Le autorità di Calcutta hanno parzialmente vietato da pochi giorni la circolazione delle biciclette. Il divieto è stato applicato in 174 strade della metropoli indiana, scelte tra quelle a scorrimento veloce. “Veloce” si fa per dire, visto che qui la velocità media attuale dei veicoli è compresa tra i 12 e i 17 km/h, di poco inferiore alla media delle strade nazionali di 20 km/h. Ed è proprio nel tentativo di fluidificare il traffico sulle strade principali che l’amministrazione di Calcutta ha pensato di bandire le biciclette. Le strade della città infatti sono costantemente intasate da ogni tipo di veicoli, ed in particolare bici, risciò e carretti trainati sono responsabili secondo le autorità di rallentare la velocità delle automobili.
Calcutta conta quasi cinque milioni di abitanti, ed ogni giorno vengono effettuati circa 2,5 milioni di spostamenti a pedali. Si tratta inoltre dell’unica città indiana ad aver contenuto il processo di motorizzazione ed in cui ancora circolano più biciclette che automobili. Anche per questo la decisione ha già scatenato le proteste di molti cittadini che si spostano quotidianamente in bici, soprattutto perché non possono permettersi un’auto. “L’inquinamento ci sta soffocando – spiega Gautam Shroff, dell’associazione pro-bici Ride 2 Breathe – e invece di limitare il traffico motorizzato ed incentivare gli spostamenti in bici, le autorità le vietano, è assurdo“.
Anche Raju Sapui, un autista che raggiunge il posto di lavoro in bici, in un’intervista alla BBC ha spiegato che la polizia locale ha già provveduto a notificare le prime multe ai ciclisti sorpresi in una delle 174 strade in cui la bici è stata vietata. Un problema non da poco per Raju, il quale ha dichiarato che lui come tanti altri continuerà comunque ad usare la bici finché la polizia non gliela sequestrerà.
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