Quando le città cercano di ritagliarsi più spazi per andare a piedi o in bicicletta in sostituzione di traffico motorizzato o parcheggi-auto, i titolari di aziende di vendita al dettaglio spesso sono contrari: hanno paura che perderanno entrate. Ma un nuovo studio del dottorando Stephen Rijo della University of Denver dimostra non c’è nulla da temere, anzi. Lo riporta David Sachs sul suo blog.
In realtà, i dettaglianti dovrebbero probabilmente gioire quando la loro strada viene ridisegnata per ciclisti e pedoni. Rijo ha studiato due vie di Denver che presentano infrastrutture ciclabili relativamente recenti – Larimer Street e la 15esima Strada – e misurato le potenzialità economiche al dettaglio rispetto a vie simili che non sono state ridisegnate a misura di bicicletta. Le vendite sono aumentate in entrambi i casi esaminati, con un risultato particolarmente notevole in Larimer Street.
La pista ciclabile sulla 15esima Strada, che è stata realizzata nel 2014, ha bisogno di più tempo prima che dia dati sufficienti per trarre conclusioni affidabili. D’altra parte un tratto di un miglio di Larimer Street – tra Broadway e Downing – era stato convertito da strada a senso unico a due corsie senza piste ciclabili in una strada a doppio senso con una corsia auto e una pista ciclabile in ogni direzione. Questo avveniva nel 2011: con più di 18 mesi di dati prima e dopo il restyling è possibile vedere la variazione delle vendite al dettaglio.
Ecco un quadro delle vendite su Lamimer Street prima e dopo la riprogettazione (rappresentata dalla barra verde):
Ed ecco come appare Larimer Street rispetto alla città di Denver nel suo complesso, nonché a strade con caratteristiche simili per vendita al dettaglio:
Rijo conclude che “le biciclette sono correlate statisticamente con significativi impatti economici positivi per le imprese locali e non hanno impatti negativi”. In altre parole, Larimer Street è solo una strada e lo studio non prova che le vendite stanno aumentando a causa del nuovo design urbano a misura di bici: potrebbe dipendere anche da altri fattori. Fatto sta che i commercianti non hanno alcun motivo plausibile di preoccuparsi per la riduzione della velocità dei mezzi a motore e la creazione di uno spazio sicuro per andare in bicicletta. Non solo non incide negativamente sui loro bilanci, ma la novità sembra anzi giovare ai loro commerci.
Il dottorando Rijo argomenta riportando un aneddoto sentito da un imprenditore a mo’ di esempio: “Quando ho comprato questo esercizio commerciale, l’agente immobiliare mi ha detto davanti a questo negozio passavano 30mila auto ogni giorno”. Però l’abbondanza di auto non significa automaticamente affari, come sottolinea Rijo: “Se queste 30mila auto passano a 35 miglia all’ora hanno fretta di uscire dalla città e difficilmente si fermano. Mentre se si crea un luogo attraente per chi pedala i ciclisti – che passano davanti alle vetrine a 10/15 miglia all’ora – saranno più propensi a fermarsi per comprare qualcosa e a fare una sosta non preventivata”.
Articolo interessante.
Vi segnalo altre due fonti che confermano quanto avete scritto. Nel 2012 il DOT (dipartimento dei trasporti) di NY ha rilasciato una ricerca relativa agli effetti delle ciclabili/pedonali sul commercio delle strade centrali di NY (http://www.nyc.gov/html/dot/downloads/pdf/dot-economic-benefits-of-sustainable-streets.pdf) sono oltre 40 pagine ma vale la pena leggerlo.
Qui trovate un elenco di stud recenti sull’argomento: http://www.citylab.com/cityfixer/2015/03/the-complete-business-case-for-converting-street-parking-into-bike-lanes/387595/
Ciao Andrea,
grazie per l’attenzione e le segnalazioni: continua a seguirci!
M.