Nexive, la posta si consegna in bici

Nexive, la posta si consegna in bici

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Da qualche tempo abbiamo iniziato a notare in molte città italiane le biciclette arancioni di Nexive, primo operatore postale privato in Italia. Abbiamo chiesto loro, nell’ambito del progetto europeo Cyclelogistics Ahead, alcuni dati con l’intenzione di quantificare più concretamente la loro presenza e soprattutto capire quali siano le strategie dell’azienda rispetto al tema della ciclologistica.

Sarà per tradizione di famiglia e certamente per DNA ed eredità culturale (Nexive è infatti una società del gruppo olandese PostNL) che neppure la pressoché totale assenza di reti ciclabili estese nelle aree urbane italiane ha scoraggiato l’introduzione e l’impiego di mezzi a pedali per effettuare il recapito di buste e piccoli pacchi postali.

Le biciclette circolanti nelle città in cui Nexive è presente con proprie agenzie sono oltre 415. Nel complesso il 34% della flotta, che comprende anche scooter e van. Nella sola provincia di Milano i postini viaggiano su 116 bici: le altre città in cui si registra un utilizzo prevalente dei pedali sono Bologna, Monza e Cremona. Percorrendo oltre 1 milione di chilometri all’anno in bici per raggiungere l’80% delle famiglie servite, Nexive è quindi anche il primo operatore postale per impiego di biciclette e questo primato è ancor più rilevante considerando che dispone di un numero di agenzie certamente inferiore rispetto agli storici uffici postali italiani.

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In bici vengono consegnate mediamente in un anno circa 100 milioni di buste e 1 milione di pacchetti leggeri, con numeri in crescita proprio rispetto a quest’ultima tipologia. La società ha stimato in oltre 10 tonnellate, le emissioni di CO2 evitate all’anno rispetto all’utilizzo di soli scooter.

Maria Laura Cantarelli, Public Affairs and Corporate Communication Director di Nexive, crede molto in questo sviluppo-a-pedali delle consegne: “Per noi si tratta della modalità più logica e sensata per recapitare buste e pacchi nelle aree urbane a più alta densità abitativa. Una soluzione scontata poi nei centri storici delle città italiane anche per una questione di rispetto dei luoghi. Ogni volta che distanze e dislivelli ce lo consentono, preferiamo di gran lunga la bici allo scooter, non solo per consegnare a impatto zero ma anche per recuperare efficienza nella delivery. Crediamo nell’utilità di ripensare i processi di business in una logica di eco-sostenibilità, come testimonia l’adesione al progetto Cyclelogistics e il nostro recente accordo con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per promuovere le performance ambientali del settore postale”.

Se da un lato la riduzione dell’impatto ambientale è scontata, a pesare molto nella scelta secondo Nexive sono anche il notevole risparmio sui costi di carburante, di acquisto e manutenzione dei veicoli ed inoltre il concreto apporto in termini di benessere dei portalettere (che lavorano meglio e in modo più attivo). Le Nexive Bike sono bici “da trasporto”, più simili a cargo bike che a normali city bike, interamente prodotte in Italia (in provincia di Varese) con particolare attenzione a robustezza e portata, senza tralasciare gli aspetti legati alla ciclistica, la guidabilità e per quanto possibile anche la leggerezza, in modo da risultare utilizzabili anche dalle donne e da uomini di corporatura esile. Le bici sono equipaggiate con una speciale Borsa Portalettere fatta realizzare ad hoc, posizionata sul portapacchi anteriore e, in taluni modelli, posteriore.

Il prossimo step sarà un ampliamento della flotta con nuove Nexive Bike a pedalata assistita, in grado di sostituire in tempi brevi i motorini per i tragitti più lunghi e/o che presentano dislivelli impegnativi. La strada (ciclabile) è segnata.

cyclelogistics

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