Itinerari

Roma in bici: il giro delle Ville

Roma non è certo la città più adatta per fare del cicloturismo, ma scegliendo con attenzione è possibile trovare percorsi piacevoli e sicuri. Ma se qualche appassionato di bici in vacanza a Roma volesse farsi comunque una “sgambata” fra i sette colli, magari affittando una bici? O se qualche romano volesse scoprire la sua città con occhi diversi? Ci sono alcuni percorsi sicuri e molto belli, dove pedalare in tranquillità.

Uno è l’Appia Antica, soprattutto se abbinata alla valle della Caffarella. Quello che presentiamo qui potrebbe essere chiamato invece “il giro delle Ville”, in quanto porta il ciclista a scoprire tre dei più piacevoli e grandi parchi romani: Villa Ada, Villa Borghese e Villa Pamphilj, unite fra loro da piste ciclabili o brevi tratti su strada.

Mappa

Profilo altimetrico

Roma in bici, le ville - profilo altimetrico

Scarica la Traccia GPS e la Mappa kml

Il percorso qui descritto, così come la traccia gps, è nella versione “minima”: partendo da un’estremità di Villa Ada, si raggiunge Villa Pamphili nel modo più diretto possibile, ritornando lungo lo stesso percorso; sono 11 km (sola andata). In realtà, quello che vi consigliamo di fare è di perdervi nelle tre ville che si attraversano, cominciando a seguire i vari sentieri e viali che si dipartono dal percorso principale.

Le sorprese a cui andrete intorno, sia architettoniche che naturalistiche, sono innumerevoli: vi potrà capitare di imbattervi in un picchio al lavoro su un tronco, e di osservarlo a pochi metri di distanza; oppure, girando un angolo, vi troverete di fronte a un laghetto con al centro un tempio in stile romano.

Il fondo su cui si pedala è un misto di asfalto liscio, asfalto sconnesso tipicamente romano, e sterrato semplice. Una bici da città o da trekking vi porterà a destinazione senza troppi problemi, ma una mountain bike, anche semplice, è forse più adatta, soprattutto se si sceglie di esplorare i labirinti creati dai sentieri delle tre ville. Villa Ada e Villa Pamphilj, in particolare, sono scelte da molti bikers romani per allenarsi quando non possono recarsi in montagna, e nei sentieri più nascosti è possibile imbattersi in semplici ostacoli posizionati apposta per il loro divertimento. Se non vi dispiace l’idea di fare qualche salto o qualche discesina, chiedete ai numerosi bikers che incontrerete di mostrarvi i posti più interessanti, o semplicemente seguiteli.

Parco di Villa Ada, foto della Sovrintendenza

Punti di interesse

Villa Ada: originariamente una tenuta agricola fuori Roma, è gradualmente divenuta un parco urbano con l’espansione della città. Fu residenza reale dal 1904 al 1946, e negli ultimi anni vi si costruì un rifugio antiaereo utilizzato durante i bombardamenti su Roma. La Villa vera e propria è ora sede dell’ambasciata d’Egitto, ma il motivo d’interesse principale ai giorni nostri è sicuramente la varietà di flora e fauna presenti nei 180 ettari del parco, importante polmone verde per la città.

Villa Borghese: non ha bisogno di presentazioni, è forse il più famoso parco romano, molto frequentato da turisti e residenti. Spingetevi fino al Pincio per ammirare uno dei più bei paesaggi su Roma. Da non perdere neanche la visita al giardino del lago con il tempietto di Esculapio. Una visita al bioparco infine mette d’accordo adulti e piccini.

Il Gianicolo: colle alto 88 metri (e infatti luogo dell’unica salita del percorso), anche da qui si ha una magnifica vista su Roma. E’ famoso soprattutto per i monumenti che ricordano la resistenza alle truppe francesi durante i giorni della Repubblica Romana (1849), primo fra tutti la statua equestre di Garibaldi. Se vi arrivate verso mezzogiorno e sentite un gran rumore, non vi spaventate: è il cannone che dal 1847 (in altre posizioni, dal 1904 qui al Gianicolo) annuncia le ore 12, per far sì che le campane delle chiese suonassero tutte all’ora giusta; all’epoca il colpo di cannone si poteva sentire evidentemente in gran parte della città, oggi il suono è in gran parte soffocato dal traffico.

Villa Pamphilj: con i suoi 184 ettari è il più grande parco romano. Anche questa era in origine la tenuta di campagna di una famiglia nobiliare romana. Teatro di un’aspra battaglia nel 1849, qui fu ferito a morte Goffredo Mameli. Il parco offre una grande varietà di ambienti naturali, dai giardini più “pettinati” attorno alla villa, a un ruscello che termina in un lago, fino alle zone più selvagge nella parte ovest.

