In bici tra Valsugana e Val di Sella

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In Valsugana in bici ci siamo stati diverse volte, anche voi lettori, sia grazie alle pagine di Bikeitalia che in sella alla vostra bici, quindi oggi proponiamo un’uscita con una variante un po’ tosta, ma molto gratificante. Pedaleremo infatti per un tratto lungo il Brenta per poi salire alla scoperta della tranquilla Val di Sella e della magia di Arte Sella, museo laboratorio all’aria aperta, dove la creatività artistica si fonde in perfetta armonia con la natura.

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Decidiamo di partire da Levico, una bella cittadina che si raggiunge da Trento in 45 minuti di treno o 20 di macchina; è in una posizione lievemente rialzata verso la valle su di un pendio e d’estate si popola di turisti che qui trovano sia la comodità di un centro urbano, con negozi, hotel e ristoranti, sia il contatto con la natura, a partire dal lago di Levico, fino alle montagne che si ergono oltre i 2000m tutt’attorno. Levico è una stazione termale, assieme alle vicine Vetriolo Terme e Roncegno, e fin dalla metà dell’Ottocento ha sviluppato un sistema turistico e curativo. Una visita la merita certamente il colle di Tenna che separa i lago di Levico da quello di Caldonazzo, con un sistema di fortificazioni militari del primo conflitto mondiale. Molto bello ed interessante è lo stile liberty di tanti palazzi ed hotel, che le conferiscono decisamente un aspetto cittadino a dispetto dei solo 8 mila abitanti, frutto di un turismo storico e di uno sviluppo urbanistico con chiara influenza asburgica; di grande pregio è il parco degli Asburgo, il più grande parco storico della Provincia di Trento con al suo interno una gran varietà arborea ed il palazzo di Sissi, oggi Grand Hotel. D’inverno il parco accoglie il mercatino di Natale in un’atmosfera, specie alla sera, di grande effetto.

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Lasciamo Levico per immetterci sulla pista ciclabile della Valsugana, un percorso che da Pergine fino a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza si sviluppa prevalentemente lungo il Brenta, attraversando campagne e piccoli paesi dove si notano gli effetti dell’economia del cicloturismo. La tangenziale fa scorrere velocemente le auto, la gente si trasferisce, e così prima della pista ciclabile in tanti borghi non esisteva più nemmeno il bar di paese; oggi invece accanto ai nuovi “bicigrill” di design, molto popolati nei fine settimana, sono sorti bed and breakfast e si sono riaperti vecchi bar, ridando vita a borghi spenti, che oggi accolgono il cicloturista mantenendo integra la loro semplicità ed autenticità. Perché il cicloturismo, anche quando dove è già “di massa”, per fortuna non genera ecomostri, non snatura i luoghi.

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E’ facile pedalare qui, è tutto in pianura e ben servito da punti d’appoggio, parchi, fontane e da un servizio di trasporto pubblico che ti può far rientrare al punto di partenza senza dover ripetere il tragitto a ritroso: a tale proposito credo che la Valsugana offra un’opportunità perfetta a chi voglia testare una breve ma intensa esperienza di un vero e proprio viaggio in bici, partendo da Pergine e arrivando a Bassano il giorno dopo in tutta tranquillità, dormendo a metà strada.

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A Borgo Valsugana, dopo una ventina di chilometri, decidiamo di fare una pausa nelle caratteristiche vie del centro storico porticate lungo il fiume Brenta; nel tempo di un caffè e una fetta di torta possiamo renderci conto della storia millenaria di questo luogo, sorto lungo la via romana Claudia Augusta, con il trecentesco castel Telvana che fa da guardia sopra di noi.

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Usciti dal centro abitato procediamo verso la frazione Olle, in direzione Val di Sella, ironizzando sul fatto che tra poco, se non ci arrenderemo alla prima salita, saremo in sella in val di Sella…
Dal fondo valle alla Val di Sella ci sono pochi chilometri ma con diversi tratti con pendenza del 10% o superiori, quindi questa parte di itinerario è adatta o a ciclisti con un po’ di allenamento oppure con una bicicletta elettrica, che è possibile prendere a noleggio in diversi paesi della Valsugana.

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La val di Sella non è una valle di transito, pertanto il traffico è pressoché nullo durante la settimana (anche d’estate) e comunque ridotto anche nei fine settimana estivi; la quiete e il verde intenso ci avvolgono ed accompagnano fino alla casa di Alcide De Gasperi, dove lo statista morì nel 1954. La strada spiana, diventa un dolce sterrato ed arriviamo finalmente ad Arte Sella a cui dedichiamo una visita di due ore.

Arte Sella - Pillow Lab

Siamo a mille metri di quota, quindi consigliamo di portare una maglia termica anche d’estate. Qui nel 1986 un gruppo di artisti ha dato vita ad un progetto sperimentale che oggi è una rassegna internazionale d’arte di altissimo livello, alla quale partecipano artisti provenienti dal mondo della scultura, della musica, della fotografia, ecc. Sono stati allestiti due percorsi, uno di 1km (45min) ed uno di 3km (2ore). Sono presenti circa 25 opere prevalentemente stabili, che sono nate qui e moriranno qui, in quanto parte della natura stessa. Sono costruite con gli alberi, come la ormai celebre “cattedrale vegetale” o con il ferro, c’è un ponte fatto con migliaia di giornali, e non sai se sei stupito di più dalla natura o dalla creatività finchè non ti rendi conto che qui sono la stessa cosa.

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E’ molto bello vedere i volti stupiti dei bambini ma anche degli adulti che visitano questo posto, e di grande effetto il contatto fisico con le opere stesse: poterle toccarle, sedersi, entrarci, insomma viverle.
Fuori dal museo c’è Maga Costa dove è possibile visitare un ulteriore spazio artistico dentro quello che un tempo era una stalla, e mangiare qualcosa al ristorante.

Chi non ha una mountain bike e dimestichezza con sentieri impegnativi in discesa è bene che faccia rientro a Levico tornando a Borgo Valsugana; gli altri ci seguano in questa discesa nel bosco che parte proprio dall’ingresso ad Arte Sella seguendo il sentiero 203 in direzione Barco. Con brevi tratti in cui è consigliabile spingere la bici ed altri divertenti nel bosco, tutti piuttosto ripidi, giungiamo alla frazione Barco, a fondo valle, da cui è facile ritrovare la pista ciclabile percorsa al mattino che ci ricondurrà a Levico.

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