«Il 7% dei cittadini europei usa la bicicletta come mezzo di trasporto abituale, ma l’UE ha stanziato per le infrastrutture per la ciclabilità tra il 2007 e il 2013 solo lo 0,7% delle risorse totali destinate ai trasporti. (600 milioni su 993 miliardi di euro)» Parte da questo dato la dura presa di posizione del segretario generale dell’ECF (European Cyclists’ Federation) Bernhard Ensink, che aggiunge: «oltre alla retorica, c’è di vero che la Commissione Europa sta avvantaggiando di fatto l’industria automobilistica a danno della diffusione di più sostenibili forme di trasporto, tra cui la bicicletta». Proseguendo, Ensink ricorda che il Libro Bianco dei Trasporti aveva parlato chiaro, e chiedeva ben altro, ovvero una progressiva trasformazione della mobilità urbana che privilegiasse gli spostamenti in bicicletta e a piedi e disincentivasse l’uso dell’auto privata, con l’obiettivo addirittura di eliminare dai centri urbani entro il 2050 tutte le automobili alimentate “tradizionalmente”.
Nonostante i proclami però, i fatti dicono che la stessa Commissione Europea ha appena approvato il piano “Cars 2020”, un programma di rilancio del settore dell’automotive da 80 miliardi di euro.
ECF ha chiesto a più riprese all’Unione Europea di investire maggiormente per le politiche in favore della ciclabilità, e per il periodo 2014-2020 l’obiettivo è di aumentare il budget a 6 miliardi di euro e alzare la quota dei ciclisti abituali dal 7 al 15%.
Le industrie automobilistiche – come riconosce Bernhard Ensink – hanno ancora un grosso peso decisionale sullo stanziamento dei fondi, ma anche l’ECF sta giocando tutte le sue carte per portare l’attenzione verso i temi che da sempre difende. Per questo l’organizzazione europea a tutela dei ciclisti ha incontrato la scorsa settimana il commissario ai trasporti della UE Siim Kallas, per ribadire la necessità di finanziamenti e politiche per la ciclabilità. Secondo l’ECF il nodo è riconoscere finalmente le politiche per la bicicletta non più come una spesa ma come una risorsa, un settore che può garantire tra benefici e risparmi su più fronti 600 miliardi di euro.
Novembre sarà un mese cruciale per il futuro di queste questioni: gli appuntamenti chiave a Bruxelles sono i giorni 22 e 23 per il vertice in cui si deciderà, tra le altre cose, quali progetti l’Europa finanzierà per il 2014-2020, e il 27, quando la Commissione Trasporti e Turismo dovrà pronunciarsi sulla inclusione di Eurovelo, la rete cicloturistica europea, nella Rete Transeuropea dei Trasporti TEN-T, il cui voto favorevole significherebbe un finanziamento del progetto per diversi miliardi di euro.
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