Le biciclette militari

Le biciclette militari
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Ha senso che in un sito di bici si scriva di biciclette militari? Se si guarda questa foto e si tolgono le armi e i relativi caschi si comprende che il significato c’è eccome. La bicicletta militare, in buona sostanza, è estremamente simile, anzi è l’origine storica della bicicletta da viaggio o da trasporto e trasportabile perché pieghevole. Conoscere la storia, qualsiasi argomento si indaghi, fa capire meglio quello che viviamo oggi. Liberandola, inoltre, da lacci e vincoli ideologici, se ne ricava l’utile necessario al vivere quotidiano. E’ talmente vero che con mia grande sorpresa ho trovato soluzioni tecniche che ci vengono propinate oggi come “scoperte”. I soldati nella foto sono parte dell’esercito svizzero. Nella confederazione elvetica le truppe in bicicletta sono state attive fino al 2003.

Bersaglieri

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I Bersaglieri ciclisti nascono il 15 marzo 1898. La loro caratteristica tattica era una grande capacità di spostamento quindi si affermò da subito un feeling particolare tra questo nuovo mezzo e il corpo dei Bersaglieri. Ecco un modello affardellato per truppa. Esisteva anche un modello per gli ufficiali con cambio e altri piccoli accorgimenti che la rendevano più confortevole.
Era costruito dall’allora nascente Bianchi e fu usata sia nella prima come nella seconda guerra mondiale con poche novità tecniche anche perché nasceva già molto bene. Sembra un allestimento da ultracycling…

Il peso era molto elevato: 35 kg senza equipaggiamento. Le ruote piene evidentemente facevano anche esse la loro parte nel peso complessivo. Per ovviare alla scomodità delle gomme piene fu attrezzata con una doppia sospensione sugli steli della forcella anteriore e singola sulla forcella posteriore. Inoltre la sella , di pelle, aveva le molle. Il portapacchi posteriore fungeva anche da parafango (soluzione che ho adottato anche io e che tante aziende di portapacchi non considerano, Tubus in testa: protegge anche ciò che si porta). Un bel freno a contropedale Torpedo che consentiva alla bici di viaggiare in mezzo a rovi e sterpaglia senza il rischio che qualche cavo si spezzasse. Per ultimo la bici era pieghevole per poter essere comodamente trasportata a spalla e successivamente, per questa sua caratteristica, fu usata anche dai parà. Ci sono quindi parecchie soluzioni che sono state riprese a distanza di un secolo ormai da diverse case:

• Sospensioni davanti e dietro
• Portapacchi che fa da parafango
• Sella in pelle
• pieghevole

Ecco un filmato di un appassionato possessore.
Ed ecco anche alcuni allestimenti a secondo dei compiti assegnati.

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Oggi, restaurata, questa bici vale 2500 euro.

Esercito svizzero

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E’ sicuramente la bicicletta più conosciuta, anche per l’utilizzo che ne è stato fatto fino a pochi anni fa. Il modello nella foto, con opportune modifiche e aggiornamenti è rimasto in produzione dal 1905 al 1988 ed è stato prodotto in circa 50.000 unità. Il peso era di circa 22,5 kg per una lunghezza di 1820 mm: una bicicletta maestosa e robustissima che è entrata nel cuore di tanti utilizzatori. Aveva un freno a tampone anteriore che agiva direttamente sulla parte superiore del copertone, mentre sulla ruota posteriore ne erano previsti addirittura due: uno a contropedale che agiva sul mozzo e l’altro a leva agiva sulla ruota come da foto. Il mozzo dei pedali era provvisto di un ingrassatore che ne permetteva una manutenzione senza smontarlo.

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Nel 1993 venne introdotto il nuovo modello che è praticamente una bici da viaggio pesante o da città molto robusta che trovo veramente bella per questo tipo di utilizzo che può essere affardellata in vari modi. Il peso è rimasto praticamente invariato anche con l’aggiunta di un portapacchi anteriore. E’ stato introdotto il cambio Shimano a 7 rapporti e i freni sono ad azionamento idraulico.
Nonostante la rinuncia ad avere truppe biciclettate la Confederazione elvetica ha ordinato ad una fabbrica altre 4100 biciclette in alluminio per l’anno 2013 per servizi di varia natura che non prevedono armamenti.

Esercito inglese

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Quando sono stato al museo del Ghisallo avevo visto questa bicicletta militare accanto a quella svizzera ma non ne avevo colto appieno il valore e mi ero limitato a definirla “stilosa”. Era in dotazione all’esercito inglese e nello specifico era la versione per parà di un modello per la fanteria. Certo che si capisce come mai gli inglesi abbiano ancora oggi la maggior esperienza nel settore delle pieghevoli. La forma inoltre è molto bella, leggera, d’avanguardia e ancora oggi viene imitata. Serviva solo per muoversi, non per trasportare.

Eccole a confronto entrambe le versioni fabbricate dalla BSA che per celebrare la sua storia ha aperto un museo on line, qui un sito veramente efficace da cui ho tratto molte idee. È completo ed informato anche su altre aziende che fabbricarono biciclette militari. Una autentica vera manna per gli amanti delle biciclette d’epoca.

epoca

Peugeot

peugeot

pieghevole

Anche la Francia aveva la sua bicicletta militare e manco a dirlo era la solita Peugeot che gliela inventò. Perché di una invenzione: si tratta come al solito quando si parla di Peugeot. Serviva per muoversi, non per trasportare

Pieghevole, cortissima, e assai facilmente trasportabile diventò ben presto un acquisto ambito anche dai civili ai quali venne dedicato un modello con qualche modifica rispetto quello militare. Comodissima per le signore e i sacerdoti con la tonaca fu fatta oggetto di una grande lavoro di marketing. Debbo dire che sono affascinato da queste pieghevoli con le ruote normali che non avevano bisogno di smontare manubrio, sella e quant’altro: piegate così erano già pronte per essere portate o spinte.

