Itinerari

Il GRAB (Grande Raccordo Anulare in Bici) a Roma, ospiti di B&B Martini

L’idea è quella di offrire una proposta a chi voglia visitare Roma in bici, attraversando per lo più strade secondarie immerse nel verde e percorsi ciclabili lontani dal traffico motorizzato.

Grab, grande raccordo anulare in bici
Roma

Introduzione

Che Roma sia una città stupenda è una banalità. Lo sanno bene i milioni di turisti che la visitano ogni anno. A questi turisti viene però chiesto di fare un grande sforzo nel sopportare sporcizia, caos e automobili allo stato brado, cose alle quali, se provengono da luoghi civili, non sono abituati. Gli abitanti di Roma si trovano – tutti i giorni – nella stessa condizione, vittime e carnefici di sé stessi. Qui su Bikeitalia pensiamo che una parte non irrilevante di questi problemi possa essere risolta scoraggiando l’uso dell’automobile e favorendo quello della bici, sia per il turismo che per gli spostamenti quotidiani degli abitanti. In mancanza di un impegno concreto da parte dell’amministrazione, sta ai tanti e volenterosi cicloattivisti romani cercare di proporre idee e soluzioni.

vicino ponte mammolo

E’ questa l’origine del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, un percorso ad anello di 44 chilometri che porta a visitare delle zone molto belle di Roma, note (come ad esempio il Colosseo) e meno note (come il quartiere popolare del Quadraro). L’idea è quella di offrire una proposta a chi voglia visitare Roma in bici, ma anche di far scoprire certi passaggi  – un sottopassaggio, una stradina secondaria che unisce un parco a una pista ciclabile… – che spalancano un mondo di possibilità e che possono essere molto utili a chi vuole provare a spostarsi in bici a Roma, magari per andare al lavoro.

Il GRAB: informazioni generali

Il GRAB è stato presentato ufficialmente nel 2015, con una vasta eco sulla stampa nazionale e persino internazionale. Abbiamo quindi voluto provare a percorrerlo in prima persona. Iniziamo con qualche dato generale: come detto, la lunghezza totale è di 43 km. Dal punto di vista altimetrico, si tratta di un percorso tipicamente romano: la pianura vera e propria è poca, e ci sono molti facili saliscendi. Il fondo è in gran parte asfaltato, ma non mancano tratti sterrati.

Con un po’ di attenzione si può percorrere il GRAB con qualsiasi bici, anche se le pieghevoli e quelle dotate di copertoni stretti e lisci potrebbero soffrire un po’ nei tratti in sterrato, soprattutto dopo una pioggia intensa. Nei periodi di piena del Tevere (solitamente nel tardo inverno / inizio primavera) è frequente che la pista ciclabile del Tevere venga chiusa, e che sia quindi necessario fare delle deviazioni nel centro storico; considerazioni simili valgono per il tratto lungo l’Aniene.

Il periodo migliore per percorrere il GRAB in bici va secondo noi dalla tarda primavera all’autunno inoltrato, magari evitando le giornate più calde in estate. Il percorso non è ancora segnato, ed è a nostro avviso indispensabile consultare la traccia gps che forniamo, data la tortuosità dell’itinerario. Il tratto lungo l’Aniene, dall’incrocio con la Nomentana all’incrocio con la Tiburtina, è in una zona un po’ isolata: è consigliabile percorrerlo almeno in due. In definitiva, il GRAB è un percorso alla portata di chiunque abbia un minimo di abitudine alla pedalata, soprattutto se lo si percorre con comodo prevedendo diverse soste.

Mappa

Profilo altimetrico

altimetria grab

Traccia gps gps-santiago Mappa kml mappa-cammino

Come arrivare a Roma in bici

Per i non romani, il modo migliore per raggiungere Roma è il treno. Se venite in aereo e atterrate quindi a Fiumicino o Ciampino, consigliamo ancora una volta di prendere il treno per arrivare alla stazione centrale, Roma Termini. Da Termini, consigliamo di prendere la metro per raggiungere uno dei punti di coincidenza fra metro e GRAB.

Il punto più vicino è alla fermata “Colosseo” della Metro B, ma se volete seguire il percorso del GRAB come descritto in questa pagina, prendete la Metro A in direzione Anagnina e scendete alla fermata “Porta Furba – Quadraro”.

Sulle linee A e B è possibile trasportare bici nei giorni feriali da inizio servizio alle 7; dalle 10 alle 12; e dalle 20 a fine servizio; il sabato, nei giorni festivi e ad agosto senza limitazioni di orari; le bici pieghevoli possono essere trasportate, ripiegate, senza alcuna limitazione di orario.

