Riconosciuto l’infortunio in itinere per chi va al lavoro in bicicletta

Riconosciuto l’infortunio in itinere per chi va al lavoro in bicicletta

Dopo oltre un anno e mezzo di battaglie parlamentari è stato approvato poche ore fa in via definitiva il collegato ambientale alla legge di stabilità 2016 che introduce novità importanti per chi si muove in bicicletta.
collegato ambientale
L’art. 5 del provvedimento titolato prevede infatti la destinazione di 35 milioni di euro ad opera del Ministero dell’Ambiente focalizzati allo sviluppo di iniziative quali il bike to work e il bike to school. Bicibus, pedibus e iniziative simili saranno quindi oggetto di promozione da parte del Ministero che rivolgerà i fondi ai comuni con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti e che abbiano realizzato un piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS).

Il collegato ambientale alla legge di stabilità 2014 prevede inoltre la destinazione di 5 milioni di euro alla regione Emilia Romagna (ulteriori rispetto ai 91 milioni previsti dalla finanziaria 2016) per il finanziamento della ciclovia Verona-Firenze, parte di Eurovelo 7, da realizzarsi sul percorso dell’antica ferrovia ora dismessa.

“Dopo quanto fatto in Francia (dove lo stato riconosce 0,25 € a km per chi va al lavoro in bicicletta – ndr), la legge appena approvata apre finalmente la strada anche nel nostro paese al buono mobilità, un incentivo fiscale per i cittadini che decidono di rinunciare all’uso dell’automobile privilegiando mezzi di trasporto sostenibili. Questo dimostra che esistono dei modi efficaci per contrastare l’emergenza inquinamento che stiamo affrontando.” Ha dichiarato Paolo Gandolfi, deputato PD e relatore della legge.

Ma, al di là del finanziamento, l’altra grande novità introdotta da questo provvedimento è il riconoscimento dell’infortunio in itinere per chi si reca al lavoro in bicicletta. Fino ad oggi, infatti, chi si recava al lavoro in bici non godeva della copertura INAIL e quindi, in caso di incidente, doveva dimostrare che il ricorso alla bicicletta fosse necessitato dalla mancanza di mezzi pubblici utili allo spostamento.

Si conclude con una vittoria, quindi, la storica battaglia della FIAB, supportata anche dal movimento #salvaiciclisti, che nel 2012 aveva lanciato una campagna per estendere la copertura INAIL anche ai lavoratori che si spostano in bicicletta:

“Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio – ha commentato il presidente di FIAB, Giulietta Pagliaccio – di una vera politica strategica per lo sviluppo della mobilità ciclistica e l’infortunio in itinere è un tassello importante per dare dignità e sicurezza a chi compie un gesto straordinario come andare in bici al lavoro. Gesto ancor più straordinario in questi giorni di massima allerta per l’inquinamento atmosferico: usare la bicicletta quotidianamente è la vera risposta per i problemi di inquinamento dell’aria. “

Commenti

  1. Aldo ha detto:

    Attenzione che il sito Inail continua a escludere la bicicletta:
    https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prestazioni/infortunio-sul-lavoro.html
    “Infortunio in itinere
    (…)
    Al contrario, il tragitto effettuato con l’utilizzo di un mezzo privato, compresa la bicicletta in particolari condizioni, è coperto dall’assicurazione solo se tale uso è necessitato.”

  2. Franco ha detto:

    Il merito è della lunga battaglia condotta da anni, in primo luogo da parte delle associazioni che tutelano i ciclisti (tipo la FIAB), delle numerose amministrazioni comunali che da anni promuovono l’uso della bicicletta in città (e che realizzano piste ciclabili) e non certo per la presentazione di un disegno di legge da parte di un parlamentare eletto un paio d’anni fa. Tutto aiuta, ma prendersi il merito esclusivo su un tema come questo, mi pare davvero troppo.

  3. Marcello ha detto:

    La proposta di legge è stata presentata dal MoVimento 5 Stelle come dimostrato dal presente atto http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0020480.pdf

    Sarebbe corretto dare a “cesare quello che è di Cesare”!!

    1. Raffaella Curci ha detto:

      Infatti…e il bello è che il tipo del Pd, a chi glielo ha fatto notare, ha risposto in modo odioso…ma non mi stupisce per nulla! Sempre pronti non solo ad ingannare ma anche a prendersi meriti non proprii!

    2. Raffaella Curci ha detto:

      Doverosa aggiunta: proposta al senato inserita dal Pd. Ciò non toglie che la risposta del relatore rimane inopportuna!

  4. andrea ha detto:

    Ora dovremo tenere d’occhio come le “volpi” dell’IINAIL scriveranno il regolamento attuativo di questa bella novità… Non dimentichiamo che l’INAIL è un Ente Assicurativo.Tireranno l’acqua al loro mulino anche in questa occasione con regole tipo “non sei coperto se non transiti su piste ciclabili”, che sappiamo scarseggiare…

    1. Jacopo M. ha detto:

      La norma in questione del collegato ambientale ( «L’uso del velocipede, come definito ai sensi dell’articolo 50 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, deve, per i positivi riflessi ambientali, intendersi sempre necessitato») non si riferisce all’ipotesi di utilizzo della pista ciclabile o di percorsi in aree pedonali (che già l’INAIL copriva) bensì a tutte le altre ipotesi, in cui spettava all’infortunato di provare la “necessarietà” dell’uso della bicicletta.

  5. Francesco ha detto:

    Bene!

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