Che andare in bicicletta aiutasse a prevenire disturbi e malattie legati a uno stile di vita troppo sedentario è cosa nota, come dimostrano numerose ricerche mediche sul tema bici-salute. Ma un nuovo recente studio – “Dutch Cycling: Quantifying the Health and Related Economic Benefits” – pubblicato online sull’American Journal of Public Health l’11 giugno scorso è il primo che quantifica i benefici per la salute dell’andare in bici e i benefici economici connessi in riferimento alla popolazione dei Paesi Bassi. La ricerca – condotta da Elliot Fishman, Paul Schepers e Carlijin Kamphuis – sostiene che, grazie al ciclismo urbano diffuso, ogni anno in Olanda si evitano 11mila morti e gli olandesi hanno un anno e mezzo di aspettativa di vita in più rispetto alla media europea.
Attualmente, nei Paesi Bassi, circa il 27% di tutti gli spostamenti avviene in bicicletta e il tempo dedicato al ciclismo è di circa 74 minuti a settimana per gli olandesi adulti di età compresa tra i 20 e i 90 anni di età. Dallo studio si evince che la metà del totale dell’incremento della speranza di vita si ottiene grazie alla bici tra gli adulti di 65 anni o più. Aver sposato la filosofia della bicicletta come mezzo di trasporto urbano quotidiano preferito da gran parte della popolazione ha fatto molto bene all’Olanda: lo studio dimostra chiaramente che gli investimenti a favore della ciclabilità – come il continuo miglioramento delle infrastrutture per le bici – producono un alto tasso costi-benefici nel lungo periodo.
Andando in bici i benefici per la salute si traducono concretamente in vantaggi economici per oltre il 5% del Pil olandese. Per calcolare i benefici per la “salute economica” ottenuti dal ciclismo, un parametro utilizza un valore standard di una vita statistica – vsl – per “monetizzare” il numero di morti per anno impedito grazie alla bicicletta. Con un vsl olandese di 2,8 milioni di euro per ogni morte evitata – moltiplicandolo per 11mila – il totale dei benefici per la salute economica ottenuti grazie al ciclismo sono stimati in 31 miliardi di euro all’anno. A fronte di queste cifre è chiaro che questi benefici superano di gran lunga il costo annuo di 500 milioni di euro che il governo olandese spende ogni anno per le infrastrutture stradali e i parcheggi dedicati alle biciclette.
Il responsabile della politica sanitaria dell’ECF – European Cyclists’ Federation – Randy Rzewnicki sottolinea l’importanza dello studio: “Questo rapporto conferma quello che a ECF abbiamo detto per anni: gli investimenti in politiche ciclabili di alta qualità e infrastrutture per bici producono un grande beneficio a lungo termine. Utilizzare la bici come mezzo di trasporto fornisce ricchezza e salute, oltreché un miglioramento della qualità della vita: per le persone e per le città”.
I risultati della ricerca condotta da Fishman, Schepers e Kamphuis sono particolarmente impressionanti e incoraggianti se rapportati agli effetti sulla salute della popolazione ottenuti da altre misure di prevenzione introdotte nei Paesi Bassi. Un’indagine del 2013 ha mostrato che gli interventi di prevenzione – come ad esempio il controllo del tabacco e le misure di sicurezza stradale – introdotti tra il 1970 e il 2010 hanno evitato circa 16mila morti l’anno, rispetto alle 11mila evitate ogni anno grazie al solo fatto di andare in bicicletta. Questo a dimostrazione del fatto che l’investimento in politiche ciclabili rappresenta uno dei modi più efficaci per salvare vite umane nei Paesi Bassi. L’amore per la bici fa bene al cuore chi pedala e dà nuova linfa all’economia delle nazioni che decidono di investire in serie politiche di ciclabilità diffusa, proprio come l’Olanda.
E io che credevo di morire a 30 anni.