La ricetta inglese per far aumentare le biciclette

Le notizie in arrivo da Londra e dintorni su finanziamenti o iniziative in favore dell’uso della bici sono quasi quotidiane. I britannici sembrano avere molta fantasia nel trovare nuovi modi per migliorare la condizione dei ciclisti; una fantasia che viene abbinata a uno stile pragmatico: ciò che è stato sperimentato con successo in una certa zona viene copiato in altre, e dagli errori si impara. In questo articolo presentiamo alcune fra le notizie più interessanti arrivate nelle scorse settimane.

#GiveSpaceBeSafe: come proteggere i ciclisti dai sorpassi pericolosi

sicurezza sorpasso bici

foto West Midlands Police

Sappiamo bene che essere sorpassati in bici da un’automobile è sempre un momento delicato. Le automobili dovrebbero lasciare lateralmente uno spazio di 1,5 metri, ma sono in pochi a farlo. La polizia delle West Midlands ha scelto un metodo molto interessante per affrontare questo problema. Un poliziotto in borghese, su una normale bici, pedala per le strade della zona. Quando un’automobile lo sorpassa senza lasciare sufficiente spazio, il poliziotto comunica ai suoi colleghi i dati dell’auto, che viene fermata; nella maggior parte dei casi i poliziotti si sono per ora limitati a far notare all’autista il suo comportamento pericoloso, senza comminare multe. A detta della polizia, dopo poco tempo i ciclisti della zona hanno notato che i sorpassi pericolosi sono diventati “una rarità”, mentre prima erano molto diffusi.

Molto interessanti le dichiarazioni di uno dei poliziotti impegnati nel progetto, Mark Hodson, secondo il quale se la paura delle automobili impedisce alle persone di usare la bici, allora si tratta di una questione della quale la polizia dovrebbe interessarsi. Un approccio tanto ovvio quanto rivoluzionario.

Il 13 gennaio scorso la polizia delle West Midlands ha presentato la propria iniziativa ad altri 16 corpi di polizia di Inghilterra e Scozia, alcuni dei quali hanno deciso di adottarla anche nel territorio di loro competenza.

Aggiornamento 27 gennaio: anche la polizia di Londra ha affermato che adotterà questo sistema a partire da aprile.

Corsi di bici per autisti di mezzi pesanti

Alcuni degli autisti di camion che hanno partecipato al corso a Manchester (foto da road.cc)

Alcuni degli autisti di camion che hanno partecipato al corso a Manchester (foto da road.cc)

Londra è una città vivace e in perenne boom edilizio, e questo vuol dire che i mezzi pesanti sono sempre in movimento lungo le sue strade; purtroppo, negli ultimi anni si sono verificati molti incidenti (anche mortali) fra bici e questi mezzi, spesso afflitti da ampi punti ciechi.

Risolvere il problema non è semplice, ma una maggiore comprensione reciproca fra ciclisti e autisti di mezzi pesanti può sicuramente aiutare. Per questo (ed ecco la fantasia) ad alcuni ciclisti è stata data la possibilità di sedersi sul posto dell’autista di un camion, per rendersi conto degli ampi punti ciechi lasciati dagli specchietti retrovisori; ancora più importante il fatto che è successo anche l’opposto: ben 1500 autisti di mezzi pesanti sono stati fatti pedalare per le strade del Regno Unito, in modo da comprendere meglio cosa prova un ciclista urbano. Visto il successo dell’iniziativa, la città di Manchester ha deciso di copiarla, estendendola anche agli autisti di autobus e taxi.

Idee per raddoppiare l’uso della bici entro il 2025?

Anche questo è un approccio decisamente interessante. Il ministero del trasporto del Regno Unito offre fino a 90’000 sterline (circa 104’000 euro al cambio attuale) a chi presenta progetti che contribuiscono all’obbiettivo di raddoppiare l’uso della bici entro il 2025. I fondi sono destinati ad aziende, università o a qualsiasi tipo di organizzazione.

I progetti possono rientrare nelle seguenti macroaree:

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  • Soluzioni digitali
  • Coinvolgimento di aziende e lavoratori
  • Supporto ai disoccupati
  • Sicurezza dei ciclisti
  • Soluzioni infrastrutturali

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Londra, maggiore attenzione nella costruzione delle Cycle Superhighway

Le Cycle Superhighways sono un’importante eredità del precedente sindaco di Londra Boris Johnson. Si tratta in pratica di piste ciclabili separate realizzate togliendo spazio alle automobili lungo le principali direttrici del traffico nella capitale britannica.

Ne sono state costruite alcune molto velocemente negli ultimi anni, e altre sono in progetto o già in cantiere. La realizzazione di queste Superhighways è stata giudicata però troppo rapida negli ultimi anni, e questo ha creato problemi sia agli automobilisti che ai ciclisti. In pratica sono state costruite troppe piste ciclabili tutte insieme, e questo ha creato problemi di traffico e ha reso difficile individuare percorsi alternativi sicuri per i ciclisti. Per questo si è deciso di continuare decisamente con il progetto, ma rallentando leggermente la messa in opera di queste infrastrutture, per non avere troppi problemi in fase di cantiere.

In conclusione

La Gran Bretagna non è certo il paradiso dei ciclisti, e ancora molto si deve fare prima di raggiungere le percentuali di uso della bici viste nei Paesi Bassi o in Danimarca.

Tuttavia, negli ultimi anni il Regno Unito è sicuramente uno dei paesi più dinamici nel trovare proposte e soluzioni per favorire l’uso della bici. Molti amministratori pubblici, sia a livello nazionale che locale, dimostrano una buona consapevolezza dei problemi legati all’uso dell’automobile, e del fatto che la bici sia quasi sempre la soluzione migliore.

Quale fra le idee presentate in questo articolo vorreste che l’Italia adottasse più urgentemente?

Commenti

  1. Avatar zioluc ha detto:

    Sicuramente i controlli di polizia. Il problema è la consapevolezza degli amministratori, come scritto in conclusione di articolo.

    1. Avatar Luca ha detto:

      Da ciclista, automobilista e camperista (con bici al seguito), penso di poter dire che, in determinati contesti, (città o strade a doppio senso di marcia, con carreggiata ridotta, solo per fare due esempi) la distanza di 1,5 metri nel momento del sorpasso non è attuabile ed è molto meglio rallentare, farsi notare e superare a velocità molto moderata. Mi è capitato di vedermi superare da auto a velocità considerevoli, magari a 1,5 mt di distanza, ma mi ha fatto ben più paura, che da altre auto che, a velocità moderata, non sono riuscite a mantenere questa distanza. Ovviamente, poi, la distanza dovrebbe essere considerata anche in funzione del mezzo a motore che supera. Un metro e mezzo da un auto, piuttosto che da un articolato, non è propriamente la stessa cosa.

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