La ciclabile Adriabike

Il meteo non ci aiuta in questa estate che tarda a farsi avanti, ma decidiamo di mettere alla prova la nostra attrezzatura col cattivo tempo e partiamo comunque.
Da Cesena ci è stato più comodo raggiungere Marina di Ravenna, costeggiando la riviera adriatica, piuttosto che raggiungere Ravenna, dove in realtà ha inizio la ciclabile.
Ci fa ridere rispondere, a chi si interessa, che andiamo a Singapore e che siamo usciti di casa appena il giorno prima.

Mappa

Screenshot da Adriabike

Seguendo il vivace lungomare di Marina di Ravenna in direzione nord, troviamo un traghetto per proseguire oltre il Canale Baiona (1€ per ciclista+bici) e circa 50 m a sinistra dell’approdo imbocchiamo il percorso cicloturistico di AdriaBike: esso è suddiviso in tre differenti tranche (La via verde smeraldo, La via della serenissima e La via dei mercanti e dei burci), che, nel complesso, collegano Ravenna a Kranjska Gora, in Slovenia! Il tratto che percorreremo noi fino a Chioggia fa parte de ‘La via dei mercanti e dei burci – In bici dalla città dei dogi alla capitale dei mosaici’, quindi del tratto Venezia-Ravenna, in senso opposto a quello indicato.
Foto del percorso coi vari colori da sito.
Fino a Casalborsetti il percorso è su asfalto, ma in corsia dedicata, poi inizia un lungo tratto sterrato, molto ricco di fauna e flora, che circonda ad ovest tutte le valli di Comacchio. La via è disseminata di indicazioni meticolose e, a tratti, dei cartelli con mappa geografica dell’intero percorso permettono di orientarsi.

Indicazioni Adriabike

Si attraversa il paesino di S.Alberto, dove è possibile rifornirsi di cibo e acqua che non si incontrano poi fino a Comacchio, poi un altro traghetto, ancora al costo di 1€ per ciclista+bici, porta sull’altra sponda del fiume Reno per poter continuare a costeggiare le valli, su strada asfaltata promiscua, ma le macchine che incrociamo si contano su una mano.

traghetto san alberto

Proseguendo il paesaggio si fa sempre più distante dalla civiltà: costeggiamo il Canale Circondariale Gramigna Fosse e le uniche costruzioni che notiamo sono casoni da pesca e torrette per l’avvistamento di aironi, sterne, fenicotteri rosa e, ci assicura un simpatico cacciatore, anche volpoche, che vorrebbe farci apprezzare dal suo binocolo (ma siamo sfortunati perché in quel momento non se ne vedono).
Immediatamente prima di incontrare il Canale Collettore Fosse, il percorso ciclabile lascia la strada asfaltata e prosegue a destra in una lingua di terra circondata da specchi d’acqua in uno scenario surreale: qui il volo di uccelli che ci precedono di qualche metro nel percorso, scandisce la nostra avanzata, tra una planata e un atterraggio.

For a piece of cake - Da Cesena a Singapore in bicicletta

Da Marina di Ravenna a Comacchio abbiamo percorso circa 60 km, allungando di oltre 20 km il percorso che google maps traccerebbe sulla romea, ma siamo stati in mezzo alla natura, alla campagna e alle zanzare! Le biciclette hanno risposto bene allo sterrato e al fango, nonostante siano senza parafanghi (le povere borse testimoni).
Ci godiamo il pranzo nella bella Comacchio, seduti a lato di uno dei canaletti che ne tagliano il centro storico. Proseguiamo poi seguendo le chiare indicazioni a fondo marrone della ciclabile, che si snoda tra le località balneari di Lido di Pomposa, Lido delle Nazioni, la pineta di Lido di Volano e la Riserva Statale Bosco della Mesola.

In quest’ultima alcuni brevi tratti sono sabbiosi e siamo costretti a scendere dalle bici e spingere. Dei tornelli, comunque praticabili in bici, sbarrano ingresso ed uscita di questo tratto per evitare che gli animali della riserva (qualcuno ci parla di cervi!) possano allontanarsi.
Dopo una tappa lunga 91 km, percorrendo il tratto rosso e quello fucsia del percorso AdriaBike,vedi link, raggiungiamo Goro, piccola località portuale, che non offre grosse attrazioni per i turisti, ma ristoranti e alberghi non mancano.
Il giorno seguente decidiamo di accorciare, a modo nostro, la ciclabile e quindi non procediamo verso Adria. Raggiungiamo invece Gorino Veneto e poi Gnocchetta attraversando due ponti di barche (gratuiti per i ciclisti)

ponte di barche

Di lì ci dirigiamo a Porto Tolle sulla SP83; la strada è stretta, ma poco trafficata e piacevole e costeggia la sponda est del Po di Gnocca. A Ca’ Venier, subito dopo il ponte di Po di Maistra, riprendiamo la ciclabile di AdriaBike (abbiamo così saltato a pie’ pari il tratto di ciclabile indicato col colore verde e ci troviamo a metà circa del tratto giallo).
Questa attraversa gli stupendi paesaggi naturali del Parco del Delta del Po, priva per lunghi tratti di qualsiasi intervento umano. Grandi specchi d’acqua lagunari si distendono a perdita d’occhio attorno a noi e gli aironi ci allietano la pedalata.

Una volta arrivati a Porto Levante, piccolissimo borgo di pescatori, però, non vediamo le indicazioni. Ci dovrebbe essere un traghetto che ci porti sull’altra sponda, sull’isola di Albarella, ma non lo troviamo. Dopo aver interpellato tutti i pescatori del posto, da Rosolino ci tocca arrenderci alla Romea per 15 km, con una leggera pioggia a peggiorare la situazione, fino a raggiungere Sottomarina, località turistica balneare. Di qui una bella ciclabile, passante su un ponte ciclo-pedonale di legno, porta a Chioggia, costeggiandone tutta la sponda Est. Rampe ciclabili o tavolta carrabili permettono di percorrerne tutto il centro e superare i pittoreschi canali che la attraversano. Si conclude così la terza tappa dal giorno della partenza, di 85 km. I muscoli reagiscono ancora bene alla fatica, merito forse del profilo totalmente pianeggiante che abbiamo affrontato finora.

Il percorso di AdriaBike, ora prevede due tappe che, passando per Padova, conducono fino a Venezia.
Nella città lagunare, però, le restrizioni sull’uso della bicicletta sono severe (i velocipedi sono vietati in tutto il centro storico) e noi decidiamo quindi di proseguire verso nord, in direzione Caorle, attraverso i traghetti in partenza da Chioggia.
Riserviamo ad una prossima gita, magari senza biciclette, la visita di visita di Venezia e procediamo curiosi e spediti verso l’ormai prossima Slovenia.


piece_of_cake_thumb-1-699x366Siamo Chiara e Riccardo; abbiamo lasciato Cesena venerdì 10 giugno, direzione Singapore! Il nostro progetto si chiama ‘For a piece of cake’, perché la torta, per Chiara, diabetica di tipo 1 dall’età di 11 anni, è un piacere da conquistare con dosi extra di insulina o attraverso l’esercizio fisico, l’ingrediente principale di questa lunga avventura.

È possibile seguire la nostra avventura anche su:
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