La Francia e la bici tra “chiodi arrugginiti” e “manubri d’oro”

La Francia e la bici tra “chiodi arrugginiti” e “manubri d’oro”

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Quando il temi della mobilità nuova comincia a interessare anche i media tradizionali, e soprattutto le testate che ancora mantengono un certo prestigio, allora si può sperare di raggiungere un pubblico più vasto e magari normalmente non attento a questi problemi. È questo il caso de Le Monde, che dedica uno spazio non di secondo piano alle “cronache impazienti della mobilità quotidiana” del giornalista freelance Olivier Razemon. Si sa che in Francia l’uso della bici è in grande ascesa; come riporta l’ultimo articolo di Razemon la promozione delle due ruote passa anche attraverso i premi per chi fa bene, e la denuncia di chi fa male.

Nella prima categoria rientra la città di Tours, a cui la Federazione degli Utenti della Bicicletta (FUB) ha assegnato nei giorni scorsi un “manubrio d’oro”; non si tratta della città con le migliori infrastrutture ciclistiche in assoluto, ma di quella che ha fatto maggiori passi avanti nell’ultimo anno. È stata infatti decisa l’estensione a tutta la città di zone a 30 km/h; inoltre, si è colta l’occasione dei recenti lavori sulla rete tramviaria per creare una rete di piste ciclabili in città. Non mancano tuttavia le critiche: pare infatti che le associazioni locali di ciclisti si siano lamentate per la mancanza di concertazione nella progettazione delle piste ciclabili; inoltre, il loro fondo stradale pare sia troppo scivoloso in caso di pioggia.

Fa da contraltare al “manubrio d’oro” il “chiodo arrugginito” che va alle città meno attente alle necessità dei ciclisti. Quest’anno è stato assegnato a Marsiglia, la metropoli sulla costa del Mediterraneo; non è un caso se il percorso Eurovelo 8 la evita accuratamente, passando più a nord. La lista di “accuse” è lunga, dalla scarsità generale di piste ciclabili al fatto che quelle poche che ci sono vengono installate sui marciapiedi invece che sulle strade; la città è inoltre stata condannata da un tribunale amministrativo per il fatto che non permette alle bici di viaggiare nei due sensi di marcia in alcune strade a senso unico per le automobili.

L’assegnazione del “chiodo arrugginito” è inteso anche e soprattutto come uno stimolo a migliorare: la città di Rouen, che lo aveva ricevuto nel 2006, è ora fra le più attive nella promozione dell’uso della bici, con mezzi semplici e poco costosi quali le zone a 30 km/h.

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