Una petizione per la Ciclovia dell’Acquedotto in Puglia

15 Luglio 2015

Circa una settimana fa abbiamo messo online una petizione rivolta agli assessori ai trasporti e al turismo della Regione Puglia per chiedere loro il completamento della Ciclovia dell’Acquedotto, un’opera che riteniamo sarebbe in grado di far impallidire la Ciclovia del Danubio e quella della Loira messe assieme.

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Per il lancio abbiamo pensato a una progressione lenta, in modo da sondare l’interesse sull’argomento da parte dei cittadini italiani. Così ieri abbiamo mandato un po’ di mail a soggetti che ritenevamo potessero essere sensibili all’argomento e quello che è successo ci ha lasciati a bocca aperta.

firme petizione

In meno di 10 ore la petizione che abbiamo lanciato ha raggiunto le 5.000 firme, nel corso della notte la cifra ha superato la soglia delle 6.000 unità e le adesioni continuano a crescere di ora in ora.

Per chi non sapesse di che cosa stiamo parlando, la Ciclovia dell’Acquedotto è un progetto di itinerario ciclabile che, sfruttando la dolce pendenza dell’Acquedotto Pugliese, qualora venisse realizzato, consentirebbe di attraversare la Puglia pedalando, partendo dalle sorgenti di Caposele, in Irpinia, per poi arrivare dopo circa 450 km alla fine della terra, a Santa Maria di Leuca.

In blu, il tracciato dell'acquedotto del Sele

In blu, il tracciato dell’acquedotto del Sele

Al momento, la Ciclovia dell’Acquedotto è poco più di un progetto sulla carta: l’unico tratto effettivamente realizzato consiste nei dieci km realizzati dalla Regione all’interno della Valle d’Itria, mentre il resto del percorso è ostaggio delle lentezze di alcuni comuni e province che non ritengono prioritario l’intervento. Lo scorso aprile vide la nascita di un coordinamento dal basso di 40 tra associazioni e imprese che richiedono di completare i lavori con priorità d’intervento verso Sud per altri 110 km, fino al cuore del Salento.

Noi di Bikeitalia.it abbiamo deciso di offrire tutto il nostro supporto al coordinamento e per questo stiamo cercando di raccogliere tutto il consenso possibile per arrivare finalmente alla creazione di un itinerario ciclabile che, in tutta sicurezza, possa finalmente valorizzare il patrimonio storico, culturale ed enogastronomico del Sud d’Italia.

Uno scorcio del pezzo attualmente realizato della Ciclovia dell'Acquedotto

Uno scorcio del pezzo attualmente realizato della Ciclovia dell’Acquedotto

Chiunque abbia mai partecipato a un convegno qualsiasi sul cicloturismo avrà certamente sentito dire che i 300 km della ciclovia del Danubio che attraversano l’Austria generano ogni anno 71,8 milioni di euro di indotto per il tessuto economico locale e che ciascun km della ciclovia della Loira genera ogni anno 37 mila euro di di indotto per l’economia locale.

Quello che si dimentica molto spesso di menzionare in queste occasioni, però, è che questi itinerari sono fruibili solamente per pochi mesi all’anno a causa delle condizioni climatiche che non sono certo assimilabili a quelle del nostro Meridione: come sarebbero queste cifre se l’Austria godesse del clima della Puglia o, viceversa, cosa succederebbe se la Puglia avesse un’infrastruttura simile a quella della ciclovia del Danubio?

La risposta è ovviamente scontata.

Gli assessori Giannini e Liviano si sono insediati la scorsa settimana all’interno dei rispettivi assessorati e hanno davanti a sé un percorso di 5 anni che potrà essere caratterizzato da un susseguirsi di improvvisazioni per arrivare alle prossime elezioni, oppure da un impegno costante per la realizzazione di un progetto in grado di portare grandi risultati con investimenti minimi.

A loro la scelta di quale strada intraprendere e a noi cittadini la scelta di far capire loro da che parte tira il vento della Storia. Siamo già qualche migliaio, vediamo quanti riusciamo a diventare da ora alla fine dell’estate. Basta un click.

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Commenti

Un commento a "Una petizione per la Ciclovia dell’Acquedotto in Puglia"

  1. Antonio ha detto:

    Il suo articolo mi fa capire come, anche per la Puglia ben intenzionata, la Puglia inizi a Castel del Monte e finisca in Salento. Beh c’è anche una meravigliosa provincia di Foggia con un meraviglioso Gargano che si adatta a qualsiasi tipo di iniziativa turistica. Ma sembra non esistere, Non esiste per la politica che non investe 1 euro in infrastrutture, vedi il caso Gino Lisa o la politica di ferrovie dello stato, e ora non esiste neanche per i blog. A me dispiace, perché è bellissimo il nostro Gargano. Provi a guardare uno stivale da sceriffo con e senza sperone. è uguale?

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