Dove alloggiare: B&B Martini Bed

l'arrivo al B&B Martini
L’arrivo al B&B Martini

Abbiamo deciso di testare questo percorso mettendoci nei panni di un cicloturista alla ricerca di una sistemazione nella capitale; abbiamo scelto il B&B Martini Bed in quanto si trova proprio lungo il percorso del Grab, è un bikehotel specializzato nell’accoglienza di cicloturisti, ed ha prezzi bassi per Roma.

Siamo arrivati al B&B Martini Bed, al quartiere di Roma noto come Quadraro, nel tardo pomeriggio di una calda giornata romana di giugno. Il B&B si trova al terzo piano di un condominio romano. Abbiamo scelto di portare la bici in stanza, ma avvisando prima, è possibile anche lasciare la bici (gratuitamente) presso un garage adiacente all’entrata del B&B.

B&B Martini Bed – Offerta Bike

Ci accoglie Paolo, il gestore della struttura, appassionato ciclista urbano e lui stesso cicloviaggiatore con grande esperienza. Paolo condivide volentieri e con generosità la sua conoscenza dei luoghi, tanto da accompagnare (gratuitamente) i cicloturisti fino alla vicina Appia Antica, permettendo loro di visitare con calma questo luogo magico. Al vicino Gazebike i residenti del B&B Martini Bed possono anche noleggiare delle bici a prezzi scontati. Infine, al B&B Martini Bed c’è un cavalletto da muro a cui appendere la bici per lavorarci comodamente, e un ben fornito kit di attrezzi.

Dopo aver dormito in una stanza decorata da un murale che vale più di mille parole per far capire l’atmosfera del luogo, e dopo una abbondante colazione, siamo pronti per andare alla scoperta del GRAB. Via Lucio Mario Perpetuo è a poche centinaia di metri.

murale in stanza

GRAB: descrizione del percorso

Descrivere in dettaglio ogni svolta e ogni passaggio di questo percorso sarebbe impossibile: è un compito che lasciamo alla traccia gps. Qui ci limitiamo a fare delle considerazioni “turistiche” e a segnalare volta per volta il tipo di percorso in cui si pedala (strada, pista ciclabile, sentiero…). Partiamo come detto dal Quadraro, nel quadrante sud-est della capitale, raggiungibile tramite la fermata “Porta Furba – Quadraro” della Metro A, e proseguiamo in senso orario. Le distanze chilometriche fra parentesi fanno riferimento alla traccia gps fornita.

street art a roma
Un esempio di street art al Quadraro

Il Quadraro è uno dei quartieri popolari storici di Roma. In alcune vie si può ancora capire perché Pasolini, o prima di lui i registi neorealisti, venissero da queste parti a cercare comparse e protagonisti dei loro film. Il quartiere sta negli ultimi anni vivendo una rinascita culturale, una rinascita rivolta sia al passato (grazie al recupero delle testimonianze degli abitanti storici, che hanno vissuto magari il rastrellamento del Quadraro nell’aprile del 1944) che al presente e al futuro, grazie alla street art del museo all’aria aperta Muro.

campagna in città
Scorci di campagna al Quadraro

E’ un angolo di Roma sicuramente fuori dalle usuali attrazioni turistiche, ma che vale la pena conoscere meglio. Si pedala qui in gran parte per strade locali con scarso traffico, o all’interno del Parco di Tor Fiscale (500m), lungo i resti dell’Acquedotto Felice, nei pressi di una ferrovia che si attraversa con sottopassaggio.

parco di tor fiscale
Il Parco di Tor Fiscale

Un tratto su strade trafficate (via Appia e via dell’Almone) richiede attenzione, soprattutto nell’attraversamento di via Appia (1,9 km). Segue però un tratto bellissimo all’interno del Parco della Caffarella, una parte di campagna romana rimasta quasi miracolosamente salva dalla speculazione edilizia (in realtà a fare il “miracolo” sono state le associazioni di volontari della zona). Qui è facile dimenticarsi di essere quasi al centro di Roma.

