Si chiama SkyCycle l’ultima – discussa – proposta avallata dal sindaco di Londra Boris Johnson in materia di ciclabilità urbana. L’idea, lanciata dell’architetto del paesaggio Sam Martin, e che il primo cittadino della City ha definito “interessante”, è quella di costruire uno o più corridoi ciclabili sopraelevati, strutturalmente simili alla High Line di New York.
Secondo le previsioni (ottimiste) dell’ente Transport for London, entro il 2020 gli spostamenti in bicicletta aumenteranno costantemente fino ad un numero di 1,5 milioni al giorno, e non ci sarebbe più spazio per costruire ulteriori piste ciclabili a livello del suolo. Altro vantaggio espresso dall’organizzazione che gestisce il sistema di trasporti di Londra sarebbe quello per i ciclisti di pedalare più velocemente, poiché nei tubi nei quali dovrebbero passare le biciclette verrebbe creato un sistema di ricircolo dell’aria che garantirebbe un vento a favore costante, e con la minor resistenza dell’aria si potrebbero raggiungere anche velocità di 40 km/h.
A parte le difficoltà di realizzazione ed i costi altissimi, ciò che lascia perplessi è la strategia nel suo insieme: anziché decongestionare il traffico cittadino incentivando la bicicletta e il trasporto pubblico, si spostano i ciclisti in uno spazio riservato. Probabilmente in questo modo si ridurranno gli incidenti, si, ma non diminuirà il traffico, non si risolverà il problema dei parcheggi, dell’inquinamento, non si imparerà la condivisione della strada, e le automobili andranno ancora più veloce sicure che le biciclette sono state tutte spedite nei cieli di Londra.
non avevo mai pensato alla ” condivisione della strada in questo modo. il problema che la strada condivisa la vivi in svizzera per esempio. è un problema di educazione personale e qui in italia questa è un autentica emergenza su tutti i fronti , non solo ciclistico.
quindi stante che il principio è ottimo, e molto condivisibile, io che vivo e lavoro sulla strada ti posso dire che andrebbe anche bene. sopratutto se c’è una bella vista. ma ti p osso garantire che troveremmo , su quelle ciclabili, quelli che vanno in bici con la prepotenza di chi corre in macchina. il problema educativo non sarebbe risolto, semplicemente spostato in alto.