Il 24 aprile è stato pubblicato a Londra il più importante documento programmatico per la promozione della ciclabilità degli ultimi tempi. Nasce dal lavoro di una commissione parlamentare dal significativo nome “Get Britain Cycling”, attiva nelle settimane di gennaio, febbraio e marzo scorsi: i parlamentari che la compongono, provenienti da tutti i principali partiti politici, hanno incontrato i rappresentanti dei gruppi di pressione pro-bike del paese, insieme ad esponenti del governo, del mondo automobilistico, e di tutti quegli attori che possono contribuire in qualche modo a “far pedalare la Gran Bretagna”. Ognuno dei sei incontri era dedicato ad un preciso tema, dai benefici per la salute, a come suddividere i compiti fra il livello nazionale e quello locale di intervento, dalla progettazione delle città alla promozione di stili di vita attivi.
Dopo aver ascoltato le opinioni di tutti coloro che sono intervenuti, è stato dato a Phil Goodwin, esperto dell’università di Londra, il compito di scrivere un rapporto che sintetizzasse in un progetto coerente tutte le proposte fatte durante le sei riunioni. Goodwin, come accennato, ha appena presentato i risultati del suo lavoro di sintesi. Ciò che distingue questo rapporto da tanti altri che lo hanno preceduto, e che lo rende così importante, è l’ampio sostegno ricevuto dalla commissione parlamentare finanziata da uno dei più importanti quotidiani britannici, il Times, che aveva lanciato la campagna Cities fit for cycling nel febbraio 2012; il movimento pro-bike inoltre è stato rafforzato dal successo delle recenti Olimpiadi a Londra, e dal fatto che la capitale ha ora un sindaco che sembra determinato ad investire sulla ciclabilità; l’aver coinvolto le associazioni di automobilisti ha assicurato il sostegno anche di quest’ultime alle misure previste; si sta creando quindi ciò che gli inglesi amano chiamare “momentum”: è l’intero contesto oltremanica a essere promettente, e il rapporto è solo l’ultimo di una serie di passi nella giusta direzione.
In generale, Goodwin chiama le autorità politiche ad aumentare i fondi per la ciclabilità, portandoli immediatamente a 10 sterline (11,7 €) a persona per anno, cifra da raddoppiare entro il 2025 – come riferimento, al momento il Regno Unito spende 2 sterline, mentre in Olanda se ne spendono 24. Le infrastrutture ciclistiche inoltre dovrebbero essere parte integrante di ogni progetto di riqualificazione stradale, e non una semplice aggiunta a progetti già esistenti. Infine, i limiti a 20 miglia orarie (circa 30 km/h) dovrebbero essere estesi a tutte le zone residenziali. L’obiettivo è che il 10% degli spostamenti avvenga su bici entro il 2025 (al momento il Regno Unito è al 2%); questo porterà, come specificato dai parlamentari, a minori ingorghi, benefici ambientali, e miglioramenti nella salute dei cittadini.
Ma il punto più importante, sottolineato dal rapporto, è la necessità di una chiara e decisa leadership politica ai più alti livelli: in poche parole, ci si auspica che il primo ministro David Cameron prenda a cuore la questione e garantisca lo stanziamento dei fondi necessari. È proprio su questo punto che si concentrano i dubbi dei principali gruppi e blogger pro-bike, che generalmente sostengono con entusiasmo le misure contenute nel rapporto. Ed è anche su questo punto che si è concentrato l’editoriale in prima pagina del Times di Londra, chiamando Cameron a trasformare il rapporto in un Piano d’Azione sostenuto dal governo. Per il momento, le prime reazioni di Cameron potrebbero essere definite “caute ma incoraggianti”; nella giornata di ieri, il Primo Ministro ha affermato che il rapporto “ha molti buoni punti”, e che “dovremmo fare molto di più [in Gran Bretagna] per promuovere l’uso della bici”; per tenere alta l’attenzione del governo su questi temi, è stata lanciata una petizione online (firmabile solo da chi è residente nel paese) affinché le raccomandazioni previste dal rapporto siano messe in atto.
Si vocifera che il sindaco di Londra Boris Johnson abbia nel proprio mirino la leadership del partito conservatore, che ha ora a capo il Primo Ministro: se i due cominciassero a darsi battaglia sul terreno della ciclabilità per assicurarsi il consenso potremmo vederne delle belle: Cameron, dopo la grande “Vision for Cycling” del collega/rivale, non vorrà certo essere da meno. Il rapporto dovrebbe essere dibattuto in parlamento nelle prossime settimane; anche se non tutte le proposte dovessero essere approvate, la sensazione è che si possa essere ottimisti.
Le 18 proposte del rapporto “Get Britain Cycling”:
- Portare il budget per la ciclabilità a 10 sterline per persona all’anno, da aumentare fino a 20 entro il 2025;
- Assicurarsi che, sull’attuale budget del Ministero del Trasporto, la percentuale di fondi destinata ai progetti per la ciclabilità sia almeno pari alla percentuale di spostamenti che avvengono su bici (2%, oggi è molto meno);
- I progetti per la promozione dell’uso della bici dovrebbero poter ricevere fondi non solo dal Ministero del Trasporto, ma anche da quelli della Salute, dell’Istruzione, dello Sport e del Lavoro;
- Le necessità di ciclisti e pedoni devono essere prese in considerazione fin dai primi momenti dei progetti urbani;
- Rivedere le linee guida di ingegneri e architetti affinché tengano meglio conto delle necessità dei ciclisti;
- Le autorità locali dovrebbero fare ciò che è in loro potere per migliorare le strade, anche creando piste ciclabili separate;
- Il codice della strada dovrebbe essere rivisto, introducendo ad esempio semafori che diano il verde ai ciclisti due secondi prima che al resto del traffico;
- Estendere le zone con limite a 20 miglia orarie;
- Introdurre modifiche ai camion per aumentare la sicurezza dei ciclisti; limitare l’accesso alle città dei camion nelle ore di punta;
- Rimuovere gli ostacoli ai percorsi ciclabili nell’attraversamento di grandi arterie automobilistiche;
- Assicurarsi che i limiti di velocità siano effettivamente rispettati, e che le infrazioni commesse alla guida siano punite più severamente;
- Insegnare un uso corretto della bici nel traffico in tutte le scuole britanniche;
- Promuovere il ciclismo come un’attività sicura e adatta a tutti;
- Il governo dovrebbe fornire un piano interministeriale per la promozione dell’uso della bici, da aggiornare ogni anno;
- Si dovrebbe nominare un “Cycling Champion” indipendente per giudicare i progressi fatti;
- Stabilire dei chiari obiettivi sull’uso della bici nei prossimi anni; viene proposto l’obiettivo di portare al 10% entro il 2025 la percentuale di spostamenti fatti in bici;
- Offrire corsi di guida sicura della bici per tutte le età, gratuitamente o a prezzi ridotti;
- Nominare dei responsabili politici, a livello nazionale e locale.
Link:
Il rapporto ufficiale di 75 pagine
Il riassunto dal sito ufficiale
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