Conclusa la due giorni di VELO Berlin, la fiera ciclistica più importante della capitale tedesca. Berlino, ormai uno dei punti di riferimenti ciclistici d’Europa, si è vista per due volte in un mese invasa da ciclisti e amatori; la Fahrrad Schau, la fiera del settore urban, design, sport e handmade (tra l’altro vinta dagli italiani di Uciclyes) si è conclusa solo il 10 marzo e questo ultimo fine settimana c’è stata invece la fiera più grande: la VELO.
I trend e le parole d’ordine sembrano essere sempre le stesse: qualità e innovazione ma anche lusso e carbonio.
Ospitata nel centro fieristico Messe, nel lato ovest della città, VELO Berlin ha visto la partecipazione di più di 250 espositori con grande spazio alle Trike bike, E-bike e pedelec, ma anche al cicloturismo privato e quello (ben) organizzato dalla P.A.
Ma partiamo con ordine.
Trike Bicycles
Un trend sempre in crescita, a detta degli espositori, per questo genere di bicicletta anche per il cicloturismo. 10 espositori hanno fatto provare le loro ultime novità. Icicletta e KMX karts mi sono sembrate le migliori e le più affidabili; entrambi i marchi offrono diversi accessori tra cui delle sacche per i viaggi.
Il circuito ha lasciato molto spazio per scoprire quanto facili e comode sono le trike ma purtroppo prevedeva solo brevi rampe di circa mezzo metro. Non ho potuto quindi provare queste bici in salita dove, a pelle, mi sento di dire che potrebbero avere seri problemi. Ma il problema non sono le salite ma il prezzo. Si parte dai 2500 euro.
Biciclette da trasporto
Sebbene la fiera Fahrrad Schau abbia dedicato molto più spazio, anche alla VELO erano presenti questo genere di bici. Non solo la classica Christiania Bike ma anche bici porta pacchi, carretti per i bambini (molto utilizzati dalle maestre negli asili) ma anche bici dog taxi; la bicicletta che più mi ha colpito è invece questa:
l’avevo già vista una volta in un parco qui a Berlino. Un ragazzo portava in giro una signora affetta da sindrome di Down. Entrambi erano felicissimi. La reputo una grande invenzione che potrebbe essere utilizzata in molti casi sociali.
Pedelec ed E-bike
Il più grande spazio della fiera è stato dedicato alle bici elettriche. Nonostante ne veda in giro forse una a settimana, i produttori puntano molto sulle bici assistite e parlano di incremento nel mercato. Quasi ogni brand ne aveva una e le ho provate praticamente tutte. Il circuito disponeva anche di una rampa molto ripida di circa 4 metri. Sia le Pedelec (max 25 km/h) che le E-bike (max 45 km/h, obbligo casco e targa) hanno superato tranquillamente la prova salita senza sforzi. Sembra che i prezzi inizino a scendere. Si parte da 1000 € per una Pedelec citybike ma si arriva tranquillamente a 3500 euro per le bici da trekking o da corsa. Siamo comunque nella media dei 2300 €. Prezzi ancora troppo alti per un mercato di massa. Le autonomie delle batterie invece continuano a migliorarsi. Di media hanno tutte tra i 60 e i 100 km di autonomia e una durata della carica tra le 3 e le 5 ore.
Tra quelle provate, le più interessanti sono state la Grace Easy (3000 €) e la Momentum Upstart (1800 €)
Velo Art, Film, Tech e Retrò
Non solo bici ma anche arte, design e film. Alla VELO si sono visti diversi cicloartisti esporre le proprie opere. Da segnalare il progetto artistico “Cars into Bicycles dove pezzi di auto si trasformano in bici artistiche ed il progetto fotografico di Amburgo.
Spazio anche al cinema con un festival di cortometraggi ma anche al design, spesso minimal come quello pensato per la casa da Mikili.
E spazio anche al passato. Non solo l’esposizione di bici d’epoca ma anche numerose organizzazioni di ciclisti con biciclette retrò e vintage.
Diverse le applicazioni per smartphones e strumenti high tech presenti. Mi sono particolarmente interessato a due progetti antifurto. Il primo, Spybike, offre un dispositivo che può essere installato dentro la canna del sellino o una luce e, grazie ad una antenna Gps, ti segnala con un sms se la tua bicicletta viene spostata una volta attivato l’allarme. Prezzo: dai 99 euro in su.
Il secondo invece, forse più interessante, Bikelogger, un dispositivo che, collegato alla dinamo, offre diverse funzioni sul proprio Iphone (Android è ancora in fase di progettazione); grazie ad un’antenna bluetooth e l’app sul proprio Iphone, Bikelogger diventa un contachilometri e un antifurto che ti contatta direttamente tramite l’app (suono e vibrazione) se la tua bicicletta viene mossa nel punto in cui l’hai legata. Prezzo: 129 euro.