parco della caffarella
Uno scorcio del parco della caffarella

Seguite la strada principale, prima sterrata e poi su asfalto (attenzione alle buche!), chiusa comunque al traffico. Via della Caffarella, la strada che state percorrendo, sbuca sull’Appia Antica all’altezza della chiesa del Quo Vadis (5,5 km) (in questo luogo secondo la tradizione San Pietro, scappando da Roma, avrebbe incontrato Gesù Cristo); prendendo a sinistra potreste arrivare al tratto più bello dell’Appia Antica, ma è meglio riservarselo per un’altra occasione. Prendete a destra continuando sempre dritti in salita (qui c’è sempre un po’ di traffico, e i sanpietrini dissestati non aiutano), e attraversando le mura aureliane sotto a Porta San Sebastiano (6,3 km), una delle meglio conservate. L’omonima via che segue è a traffico praticamente nullo (AGGIORNAMENTO: Il Comune di Roma, dopo aver goduto della pubblicità internazionale seguita alla presentazione ufficiale del GRAB, ha modificato la viabilità di questa zona, e ora questa strada è altamente trafficata).

via di porta san sebastiano
Via di Porta San Sebastiano a Roma

Le bellezze urbane si susseguono senza soluzione di continuità: pedalate ora lungo la pista ciclabile che costeggia le terme di Caracalla; alla fine della strada, attraversate Viale Aventino e avrete di fronte il Circo Massimo (8 km), proprio nel lato in cui è stato recentemente ritrovato un secondo Arco di Tito. Qui prendete la strada verso destra (via di San Gregorio) facendo attenzione al traffico veicolare e ai numerosi turisti, arrivando così al Colosseo (8,6 km). Si attraversano i Fori Imperiali lungo l’omonima strada, parzialmente pedonalizzata. Prima di arrivare a Piazza Venezia, salite per i tornanti di Via di San Pietro in Carcere, rispondete al saluto di Marco Aurelio sulla piazza del Campidoglio, e scendete per i tornanti di via delle Pile; il tratto appena descritto presenta solitamente una scarsa quantità di traffico.

rione sant'angelo
uno scorcio del Rione Sant’Angelo

È il momento di inoltrarsi fra i vicoli del rione Sant’Angelo (9,9 km), che ospita il ghetto ebraico, la Sinagoga, e il Teatro Marcello. Si pedala qui lungo stradine aperte al traffico, frequentate solitamente da romani alla disperata ricerca di un parcheggio, ma la zona è generalmente sicura. Siamo ormai in vista del Tevere, che ci accompagnerà per un bel po’. Ponte Fabricio e Ponte Cestio uniscono le due sponde del Tevere all’Isola Tiberina. È necessario scendere dalla bici per arrivare al livello (più basso) della pista ciclabile lungo il Tevere (10,8 km), da seguire verso nord per circa 4,5 km (di qui passa anche il nostro Giro delle Ville). Vedere Roma dal basso è strano e affascinante: il luogo più riconoscibile è Castel Sant’Angelo. La pista ciclabile, su fondo asfaltato, è molto usata da ciclisti e corridori, soprattutto durante il weekend.

pista ciclabile del Tevere
Ecco come si presenta la pista ciclabile lungo il Tevere

Dopo qualche chilometro, sulla sinistra incontrerete due salite simili: ignorate la prima, e prendete invece la seconda dopo poche centinaia di metri (15,2 km dalla partenza). Porta direttamente a una seconda pista ciclabile sul Tevere, collocata a un livello più alto. Qui si torna indietro, si attraversa il fiume su Ponte del Risorgimento, ci si destreggia con molta attenzione fra i vari semafori di Piazzale delle Belle Arti, per ricollegarsi infine a un’altra pista ciclabile lungo Via delle Belle Arti, che arriva fino a Villa Borghese dopo aver costeggiato il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (per i più affamati GNAM).

pista ciclabile Villa Borghese
La pista ciclabile che porta a Villa Borghese

L’attraversamento di Villa Borghese (17 km) è breve e diretto: se avete tempo e non vi spaventano i chilometri che mancano, un giro per i suoi viali, magari fino al Pincio, è molto piacevole.

Dopo un attraversamento un po’ delicato su Via Aldrovandi, inizia una nuova pista ciclabile: questa presenta purtroppo diversi ostacoli da giungla urbana: interruzioni, buche, paletti…Il percorso è comunque sicuro, con un minimo di attenzione. Continuate per poco meno di un km; quando vedete un parco con giochi per bambini sulla sinistra, aprite il cancello ed entrate nell’area verde nota come Parco Yithzak Rabin, collegato a Villa Ada da un passaggio su scivolo di legno (19 km).

Roma in Bici, Giro delle Ville

Si attraversa la Villa su un semplice sterrato in leggera discesa fino ad arrivare al famoso laghetto, sempre molto frequentato da romani in cerca di riparo da smog e caldo. Uscendo da Villa Ada, fate attenzione in quanto si percorrono circa 200 metri contromano; è necessario poi portare la bici a spalla per delle scalette sulla sinistra, e superare con pazienza l’incrocio sulla Salaria (21 km).

