I ladri usano Strava per trovare i garage con biciclette costose
La piaga delle biciclette rubate non conosce crisi e il furto di bici è un business sempre più profittevole per malfattori di ogni risma.
Se fino a poco tempo fa bastava evitare di lasciare la propria bicicletta in strada sprovvista di opportuni sistemi di antifurto, oggi a complicare ulteriormente le cose, ci si mettono anche le nuove tecnologie che finiscono a facilitare la vita a tutti quanti, ladri di bici compresi.
L’allarme è stato lanciato dal sito irlandese “Stickybottle“, secondo il quale Strava, la nota applicazione per il monitoraggio delle prestazioni sportive, sarebbe diventato un prezioso alleato dei ladri di biciclette di tutto il mondo che sfruttano le app di tracciamento per localizzare dove si trovano le biciclette più costose e quindi più appetibili per il mercato clandestino.
Il motivo è presto detto: chi utilizza le app come Strava finisce molto spesso per evidenziare in maniera inconfutabile l’esatto punto di partenza e di arrivo di tutti i proprio percorsi in bici mettendo in rete una serie di informazioni che lasciano al malintenzionato di turno solamente il compito di individuare il garage esatto nel quale andare a intervenire.
La polizia del Regno Unito sta già correndo ai ripari informando la popolazione sul modo migliore per difendere le proprie biciclette dai ladri: “Vorremmo che tutti i ciclisti prestassero attenzione alla quantità di informazioni che vengono condivise pubblicamente in internet e su come queste possano essere utilizzate dai criminali, poiché i dati condivisi non a disposizione solamente degli appassionati, ma anche dei ladri”.
“Una soluzione può consistere nel modificare le proprie impostazioni di privacy per evitare che eventuali ladri possano sapere dove si trovano le biciclette quando non sono utilizzate. Bastano pochi secondi, ma questa operazione consente di risparmiare molto denaro, ore di frustrazione e rabbia, ma soprattutto nega la possibilità ai criminali di mettere a segno dei colpi troppo facili”. Ha fatto sapere il Sergente Ady Thompson della polizia della contea di Dorset, nel sud del paese.
La polizia gallese si è spinta un po’ oltre, chiedendo agli appassionati ciclisti di iniziare e terminare il monitoraggio delle proprie sessioni di allenamento a qualche strada di distanza da casa propria. “Alcuni dati GPS sono così accurati da consentire di individuare esattamente la casa dove sono iniziate e terminate le pedalate”. “Queste informazioni, unitamente a foto condivise sui social del tipo di bici che si possiede, offrono ai ladri potenziali tutte le informazioni necessarie per sapere cosa cercare, dove cercarlo e quando colpire”.
COME IMPOSTARE UNA ZONA DI PRIVACY SU STRAVA
Impostare la “zona di privacy” su Strava è un procedimento estremamente semplice e che può essere effettuato in 4 semplici passi:
1. Aprire l’applicazione
2. Entrare nella sezione “impostazioni” cliccando in alto a destra dopo aver cliccato sul proprio nome profilo
3. Cliccare sull’impostazione “privacy” sul lato sinistro dello schermo
4. Inserire un luogo nella casella di testo prevista, selezionare le dimensioni del raggio di privacy e cliccare “Crea Zona di Privacy”.
Il risultato alla fine sarà quello che vedete nell’immagine sottostante, sulla sinistra c’è quello che vedete voi, sulla destra, quello che sarà reso visibile al pubblico.
Per evitare di dimenticarsene e pagarne le conseguenze in un momento successivo, suggeriamo di farlo subito e di sensibilizzare anche i nostri compagni di pedalate a fare altrettanto.
adesso c’è pure questa app qui per i ladri di appartamento… mah…
youtube.com/watch?v=U2eCZA7FBeA
io ho scritto qualcosa a proposito di questo problema sulla mia pagina facebook del 15giugno 2015 , trattasi di allarmi a sensore di movimento che scattano immediatamente impedendo al ladro di rubare l’oggetto , questi allarmi possono essere montati facilmente dietro le porte delle cantine o nascosti sotto la sella di una bici , si disattivano con un piccolo telecomando…
Domando: con “WHAT YOU SEE” e “WHAT THEY SEE” non è che i malintenzionati vanno comunque a rubare, ma nella casa sbagliata?
Bah, nn si può proprio evitare di condividere questo genere di cose? Mi pare che di informazioni e dati sensibili di ognuno in rete ve ne siano pure troppi ;)
Scusate, ma una domanda sorge spontanea: come fa il ladro a sapere chi sono io?
Va a caso nei vari profili, e sceglie come vittime i possessori delle bici più costose?
Se invece mi “conosce” (spiandomi direttamente), non ha certo bisogno di Strava per sapere dove tengo le bici…
PS: nel profilo la bici non compare, o sbaglio?
Mi correggo: in effetti la bici usata è segnalata aprendo un’attività…
La soluzione del raggio di privacy può non funzionare se si usano più di 2 punti di entrata o uscita dall’area mascherata.