una trentina di case, una delle quali è stata recentemente trasformata in un bellissimo agritur legato ad un’azienda agricola che produce vino, olive e marroni.
Credo che il cicloturismo abbia avuto un ruolo non da poco per la rinascita questi paesi fuori mano: da un lato i turisti che amano il Garda ma non la massa di turisti, da un lato i cicloturisti in bici da strada o mountain bike che si spingono fin qui nell’arco di una giornata, ripopolano ambienti altrimenti semi abbandonati. E’ un luogo molto piacevole Braila, ci fermiamo su una panchina a fare due chiacchiere con due agricoltori locali e poco dopo con due bikers tedeschi.

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Poco dopo il paese c’è un breve sterrato prima di iniziare la discesa e riprendere l’asfalto; raggiungiamo una valle da cui si gode di un panorama notevole su Arco e il suo castello, circondati da castagni e da falesie che hanno reso Arco un autentico paradiso dell’arrampicata a livello mondiale. Notiamo dei climbers in falesia e ammiriamo la loro perizia. Arrivati a Massone la temperatura torna quasi estiva e dopo un gelato nel centro di Arco facciamo rientro a Ceniga, non prima di esserci fermati nel negozio preferito di mia moglie, Moser Sport dove le nipoti di Francesco Moser hanno, tra le altre cose, una linea di abbigliamento per ciclisti disegnata da loro, molto bella e di qualità.

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Torniamo a Ceniga pedalando sulla sponda destra del fiume, passando per per il Climbing Stadium e per l’area di Prabi, sotto le falesie che si estendono a nord della cittadina e fermandoci per qualche foto al ponte romano. Ricostruito nel 1719 dopo una piena del fiume e nel 1868 in seguito alla demolizione operata dagli Austriaci durante la terza guerra d’indipendenza, il ponte ha in realtà origini ignote. Nota, invece, è la bellezza di questo luogo, attorniato da vigneti e piante di kiwi e dallo scorrere delle acque della Sarca in cui locali e turisti si tuffano nelle calde sere d’estate.

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