Il tratto che unisce la Salaria alla Nomentana si svolge interamente su una pista ciclabile di 3,8 km in buone condizioni, che costeggia case, parchi e una ferrovia.

L’attraversamento di via Nomentana (24,9 km) invece è molto delicato, non essendoci né strisce pedonali né semafori: se il traffico è intenso è meglio allungare di qualche centinaio di metri fino a raggiungere almeno delle strisce pedonali. Nell’altro lato si trova un parco con un sentiero che porta subito ad attraversare il fiume Aniene lungo il ponte Nomentano, dove secondo la tradizione Carlo Magno e Leone III si incontrarono nell’800.

Ponte nomentano
Il Ponte Nomentano sull’Aniene

Subito dopo il ponte, attraversate il cancello a destra e seguite il sentiero lungo l’Aniene. Questo tratto è paesaggisticamente bello, ma un po’ isolato, ed è meglio essere in due. In mancanza di segnalazioni sul posto, è fondamentale avere la traccia gps a disposizione per scegliere il sentiero giusto nei vari bivi che si incontrano; si tratta di uno sterrato facile e alla portata di tutti: può essere al massimo un po’ polveroso nell’estate avanzata, o un po’ fangoso dopo qualche pioggia intensa.

in bici lungo l'aniene
Il sentiero lungo l’Aniene

Avvicinandosi al quartiere di Pietralata i prati sono sempre più frequentati, soprattutto nel weekend. Il tratto su via Tiburtina (31 km dalla partenza) può sembrare pericoloso ma in realtà si pedala fuori dal guardrail, seguendo la strada verso destra e immettendosi così in viale Palmiro Togliatti. Qui è meglio pedalare nel parcheggio centrale, con fondo un po’ sconnesso.

Ci siamo ormai lasciati alle spalle da un po’ il centro, e siamo di nuovo in periferia. Questo non vuol dire che la parte interessante sia finita, anzi. Si scendono delle scalette sulla sinistra e si arriva così nel tranquillo e piacevole quartiere di Colli Aniene (32 km), dove si pedala prevalentemente all’interno di un parco, descrivendo una grande “C” rovesciata, e poi all’ombra del sopraelevato tratto urbano dell’A24, con una piccola deviazione per attraversare con maggiore sicurezza viale Palmiro Togliatti.

parco urbano
Si pedala in sicurezza nel parco sotto la A24

Un breve tratto su strada trafficata (ma si può pedalare sullo scarsamente frequentato marciapiedi) conduce al parco attorno alla stazione “Serenissima” (36 km), dove pedalare in tranquillità.

altro parco urbano
Il parco nei pressi della stazione “Serenissima”
GRAB in bici
L’ingresso a Villa Gordiani

Siamo ormai nel quartiere “Prenestino – Labicano”. Anche in queste zone la speculazione edilizia e l’assoluta mancanza di pianificazione urbana hanno risparmiato alcuni parchi dotati di testimonianze archeologiche eccezionali, che oggi svolgono anche l’importantissima funzione di polmoni verdi per zone ad alta densità abitativa. Sono anche strategici nel nostro percorso. Qui si procede o su strade scarsamente trafficate, o all’interno di parchi come Villa Gordiani (37,6 km) (grande tenuta della famiglia romana dei Gordiani, con resti risalenti al III secolo d.C.).

Si prosegue verso sud, su marciapiedi scarsamente frequentati da pedoni o lungo una (brevissima) pista ciclabile, fino ad arrivare a Villa De Sanctis (40 km); il monumento che domina la villa è il Mausoleo di Sant’Elena, eretto fra il 326 e il 330, e che avrebbe dovuto in realtà ospitare i resti dell’Imperatore Costantino, figlio di Elena; altrettanto ricco è ciò che si trova, invisibile, sotto le nostre ruote: altri resti di epoca romana e soprattutto le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, recentemente riaperte al pubblico.

villa de sanctis
Il Mausoleo di Sant’Elena a Villa De Sanctis

Attraversata la Casilina, poche centinaia di metri dopo, un’altra testimonianza archeologica eccezionale: l’acquedotto Alessandrino (41 km), risalente al III secolo d.C., circondato da un parco che avrebbe bisogno di maggiori cure. Continuate a seguire la strada verso sud: qui abbiamo fatto una leggera modifica al percorso “ufficiale”, facendo passare la traccia per via degli Arvali, in modo da non percorrere via dei Quintili contromano per un lungo tratto (naturalmente sempre nell’ipotesi che stiate pedalando sul GRAB in senso orario). Siamo di nuovo nel Quadraro. Un sottopassaggio, anche questo decorato da artisti, aiuta ad attraversare la Tuscolana e a tornare nelle strade da cui siamo partiti.

