Sondaggio Ipr, triplicati i ciclisti urbani
In Italia è bici boom soprattutto al nord: l’uso delle due ruote nei giorni feriali è più che triplicato negli ultimi 10 anni. Ma nelle grandi città, l’automobile vince ancora sulla bici. È quanto emerge dal sondaggio realizzato da IRP Marketing che mostra come l’Italia sia attraversata da una veloruzione che ha fatto perdere alla bici quella connotazione di mezzo di trasporto povero e anche un po’ sfigato che si portava addosso e l’ha trasformata in motus-symbol.
In tutta Italia, nel 2001 i cittadini che sceglievano la bicicletta come mezzo di trasporto urbano erano appena il 2,9% della popolazione adulta (dati censimento Istat 2001). Oggi la percentuale di utenti della strada a pedali è schizzata all’insù, arrivando al 9%. Si tratta di un record per il nostro Paese (in numeri assoluti sono circa 5 milioni di persone) che fa ben sperare anche in vista degli Stati generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova che si terranno a Reggio Emilia venerdì 5 e sabato 6 ottobre.
La ricerca mostra che il 75% degli intervistati utilizza la bici solo in rare occasioni oppure mai. Solo l’1% degli utilizzatori abituali risiede nel Mezzogiorno o nelle Isole, al centro la percentuale di frequent biker è prossima allo zero, mentre sale di molto (è il 23%) quella degli occasionali. I ciclisti italiani si dividono in uguale percentuale tra giovani, adulti e anziani che salgono in sella. Ma tra i ciclisti urbani si trovano indubbiamente più uomini che donne. I frequent biker, gli utilizzatori abituali della bicicletta, sono il 9% della popolazione italiana. Circa una persona su dieci ha infatti risposto che, nei giorni feriali, utilizza la bicicletta per gli spostamenti almeno 3 o 4 volte a settimana. Inoltre, il 14% di italiani dichiara di prendere la bici per i propri spostamenti anche se solo occasionalmente (una o due volte a settimana). Un quarto della popolazione italiana considera quindi la bicicletta un mezzo di trasporto a tutti gli effetti e (a piccole dosi o in gradi quantità) ogni settimana la preferisce ad altre modalità di spostamento.
Il desiderio di una vita meno sedentaria è la motivazione principale nella scelta della bici per la maggioranza degli intervistati (il 35%). Stessa percentuale si aggiudica sia il risparmio economico (per il 17% è un mezzo di trasporto che costa poco) che il risparmio temporale (per il 16% la bici consente di evitare il traffico e le code). Il 25% considera la bici come un mezzo piacevole per trascorrere il tempo libero (25%). Purtroppo ha ancora una rilevanza solo marginale (5%) il contributo dato dall’uso delle due ruote alla diminuzione dell’inquinamento.
Tra gli “ostacoli” alla scelta della bici come primo mezzo di locomozione c’è al primo posto la sicurezza: il 43% vuole più itinerari protetti e il 42% sollecita comunque una riduzione del traffico veicolare e una viabilità meno pericolosa per chi si sposta sulle due ruote. Il 25% pedalerebbe se avesse meno chilometri da percorrere e il 19% reclama un maggior numero di cicloparcheggi a prova di furto per contrastare i ladri di biciclette. Anche la possibilità di poter salire con la bici su treni e bus (13%) e l’opportunità di poter respirare un’aria meno carica di smog (11%) sono tra le richieste degli intervistati.
La percentuale di cittadini che non userebbero la bici neanche se ci fossero le condizioni più favorevoli (il 23%) è analoga a quella (il 24%) di chi già oggi la usa come mezzo di trasporto. Tra i due schieramenti c’è comunque una buona metà di italiani che aspettano solo un segno concreto dalle amministrazioni locali e dal Paese (infrastrutture, più sicurezza, meno traffico, meno smog, una riduzione della velocità delle auto e un’estensione dei percorsi a misura di bici) per scendere dalla macchina e iniziare a pedalare.
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