La bicicletta non ha senso

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La bicicletta non ha senso. O meglio non ne ha più. Mi spiego. Credo sinceramente che ci sia stato un tempo in cui l’idea di montare due ruote su una stecca e di cavalcarle, sprezzanti di tutta quella fisica con i suoi momenti angolari e la sua gravità e i suoi attriti, ecco credo sinceramente che ci sia stato un tempo in cui questa idea sia stata davvero visionaria. E sono altresì consapevole della rivoluzione che possa aver rappresentato per la popolazione di un paese che iniziava a conoscere la modernizzazione e che si allontanava sempre più dalle logiche della campagna affacciandosi timidamente al mondo delle città. Ma ora la bicicletta non ha più senso.

Voglio dire le distanze si sono allungate, la vita è più frenetica e tutto ciò che conta è la velocità. E abbiamo auto con più cilindri, aerei low cost per ogni meta, motori di ricerca più potenti e nessuno spazio, nessun interesse, nessun motivo per una pedalata. Questo è quello che pensavo. Allora mi sono chiesto come mai ancora oggi così tante persone vadano in bicicletta, perché in Olanda la media fosse di 1010 biciclette per 1000 abitanti oppure perché nel 2013 ci sia ancora qualcuno che apre un sito che tratta unicamente di biciclette.

Poi ho capito. L’errore che facevo era più che altro semantico ed in definitiva piuttosto perdonabile ma di sostanziale importanza: consideravo la bicicletta un mezzo di trasporto. Se si considera l’auto, il treno o ancora di più l’aereo questi non sono solo mezzi di trasporto ma sono soprattutto mezzi. Sono uno strumento per raggiungere uno scopo, un obbiettivo ed in quest’ottica non è più importante l’azione, quello che è compreso fra la scelta della destinazione ed il raggiungimento della stessa ma solo l’arrivo. Rovesciando e parafrasando un consumato modo di dire: non conta il viaggio ma solo la meta.

La bicicletta è tutta un’altra storia. Chi va in bici non è interessato al posto che deve raggiungere ma a quello che può vedere lungo la strada ed è per questo che non esistono “mete” per ciclisti ma solo “percorsi” per ciclisti. La bicicletta non è l’ansia di arrivare, non è fare il prima possibile, non è evitare l’ora di punta, non è mettere fra te e il mondo il vetro di un finestrino, non è “fare tutta una tirata” e sicuramente non è arrivare per primi. La bicicletta è spontaneità, è cambiare idea, modificare il percorso, la bicicletta è la soddisfazione di fare qualcosa con le proprie mani, con la propria fatica, la bicicletta è essersi meritato il posto in cui sei, essersi guadagnato il panorama che vedi, è entrare in contatto con i posti che attraversi, è salutare chi pedala nel senso opposto, la bicicletta è fermarsi a guardare il tramonto, è calma, è godersi la bellezza. La bicicletta è l’ultimo baluardo dei romantici contro un mondo che dilata gli spazi e i tempi fingendosi inaccessibile al lento oscillare di un pedale.

La bicicletta è l’essenza del viaggio.
La bicicletta non è un mezzo la bicicletta è un fine.

Commenti

  1. Avatar Sara ha detto:

    Bello l’articolo, ma mostra solo un lato del multisfaccettato diamante che è la bici.
    La bici non è solo un’altra storia: è tutte le storie.
    E’ essere più veloci e agili nel traffico, è arrivare prima al lavoro, è trovare parcheggio, è non inquinare, è non fare rumore, è restare in forma, è guardare il paesaggio, è essere lenti.
    Dipende dai giorni :)

    Poi è chiaro che se hai due settimane di ferie e vuoi andare in messico, usi l’aereo. Mica che essere ciclisti escluda tutto il resto!

  2. Avatar felino ha detto:

    penso che la bici la si usi per un milione di motivi….e’ anche un mezzo di trasporto veloce perchè no? o semplicemente un modo per evitare di avere un culo da automobilista. c’è chi si sposta in macchina anche solo per 200 metri. potrebbe andare a piedi o in bici. credo che tutti quelli che usano la bici lo fanno perchè fa bene a prescindere se serve per trasporto o per bellezza. credo che a volte ci siano entrambe le cose.

  3. Avatar Leonardo ha detto:

    Bellissimo :)

  4. Avatar Oscaruzzo ha detto:

    La prima cosa che mi viene in mente leggendo questo articolo e` “no”.

    Io non vado al lavoro in bici perche` sono ecologista, perche` amo il paesaggio, perche` mi interessa la sostenibilita` o per altre ragioni variamente poetiche.

    Vado in bici perche` e` il modo piu` veloce (in auto 35 minuti, in tram 45, in bici 25). Inoltre impiego SEMPRE 25 minuti, indipendentemente dal giorno della settimana, dall’ora, dal traffico, eccetera. Questa e` la ragione per usare la bici.

    Dire che e` bello il paesaggio fa tanto nobile, ma non convincera` mai nessuno a lasciare a casa l’auto ;-)

  5. Avatar Giovanni Sonego ha detto:

    Una cosa non esclude l’altra. In certi momenti la bicicletta è viaggio. In altri momenti la bicicletta è un efficiente mezzo di trasporto.

    Anni e anni fa, in California, andavo al lavoro in bici. La pista ciclabile era vicina alla spiaggia, con chicane, ponticelli, deviazioni panoramiche e vertiginosi saliscendi. Bellissima. Ma io volevo solo arrivare presto al lavoro e non capivo perché un percorso di 7 km doveva diventare di 10… Poi l’ho capito… era concepita per divertire il ciclista e non per far spostare la gente (se uno vuole spostarsi usa l’auto e che diamine!)

    E così ho cominciato a pedalare nel traffico.

  6. Avatar Mex ha detto:

    …non è l’ansia di arrivare, non è fare il prima possibile, non è evitare l’ora di punta… dillo ad un ciclo/pendolare milanese,non credo sarà d’accordo.

    1. Avatar Giuseppe ha detto:

      Buongiorno, sono ciclo/pendolare milanese da quasi 30 anni e posso assicurarvi che in confronto a tutti gli altri la bicicletta è il mezzo più rilassante, che mi permette di impiegare sempre lo stesso tempo per arrivare al lavoro, indipendentemente dal traffico, ora di punta compresa. E ritornare a casa pedalando… è il miglior modo per scaricare lo stess accumulato durante il giorno! Impareggiabile.
      Saluti a tutti.

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