B&B Martini Bed – Offerta Bike

sottopassaggio quadraro

Termina così, dopo 43 km, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, un bellissimo percorso che permette di visitare Roma in bici. Il nostro consiglio è quello di rimanere nei dintorni almeno un’altra giornata, in modo da visitare anche l’Appia Antica in bici: ne vale veramente la pena.

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Commenti

  1. Avatar Filippo ha detto:

    Scusate come si fa ad aprire la traccia GPS da telefono??

  2. Avatar alessandro picciau ha detto:

    grab per andare dove? una pista a mo’ di rotatoria a cosa serve? non certo a raggiungere posti lontani dal percorso, e cmq andrebbe studiato un sistema misto con i mezzi pubblici, da attrezzare per accogliere “i passeggeri” biciclette..(ad oggi credo sia lecito solo nel week end)
    roma è piena di parchi almeno si collegassero tra loro e sarebbe un modo per avere un percorso variegato e a misura di tutti.

  3. Avatar Giancarlo ha detto:

    Apprezzo la buona volonta`del progetto, pero` se permettete una critica mi sembra un percorso a ostacoli con attraversamento di strade ad alto traffico, bici portata a spalla, strade senza pista ciclabile ecc. ecc.Ma vi siete mai fatto un giro in Olanda dove ci sono percorsi di bici con tanto di segnaletica e semafori pef piste ciclabili. Io come ciclista giornaliero spero che questo sia solo l’inizio di un futuro migliore per la citta` e conto su questa amministrazione perche` abbia il co( Raggi)o di realizzare un progetto piu` ampio cioe` in tutte le strade di Roma. Un saluto a tutti gli amanti della bici.

  4. Avatar caiofabricius ha detto:

    Sono decenni che, pur in un ambito di malinconica rissosità tra prime donne, i CICLISTI ROMANI hanno presentato progetti concreti e in linea con le realizzazioni già fatte nell’Europa Felix dove le ciclopedonalizzazioni sono state i principali interventi urbanistici effettuati con successo e beneficio per la mobilità e la fruizione civile e turistica delle città.

    Questo in piccoli e grandi centri più o meno ricchi, ma anche poveri, dei paesi scandinavi, anglosassoni, tedeschi, iberici e balcanici (Ryanair costa meno delle FS per eventuale rapido inequivocabile e, soprattutto, sconfortante raffronto).

    Non capire che questi sono gli interventi che qualsiasi urbanista preparato, politico onesto, cittadino non telelobotomizzato promuovono ed auspicano per il bene della propria vita quotidiana è VOLER ESSERE FUORI DAL MONDO: per tigna? per disonestà almeno intellettuale? per stupidità, notoriamente peggiore della cattiveria?

    Negare la grande rilevanza del GRAB dal punto di vista della fruibilità ciclistica, della salvaguardia di territori ancora non massacrati, della grande visibiltà internazionale e relativi benfici turistico-ambientali rientra in questo gioco al massacro in cui non a caso si sfidano quali primari tristi protagonisti politici mediocri, blog di prime donne e una pletora di piccoli uomini rosi tra invidia e miseria umana

  5. Avatar Paolo Martini ha detto:

    Fatto ieri per piacere e stamattina per accompagnare Camelia al lavoro… credo che Camelia non prenderà più la metro per andare al lavoro :) Grazie infinite Marco, avevamo la soluzione sotto il naso e non ce ne eravamo mai accorti! Con soli 15 km da Don Bosco abbiamo raggiunto piazza del Popolo in un’ora esatta (senza passare per Colosseo e Campidoglio ma tagliando dritto per Circo Massimo), contiamo di scendere a 45 minuti che è l’equivalente del viaggio in metro (ma molto più divertente e salutare!). A livello turistico e sportivo è un percorso magnifico, si perde l’orientamento e si pedala quasi sempre nel verde e al sicuro, decisamente un percorso da consigliare ai miei ospiti !!! Spero che Roma Capitale mantenga le promesse perché per ora anche un romano deve seguire la traccia con il gps.

  6. Se mi aveste avvisato avrei potuto scortarvi… ma forse è meglio così, ci avete restituito un punto di vista ‘esterno’ non contaminato. :-D

    1. Alessandro Micozzi Alessandro Micozzi ha detto:

      Ciao Marco, ‘contaminato’ è ingeneroso, ma concordo col concetto.
      Ad ogni modo hai visto, le prime ricadute turistiche del grab, bel lavoro!

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