Bici

10 errori da evitare prima di approcciare la bici

Quanto sia bello ed entusiasmante andare in bici, in qualsivoglia delle sue declinazioni, è cosa nota. Eppure far diventare la bici una vera abitudine e non solo uno svago saltuario comporta una serie di decisioni e di scelte che non sempre sono facili da mettere in pratica, soprattutto se non si è ben consigliati. Spesso alcune decisioni o aspettative si rivelano sbagliate e la cosa può apparire frustrante e far dire che “la bici non fa per me”. Per questo abbiamo deciso di elencare i dieci errori da evitare quando ci si avvicina seriamente al mondo della bicicletta, per far sì che questa esperienza sia magnifica sotto ogni aspetto.

Canyon Ultimate (© Simon Gehr)
(© Simon Gehr)

1: Acquistare una bici troppo scadente

Capita, quando si vuole iniziare una nuova attività, di destinarvi un budget davvero risicato, perché “non so se mi piacerà”. Nel mondo della bicicletta spesso questo aspetto significa l’acquisto di una bici da supermercato scadente, di quelle da 49,99€ più i punti del detersivo. Purtroppo il livello qualitativo dei componenti, la scorrevolezza inesistente dei mozzi e la pesantezza del telaio possono scoraggiare fin da subito, trasformando l’esperienza del ciclismo in un’agonia. Meglio optare per una buona bici usata, basta fare un giro nei negozi oppure passare un po’ di tempo sui siti di vendite di secondamano.

2: Acquistare una bici troppo evoluta

L’esatto contrario della situazione precedente: in questo caso, presi da un embolo improvviso, si acquista una bici top di gamma non adatta per le proprie capacità. L’esempio lampante è quello di chi ha acquistato una bici da Enduro come prima mtb, per poi uscire sui sentieri, imboccare la prima vera discesa e rimanerne spaventati, magari perché si è caduti al primo tratto tecnico. Quindi è tornato a casa e ha depositato la bici in cantina per sempre, magari mettendola in vendita. Molti siti sono pieni di occasioni del genere, dove bici nuove usate una sola volta vengono vendute a metà prezzo, perché troppo specialistiche e acquistate d’impulso. Come dicevano i saggi romani “la virtù sta nel mezzo”, per cui è sempre meglio acquistare una bici idonea a ciò che si andrà a fare.

Meccanica per MTB e Bici da trekking

Corso online

Scopri di più

3: Acquistare una bici d’impulso

Errore simile a quello precedente, avviene quando si entra in un negozio e si rimane folgorati dalla lucentezza dei telai, dall’assieme policromo delle biciclette, dalle forme sopraffine delle geometrie e si finisce per comprare la bici che ha il colore della sella più figo, magari perché s’intona ai nostri calzini. Poco importa se è una specialissima in carbonio e noi dobbiamo solo andarci al lavoro (che dista 2km da casa). Risultato? Un sacco di soldi sprecati e l’idea che il ciclismo sia solo costi e spese, oltre ad avere tra le mani una bici che non possiamo sfruttare. Peggio ancora quando si acquista una mtb per usarla solo in città. Meglio prima ragionare e capire che tipo di ciclisti si è e poi in base a questo scegliere la bici. E’ la bici a doversi adattare al nostro modo di essere, non il contrario. Ah, compratela anche della taglia giusta, per favore.

4: Ignorare la ciclomeccanica

Qualunque ciclista, anche il meno entusiasta, dovrebbe avere una minima nozione di ciclomeccanica, che si può riassumere con: saper cambiare una camera d’aria bucata, sapere regolare la sella e conoscere come si regola il cambio. Punto. Perché, credeteci, le cantine sono piene di bici abbandonate poiché “ha la ruota bucata e non so come sistemarla”. Imparare le procedure basilari non è difficile, bastano un po’ d’impegno e degli attrezzi buoni. E se volete approfondire il discorso, qui su Bikeitalia trovate tantissimi articoli di meccanica e altrettanti approfondimenti tecnici, senza contare il manuale del quale abbiamo curato l’edizione italiana.

5: Avere aspettative esagerate

Molti acquistano la prima bici pensando che offrirà benefici immediati e lampanti. Questo è certamente vero (il solo uscire dalle scatole di lamiera motorizzate apporta un netto miglioramento della qualità di vita) ma ogni cosa ha un suo tempo di realizzazione. Non si può iniziare a usare la bici per dimagrire e poi rimanerci male perché dopo una settimana non si è scesi di 35kg e per questo motivo dire “andare in bici non funziona”. Tutto è un processo graduale, che richiede costanza e impegno. Una massima buddista afferma che “bisogna avere un obiettivo molto elevato, un’aspettativa molto bassa e un impegno costante”. Stesso errore lo commette chi acquista una bici per iniziare a gareggiare e dopo una settimana di uscite saltuarie è convinto di poter dare la paga a Vincenzo Nibali o Marco Aurelio Fontana. Meglio stare con i piedi per terra.

Meccanica per Bici da Corsa e Gravel

Corso Online

Scopri di più

6: Partire con troppa foga

Ogni cambiamento deve essere graduale, così come il passaggio dal modo motorizzato a quello a due ruote a pedali. Questo significa che i primi tempi bisogna iniziare piano, sulla base della propria preparazione atletica e della condizione fisica, altrimenti ci si brucia. C’è chi si spara 100km come prima uscita in bdc, magari in solitaria e poi non si muove per tre giorni e ha l’acido lattico che gli gocciola persino dal naso. Non si può partire da zero a mille in dieci secondi netti, meglio iniziare con calma per evitare di bruciarsi. Arriverà il tempo delle grande salite, delle uscite lunghe, dei viaggi di settimane in luoghi sperduti. Non correte verso il traguardo, godetevi il viaggio.

