Il casco-airbag per ciclisti passa l’esame di Stanford (video)

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Casco sì o casco no? La diatriba tra chi va in bici è sempre aperta: c’è chi lo indossa sempre, chi non lo mette mai e chi solo in alcune circostanze. Il casco tradizionale è uno strumento di sicurezza passivo su cui sono stati prodotti numerosi studi: l’utilità e il potere di proteggere la testa del ciclista in caso d’incidente dipendono da molteplici fattori.

Sul mercato da qualche anno l’azienda svedese Hövding ha lanciato un nuovo tipo di protezione per la testa di chi pedala: più che di casco si parla di casco-airbag, visto che il sistema è alloggiato dentro una sciarpa/collare avvolta intorno al collo e si attiva grazie a dei sensori in caso d’impatto e/o caduta accidentale.

Recentemente un team di ricercatori dell’Università di Stanford ha fatto un confronto tra il casco-airbag in questione e quelli tradizionali con imbottitura in polistirolo espanso, rilevando che la protezione da parte del primo è superiore ai secondi e riduce il rischio di commozione cerebrale di 8 volte rispetto ai caschi standard, come riporta il loro studio.

Commenti

  1. Avatar Pasquale Candelli ha detto:

    IN QUALITÀ DI RSPP AZIENDALE, LO PROPORREI A TUTTE LE MIE AZIENDE CHE SVOLGONO ATTIVITÀ SU SCALE O COMUNQUE ATTIVITÀ IN QUOTA!

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