Svedese

svedese

Questo modello non ha assolutamente niente di innovativo o di particolare, si tratta semplicemente di una bicicletta molto robusta che cerca estrema affidabilità con cambio a tre velocità nel mozzo posteriore. Non ha fronzoli e la KRONAN produce ancora oggi un modello civile che è molto apprezzato: risulta essere un bene molto durevole.

USA

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Per l’esercito Usa la bicicletta non è mai stato un mezzo per combattere e nel modello in foto si capisce molto che l’obbiettivo era di spostarsi comodamente. Infatti si tratta in tutto e per tutto di una modernissima cruiser, anche se l’hanno utilizzata durante la seconda guerra mondiale. C’è stato qualche tentativo di adattamento al combattimento ma senza seguito. Da qualche anno gli USA hanno in dotazione questo modello pieghevole in dotazione ai paracadutisti.

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Assai originale e particolare il meccanismo di ripiegamento. Ecco alcuni dettagli:

• Telaio alluminio
• Forcella suntour
• Cerchi a 32 raggi
• Copertoni Kenda da 26” x 1,95
• Deragliatore anteriore shimano topo swing
• Comando shimano rapidfire plus
• Deragliatore post. Shimano deore
• Peso 13 kg
• Misura chiusa 90x70x30
• Prezzo circa 1000 euro

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xAnche questa bicicletta è commercializzata normalmente con colori diversi, con gomme stradali ,telaio diverso e più leggero per andare veloce in città.
Ho voluto fare questo report per dimostrare quanto siamo debitori in termini di ricerca e soluzioni alla industria bellica. Questa cosa non apparirà simpatica, ma così stanno i fatti.
Agli inizi del secolo scorso i militari usavano biciclette pieghevoli e i bersaglieri addirittura biciclette pieghevoli e pure ammortizzate. I militari americani usavano delle autentiche cruiser. Di veramente nuovo trovo solo i freni a disco e il cambio a più rapporti.
Sono sicuro che molti appassionati di queste bici potranno aiutarci a scovare altri modelli, o a correggere quello che abbiamo scritto. Attendo quindi i commenti.

Commenti

  1. Gatti Renato ha detto:

    Ciao , sto sistemando una bici dei bersaglieri , forse mi manca qualche pezzo del freno anteriore , come posso recuperare un foto di come viene montato? ringrazio infinitamente ..

  2. GABRIO ha detto:

    Non è assolutamente vero;
    1) che le selle delle bici dei Bersaglieri avessero le molle
    2) che avessero in freno a cobtrooedale Torpedo. Avevano invece solo la ruota fissa ed un freno a bacchetta anteriore ( con asta interno)
    Gli ufficiali avevano invece ruota libera e di conseguenza freno posteriore a filo mod. BOWDEN

  3. Francesco ha detto:

    Commento da erudito ;-)

  4. Filippo Botti ha detto:

    Salve a tutti, avrei una bicicletta militare pieghevole da identificare. Qualcuno potrebbe aiutarmi nell’ardua impresa?

  5. felino ha detto:

    proviamo. ti mando la mail personale così è più facile spedire foto

    1. Rossano ha detto:

      Ok grazie te le ho spedite.

      1. Ezio Bologna ha detto:

        Io ho una Puch della Wehrmacht (II guerra mondiale) recuperata sulla linea Gotica; è del 1934 conservata, se vi interessa vi mando le foto.
        Ezio Bologna [email protected]

  6. felino ha detto:

    mi dispiace molto che al tempo di quell’articolo tu non fossi tra le mie fonti. ho dovuto veramente arrangiarmi con le foto che trovavo. grazie comunque della precisazione

    1. Rossano ha detto:

      Salve io ho una bici militare che penso sia appartenuta all’esercito americano … Se vi invio qualche foto potreste aiutarmi nell’identificazione? Grazie Rossano

  7. Franco Dalex ha detto:

    Mi sembra imprecisa la descrizione sulla Bici Militare Svedese: Prodotta in 3 differenti versioni da tre diverse fabbriche (Crescent Monark ed Husqvarna) , al mozzo posteriore non ha un cambio ma solo un freno posteriore a contropedale. Quello che forse il redattore dell’articolo ha creduto essere un “cambio” è il manettino di regolazione del freno anteriore presente sulla versione fabbricata dalla Husqvarna che era dotata di un freni a tamburo con comando a catena passante all’interno del canotto e poi della forcella. Detto freno aveva un senso per poter regolare la frenata in movimento anche con temperature sotto-zero e sbloccare i freni
    Altra imprecisione riuguada la Bici Kronan che altro non è che una replica della M42 della Husqvarna (anche se non fornita dello speciale freno a tamburo con regolazione dinamica di cui sopra).
    A giustificazione del redattore si può forse dire che queste bici già abbastanza rare non sono mai state vendurte in aste e gli esemplari in circolazione sono derivanti da donazioni fatte a suo tempo dall’Esercito Svedese ad istituti scolastici

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