La curiosità: lo stand della Polizia
Non puoi naturalmente non fare confronti con l’Italia. Finora mi sono limitato ma ora voglio raccontartene uno. Lo stand della Polizia. Stand di informazione ed educazione con poliziotti gentili e professionali che, secondo me, prima di indossare l’uniforme, sono essi stessi ciclisti. Si vedeva dal modo in cui ti spiegavano che amano la bici e credono in questo mezzo. Qual è il confronto ho fatto? La paraculata dei due vigili ciclisti presenti l’anno scorso alla prima demo di #Salvaiciclisti ai Fori Imperiali. Che cosa ha dato quel gesto? Un articolo su Repubblica e un servizio al telegiornale ma niente di concreto; tu li hai visti per strada? Che cosa ha dato invece questo stand? Probabilmente neanche un servizio televisivo (non ho la tv) perché credo sia relativamente normale avere una rappresentanza della Polizia in una fiera di questo genere, mentre ha dato educazione e fiducia della forza dell’ordine (almeno in questo frangente) al cittadino.
Bike e Car Sharing
Il bike sharing in Germania è sinonimo di DB. La Deutsche Bahn, la compagnia ferroviaria tedesca, da almeno 10 anni non si limita solo al trasporto su rotaia ma all’intero trasporto del cittadino, naturalmente ecologico. Ho seguito un workshop su questo tema molto interessante. La DB sta cercando di creare una rete di trasporti per ogni tipo di distanza che il cittadino deve percorrere e con pacchetti e abbonamenti differenti ma integrabili tra di loro. Un sistema che permetterebbe al cittadino di non possedere alcun tipo di mezzo di trasporto ma solo in condivisione:
- Il treno per i lunghi spostamenti. Molto caro. In Germania molto più economici i bus o il carsharing
- L’auto elettrica o a idrogeno (fase sperimentale ma già attive a Berlino) per i medi percorsi in città
- La bici per spostamenti brevi e medi.
DB è presente in oltre 15 città con le sue biciclette con pedalata assistita (Pedelec). Sebbene a Berlino siano presenti, questo servizio non ha preso mai piede nella capitale. Un potenziamento di stazioni è previsto per quest’anno. Chi la fa da padrona è invece Amburgo. Con 1650 biciclette e 180 mila clienti (Amburgo ha 1 milione e 800 mila abitanti, il calcolo è facile vero?) nel 2012 il bike sharing ha servito per ben 2 milioni di ore i propri clienti (700 mila ore in più rispetto all’anno precedente).
Non ho mai provato il bike sharing a Berlino dato che ho le mie bici e perché il servizio è relativamente scadente (anche se le bici e il sistema sono all’avanguardia), ma credimi, ad Amburgo sono comodissime e molto diffuse.
Cicloturismo e leggende viventi
Grande spazio anche al cicloturismo, sempre più in crescita in Germania. Guide e itinerari per gli oltre 7000 km di piste ciclabili della regione del Brandeburgo (quella intorno a Berlino), ma anche stand di altre regioni tedesche e dell’Austria oltre a tour operator che organizzano tour turistici in Africa e all’artista e cicloviaggiatore Jens Hübner.
Piccolo ma sempre il più interessante, lo stand della ADFC, la Fiab tedesca, che offre tour in tutta la Germania ogni fine settimana e anche durante la settimana per tutto l’anno.
Cara ma probabilmente molto utile per grandi viaggi è la terza ruota presentata da Extrawheel. Fino a 15 chili e un costo che si aggira intorno ai 300 euro ma fatta a mano.
Ciliegina sulla torta Tilmann Waldthaler, leggenda vivente del ciclismo, uno che in 35 anni ha pedalato per 450.000 km attraversando 143 paesi diversi. Nel suo stand, anche la bici con cui ha percorso 55000 km dall’Antartico all’Artico in 4 anni (1977 – 1981).
Un piacere parlare con lui; una persona umile e sapiente. Waldthaler ha tenuto anche un workshop raccontando dei suoi viaggi, specie dei primi e di quella volta in cui, nel suo primo viaggio (Australia e Nuova Zelanda) incontrò per caso Bob Marley nello stesso volo e gli chiese di raccontargli la sua vita; Marley, affascinato, gli regalò una sua maglietta e gli chiese di indossarla nei suoi viaggi per portare il messaggio di libertà (freedom) che c’era nelle sue canzoni.
Ti ho dato la mia visione della VELO Berlin. Ora mi piacerebbe sentire le tue sensazioni. Hai qualche suggerimento da darmi o qualche altra informazione sui temi che ho trattato? A te la parola.
Il report è davvero ben fatto, il taglio devo dire appare simile a quello di altre fiere italiane, vedi Expobici, dove i temi prevalenti sono la tecnologia e l’innovazione dei materiali. Sarebbe bello, però, che in questi eventi si parlasse di più di advocacy per la bicicletta, politiche per la ciclabilità, sicurezza ed educazione.
E’ evidente che il suggerimento è rivolto più all’Italia, in Germania partono da una situazione che già oggi mi sembra anni luce migliore della nostra.
Credo che su questi altri temi sia molto più sensibile la fiera Eurobike di Friedrichshafen, dove peraltro pochi anni fa è nato il Cycling Industry Club.
p.s. Stupenda la chicca di Waldthaler e Bob Marley! :)
Grazie ancora Daniele!
Grazie Ale.
In realtà la sicurezza e l’advocacy erano dappertutto. Dai percorsi per bici per bambini, ai workshop sulla sicurezza fino ad uno stand del parlamento di Brandeburgo che diffondeva ai cittadini i traguardi raggiunti con le nuove leggi e norme.
Non ne ho parlato nel post perchè personalmente non mi sono interessato a tal punto da scriverne un post.