7: Continuare a pensare come un automobilista

Usare la bicicletta non significa solo cambiare mezzo di trasporto, vuol dire stravolgere la propria mente e il modo di vedere la propria mobilità. Potremmo osare dicendo che il passaggio è una vera e propria “conversione”. Questa cosa non sempre viene compresa da chi si avvicina al ciclismo urbano, che continua a pensare come quando guidava l’auto, percorrendo le stesse strade (magari delle statali), allungando il percorso di 5km come fosse niente e contando di poter impiegare sempre lo stesso tempo. Questo non è possibile e un atteggiamento del genere porta a frustranti delusioni. Quando si decide di usare davvero la bici, bisogna pianificare attentamente gli spostamenti, magari percorrendo strade secondarie e più sicure (e anche più brevi, a volte) e non si deve allungare inutilmente il percorso. Quando si è in auto la strada è un intermezzo tra un punto A e B e va percorsa nel minor tempo possibile. In bici la strada è il viaggio stesso e va goduto al massimo.

8: Non sapere accettare la fatica

Un giorno un collega mi ha dettoda domani voglio fare come te, Omar, vengo in bici”. E lo fece. Uno, due, tre giorni di fila. Al quarto riprese l’auto. Perché? “Mi fanno male le gambe, si fa troppa fatica“. La bicicletta è divertimento, libertà, salute, svago ma è soprattutto fatica! Bisogna accettarla, capirla e imparare a goderne. Non bisogna arrendersi alla prima salita, al primo dolore di milza o alle gambe dure della prima settimana: fa tutto parte del percorso di avvicinamento al ciclismo perché, come direbbero gli anglosassoni, “no pain no gain”. Partire in quarta per poi rimanere abbattuti da quanto sa essere faticoso il ciclismo è un’abitudine fin troppo comune. Ricordatevelo: “ogni strada che prenderai sarà sempre in salita e controvento”, diceva un uomo saggio.

9: Farsi condizionare dall’opinione comune

Se avessi dovuto dare retta a tutti quelli che conosco, a quest’ora avrei bruciato la bicicletta e avrei acquistato sei auto diverse, perché l’auto è importante, non si può vivere senza, non esiste che uno non abbia l’auto, se non hai l’auto sembri povero. Mettetevi l’anima in pace, non appena vi avvicinerete al ciclismo, sarete bombardati da una mitragliata di “non hai più l’età per certe cose”, “prendi l’auto, che in strada ci sono troppe auto”, “non hai idea di quanti ciclisti muoiono all’anno”, “non siamo mica a Copenaghen”, “dai, fai il serio”. All’inizio è difficile far fronte a tutti che ti remano contro, soprattutto se non si è veramente determinati. Non lasciatevi condizionare e seguite per la vostra strada, i risultati non tarderanno ad arrivare.

10: Essere ossessionati dalla bicicletta

La bici è uno sport bellissimo, che cattura e del quale si sente la mancanza non appena si è impossibilitati a farlo. Ma un conto è amare l’andare in bici, un altro è esserne ossessionati. Non fatevi prendere la mano, non cominciate a scaricare da internet i piani di allenamento di Froome per il Tour, non andate al supermercato a cercare l’olio essenziale di germe di grano perché è un ottimo antiossidante, raccomandato dal medico della British Cycling, non uscite in bici per un lunghissimo di 100km senza far colazione e senza nemmeno una borraccia (per imparare a combattere la sete), non ammazzatevi di proteine al mattino, di amminoacidi al pomeriggio e di creatina/arginina/spirulina la sera, senza prima aver contattato un esperto. L’ossessione è il primo passo verso la repulsione, perché “il troppo stroppia” anche nel mondo della bicicletta. Non prendetevi troppo sul serio, l’importante è avere una bici, una strada davanti a sé e la determinazione per percorrerla. Il resto è solo rumore di fondo.

Meccanica di Emergenza per Biciclette

Corso Online

Scopri di più

ebook

Tutto quello che vuoi sapere sulla scelta, manutenzione e meccanica della bicicletta lo trovi tra gli ebook
scarica ora

Commenti

  1. Avatar Graziella ha detto:

    Mi piace il termine EMBOLO usato al punto 2.
    Un mio Amico un giorno mi ha chiesto ” Ma quando ti è partito l’ EMBOLO della bicicletta? ” E io ” Durante il lockdown e le ore al telefono con il SAPIENTE ( un amico ).” Abbiamo iniziato con il giro del Lago di Garda, in 3 giorni visto che ci siamo identificati come cicloturisti, la ciclabile del Brenta, dove il SAPIENTE ha bucato e non aveva nemmeno la camera d’aria (tanto nessuno dei 2 sa cambiarla). Poi sono seguite molte altre ” bike-adventure” grazie anche alle bellissime ciclabili e alla possibilità di spostarsi con il treno.
    Comunque i vostri 10 errori e consigli sono super azzeccati.
    Grazie

  2. Avatar Claudio C. ha detto:

    Al punto 8, dove dici “La bicicletta è divertimento, libertà, salute, svago ma è soprattutto fatica!”, penso che sarebbe meglio sostituire quel “soprattutto” con un “anche”. Perché se è innegabile che la bici richieda “lavoro fisico” – anche nel caso di un’ebike – questo non implica che nei pensieri di chi la usa ci sia la consapevolezza o meno ancora l’obiettivo della “fatica”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *