Nel 1998 con 24 bici ed altrettanti lucchetti Girolibero muove i suoi primi passi come tour operator per vacanze in bici. Dopo 15 anni fatturato a sei zeri e oltre 16 mila persone servite ogni anno. Ripercorriamo con un’intervista al suo fondatore la storia di uno tra i bike business italiani di maggior successo.
Pierpaolo, presentati brevemente.
Pierpaolo Romio, ex agente di commercio. Per lavoro abituato a girare in lungo e in largo la Germania e lì ho scoperto quanto fosse praticato il turismo in bici.
Grande sognatore, viaggiatore di lunga data, ciclista compulsivo. Conosciuto in città (Vicenza) per i tandem e le bici strane, olandesi soprattutto, con cui porto a scuola i figli. Innamorato delle vacanze in “bici e barca” e sempre più della bici elettrica.
Quando e come nasce l’idea di creare un’azienda come Girolibero?
Senza andare a cercare in esperienze e sogni giovanili, l’idea di Girolibero nasce nel 1998. Il primo passo è stato l’acquisto di 24 bici e di 24 lucchetti. Con un carrello preso in prestito ad un gruppo teatrale le abbiamo portate in giro per Austria, Olanda e Germania. Dopo 4 anni le nostre prime bici sono state rivendute a un noleggiatore di Berlino e noi, ormai innamorati delle ciclabili europee, ne abbiamo acquistate di nuove, arancioni in onore dell’Olanda.
Nel 2008, abbiamo portato fisicamente il “bici e barca” in Italia. Nel nostro paese non esistevano imbarcazioni adatte a questo scopo, così abbiamo acquistato e trasportato dall’Olanda la motonave “Vita Pugna”.
Nel 2011 abbiamo dato una “sorella” a Vita Pugna: acquistato un vecchio scafo, sono iniziati i lavori di ricostruzione e dopo 15 mesi di lavoro abbiamo varato Ave Maria, un hotel galleggiante con tutti i comfort. Un imponente sforzo, soprattutto finanziario, realizzato grazie a Banca Etica, l’unica ad aver creduto insieme a noi in questo progetto di turismo slow.
Quali sono le principali difficoltà che avete dovuto affrontare?
Difficoltà che continuiamo anche oggi ad affrontare, le stesse di chi si trova a fare impresa in Italia con conseguente distorsione della concorrenza internazionale e nazionale.
Stiamo parlando di burocrazia e burocrati, costo del credito più alto dei nostri competitor stranieri, normative antiquate soprattutto nel regolare problematiche legate ai trasporti e ai rapporti di lavoro.
Infrastutture ciclabili in Italia: no comment!
Parliamo di numeri: qual è il volume d’affari che generate? A quante persone dà lavoro Girolibero? Quante persone portate a spasso ogni anno? quante biciclette avete?
I dipendenti sono 42, con un volume d’affari di 10.426.000 € (fatturato 2012), circa 16.000 le persone portate in giro ogni anno, 1.200 le bici a disposizione, 60 le elettriche.
Come nasce un itinerario?
Monitoriamo costantemente lo sviluppo di nuove ciclabili o zone vocate al turismo in bici. Ci rechiamo sul posto, testiamo l’itinerario, contattiamo direttamente i fornitori dei servizi in loco (trasporto bagagli, noleggio bici, mappe e cartografia). Per le destinazioni più richieste portiamo sul posto i nostri mezzi, nostro personale per l’intera stagione estiva (accoglienza clienti, trasporto bagagli,assistenza in loco) e le nostre bici arancioni.
Qual è il viaggio più richiesto?
Passau-Vienna lungo la ciclabile del Danubio (un classico), Olanda in bici e barca, Castelli della Loira, Parigi-Londra/ Londra Parigi lungo la nuova Avenue Verte. Per gli stranieri in italia: Mantova-Venezia/Venezia-Mantova in bici e barca.
Quali saranno i prossimi paesi di espansione?
Le novità in catalogo sono sempre gradite a chi ci segue. Cercheremo di aumentare l’offerta su destinazioni a lungo raggio e che permettano di pedalare anche quando in Europa è pieno inverno.
Il turismo in Italia è un settore che soffre un po’ a causa della crisi: voi come ve la passate?
Il nostro è un mercato di “nicchia”: gli appassionati di cicloturismo o i curiosi che desiderano provare l’esperienza continuano a esserci, anzi il loro numero è in continua crescita.
Come sarà il futuro di Girolibero?
Ci aspettiamo nuove soddisfazioni dal turismo in bici da corsa, soprattutto tra i ciclisti italiani che vogliono provare i classici oltrefrontiera.
Stiamo lavorando poi per allargare il bacino degli stranieri in Italia: tradurremo il sito in Russo e Brasiliano. Per il cinese penso che dovremmo aspettare ancora un po’.
Come promuovete i vostri servizi?
• un catalogo cartaceo stampato in 32.000 copie e distribuito gratuitamente per posta a circa 22.000 clienti ITALIANI diretti. Le restanti copie sono distribuite a fiere di settore, eventi, manifestazioni. Per gli stranieri stampiamo un catalogo in lingua tedesca e in lingua inglese, spedito gratuitamente ai nostri clienti in tutto il mondo.
Spettacolare iniziativa, sia come esperienza umana (eppoi dicono che noi Italiani non ne abbiamo voglia) sia come attività socio ecologica.
Tanto di cappello e un grandissimo in bocca al lupo!