Villa_Pamphilj, Turismo Roma Media Gallery
Villa Pamphilj, Turismo Roma Media Gallery

La descrizione del percorso

Il percorso parte dal laghetto di Villa Ada. Se non avete un vostro mezzo, qui c’è la possibilità di noleggiare bici di tutti i tipi, anche MTB abbastanza evolute (aperto dal martedì alla domenica, dopo le 9). Per arrivare a Villa Ada potete prendere l’autobus 92 da Termini (fermata “Viale Somalia-Terziani”), attraversare la Salaria a piedi e scendere le scalette che portano direttamente a via di Ponte Salario, dove c’è l’ingresso del parco.

Una volta montati in sella, costeggiate il laghetto sulla riva sinistra, proseguite per altri 200 metri e prendete il viale che sale verso sinistra. Seguite la strada fino ad incontrare sulla destra delle scalette e uno scivolo che porta direttamente all’adiacente parco Rabin di Via Panama.

Attraversate tutto il parco fino ad arrivare alla zona giochi, e uscite dal parco attraverso il cancello sulla sinistra. Da qui una pista ciclabile in leggera salita e in discrete condizioni (qualche radice e qualche altro ostacolo da “giungla urbana”) porta fino a Villa Borghese (fate attenzione all’attraversamento di Piazza Ungheria, e a quello di Via Ulisse Aldovrandi, di fronte all’entrata di Villa Borghese – qui consigliamo di scendere di sella e attraversare con molta prudenza a piedi).

Una volta entrati a Villa Borghese, si costeggia il Bioparco (affacciandosi dal muretto sulla destra è possibile vedere i dromedari), passando davanti al suo ingresso monumentale.

Questa parte di Villa Borghese è aperta alle macchine, che però vanno generalmente piano e non creano problemi. Si prosegue in discesa fino a un altro parcheggio, dove si prende a destra per lasciare Villa Borghese. Da qui un’altra pista ciclabile, in condizioni simili a quella precedente – quindi buone ma non ottime – passa davanti alla GNAM (Galleria Nazionale di Arte Moderna) e al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia per arrivare fino al Tevere. Al Piazzale delle Belle Arti, sul Lungotevere, la pista ciclabile improvvisamente si interrompe, senza alcuna indicazione per il ciclista inesperto.

In questo punto consigliamo di scendere dalla bici e dotarsi di pazienza. E’ necessario prima attraversare verso destra, e poi attraversare il Lungotevere, in questo ordine, per trovarsi sul lato destro di Ponte Risorgimento; attraversare in un altro modo è pericoloso; date un’occhiata alla traccia gps che mostra precisamente come fare.

Superato questo ostacolo, si continua lungo il ponte e si prende la pista ciclabile a destra, facendo una “inversione a U” dopo qualche centinaio di metri, quando si incontra una rampa che porta in basso alla pista ciclabile lungo il Tevere.

Si tratta di un percorso molto frequentato da ciclisti e corridori romani, che segue tutto il corso del fiume; purtroppo ogni inverno qualche ondata di piena lo rende inagibile, e la pulizia del percorso non è mai troppo veloce. Si prosegue per poco più di 3 km verso sud, e subito dopo il nono ponte (alla fine di una ampia curva a sinistra) si risale al livello stradale. Per farlo, i ciclisti della Città Eterna hanno mostrato il tipico ingegno, installando una specie di passerella su cui appoggiare le ruote della bici, evitando di “accollarsela” (come si dice a Roma) lungo le scale.

Qui inizia il tratto più impegnativo del percorso, sia perché è in salita (2 km al 6% di pendenza media), sia perché si condivide la strada con le automobili. Da Piazza della Rovere si deve prendere la rampa in salita e percorrere quasi tutta la rotonda evitando naturalmente i tunnel, per prendere via del Gianicolo. Si tratta di un punto un po’ delicato, ma nelle mattine del weekend ci dovrebbero essere pochissime automobili. Se non ve la sentite, dalla piazza continuate invece per un breve tratto sul Lungotevere, prendete la prima traversa a destra (via di Sant’Onofrio, molto ripida per cui sarà necessario scendere di sella) fino a prendere via del Gianicolo un po’ più avanti. Seguendo i vari tornanti si arriva dopo poco al Belvedere del Gianicolo, accolti dallo sguardo austero di Giuseppe Garibaldi a cavallo.

La vista su Roma ripaga dello sforzo fatto. Da qui si continua lungo la strada, si prende a destra in discesa e si entra a Villa Pamphilj (anche qui consigliamo di scendere per un momento di sella per attraversare la strada, l’incrocio è un po’ confuso).

La Villa è purtroppo divisa in due da una strada a alto scorrimento, via Leone XIII: non mancate però di visitare anche la metà ovest del parco, raggiungibile tramite un comodo ponte sopra la strada.

Il ritorno, come detto, avviene per lo stesso percorso.

Commenti

  1. Avatar massimiliano ha detto:

    C’è anche castel fusano

  2. Avatar luca ha detto:

    Nonostante sia carente di infrastrutture per la ciclabilità, Roma offre una varietà enorme di itinerari per la bici. Ne sanno qualcosa gli amici di Vediromainbici (vedi sito) che da anni organizzano tour domenicali guidati che oltre al piacere della pedalata in compagnia offrono un arricchimento culturale.

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