C’è chi sceglie di muoversi in bicicletta per diversi motivi, c’è chi lo fa per tenersi in forma, chi per risparmiare, chi per passione e chi per dipendenza dalle endorfine che il movimento all’aria aperta fa generare al nostro corpo. C’è chi lo fa per tutti questi motivi messi assieme e chi perché ha sviluppato la consapevolezza che bruciare combustibili fossili per andare a spasso è una scelta sbagliata, non solo perché il petrolio è un bene prezioso e altamente inquinante, in via di esaurimento, ma anche perché l’estrazione ha effetti collaterali come la distruzione di interi ecosistemi e il soggiogamento di popolazioni costrette alla guerra per essere meglio controllate.
A giudicare dalla scelta dei materiali utilizzati, la nuova linea di selle Becoz di Selle Royal (che sarà presentata ufficialmente alla prossima fiera di Eurobike a Friedrichshaffen) sembra indirizzata proprio a quest’ultima categoria di ciclisti: lo scafo della sella è infatti realizzato al 100% in Rilsan, un materiale plastico derivato dall’olio di ricino, mentre la copertura è fatta di Cortex, una miscela di segatura di legni provenienti da foreste certificate FSC.
Anche l’imbottitura cerca di rispondere ai criteri della produzione in chiave sostenibile: tra il 15% e il 20% è composto da gel di derivazione vegetale, ogm-free e non alimentare.
La nuova serie Becoz sarà disponibile a partire dal prossimo autunno in 4 versioni: Athletic, Moderate per uomo, Moderate per donna e Relax.
Ho avuto modo di provarla per una breve escursione e posso dire che in quanto a comfort non ha nulla da invidiare ai modelli tradizionali: i materiali dell’imbottitura accolgono le ossa ischiatiche e lasciano la zona perineale libera da fastidiose compressioni. Il materiale di copertura riesce ad evitare il surriscaldamento delle zone di contatto.
Unica pecca individuata: da un punto di vista estetico la Becoz, con il suo aspetto minimalista e ipernaturale, rievoca immediatamente i sandali Birkenstock che, per quanto rinomati nel mondo per la propria comodità e resistenza all’usura, non possono certo essere considerati degli esempi di eleganza e fashion. Ma siamo solo al secondo anno di produzione e non è detto che per le prossime stagioni non si possa arrivare ad avere una sella 100% fossil-free e ricoperta di pregiati scarti di lavorazione di qualche prestigioso marchio del mondo dell’alta moda.
In ogni caso, il progetto Becoz sembra un passo nella giusta direzione: sarebbe bello se un domani tutti i componenti delle nostre biciclette fossero interamente NO OIL.
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