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Velo-City 2017: il mondo impara a pedalare in olandese

Velo-City 2017: il mondo impara a pedalare in olandese

Alla presenza del re dei Paesi Bassi Willem-Alexander è stato dato ieri il via ufficiale a Velo-City 2017, nella città di Nimega. Si tratta di un appuntamento annuale organizzato dalla ECF (European Cyclists’ Federation): una conferenza di 4 giorni che riunisce aziende, amministrazioni pubbliche, attivisti ed esperti da tutto il mondo, accomunati dalla voglia di diffondere l’uso della bici vista come mezzo di trasporto quotidiano.


Il tema principale della conferenza di quest’anno è “la libertà di andare in bici”, a sottolineare da una parte la necessità di creare le condizioni affinché tutti si possano sentire sicuri nel pedalare in città; e dall’altra il senso di libertà che solo la bici può offrire.
I singoli incontri e attività sono incentrati attorno ad alcuni argomenti: governance, infrastrutture, persone, bikenomics e pianificazione urbana. I 260 relatori invitati a parlare a Velo-City affronteranno questi argomenti e molto altro, trattando di tutto ciò che ruota attorno alla bici.
Parte dello staff di Bikeitalia è presente a Nimega, per raccontarvi il meglio della conferenza.
Un aspetto su cui si sta insistendo molto fin dall’inizio è la necessità di lottare per ottenere ciò che possiamo vedere a Nimega, una città in cui quasi tutti vanno in bici: bambini e anziani, uomini e donne, persone in salute e persone con difficoltà di movimento. Nella presentazione iniziale i padroni di casa olandesi, nella persona del Ministro per l’Ambiente ed il Trasporto Melanie Schultz van Haegen, hanno tenuto a ricordare che tutto questo è stato ottenuto con un impegno continuo e costante: fino agli anni Settanta i Paesi Bassi avevano un’alta penetrazione di automobili nei centri urbani, ed è stato possibile cambiare solo con un grande movimento popolare di protesta.

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E questo impegno deve continuare ancora oggi. Chi propone nuove ciclabili in Olanda va incontro agli stessi problemi a cui si va incontro negli altri paesi. Lo ha raccontato Saskia Kluit, membro della Dutch Cycling Union, la FIAB olandese (Saskia è anche presidente della Dutch Cycling Embassy). Nella sua presentazione, ha ricordato tutti gli ostacoli che è stato necessario superare per realizzare la recentissima “super” pista ciclabile fra Nimega e la vicina Arnhem, come la difficoltà nel trovare finanziamenti o nel convincere le persone che abitano vicino alla nuova infrastruttura della bontà del progetto. Insomma, non è tutto rose e fiori, neanche in Olanda. Questa presentazione è stato anche un modo per elencare cosa è necessario fare per ottenere risultati, visto che alla fine la pista ciclabile è stata realizzata. Una lezione fatta di impegno, precisa progettazione, capacità di networking, e marketing: a seconda dell’interlocutore con cui si andava a parlare per ottenere approvazioni o finanziamenti, la pista ciclabile veniva presentata in un’ottica diversa. Tanto per fare un esempio, a un esponente politico interessato più al traffico automobilistico che alle bici (sì, ce ne sono anche in Olanda) è stato fatto notare che lungo la strada fra le due città, distanti solo una decina di km, si creano spesso intasamenti di auto durante l’ora di punta: facilitare il pendolarismo in bici avrebbe reso la vita più facile anche agli automobilisti.

Percorso ciclabile Nijmegen - Arnhem: prima e dopo
Percorso ciclabile Nijmegen – Arnhem: prima e dopo

A Velo-City non si parla solo strettamente di bici, ma anche di mobilità urbana in generale, ovviamente vista dalle due ruote. Un’altra sessione che abbiamo scelto di seguire aveva come argomento di discussione il prossimo avvento delle automobili a guida autonoma. Quasi tutti i partecipanti, guidati nella discussione dai rappresentanti della Dutch Cycling Embassy e della Cycling Embassy of Denmark, hanno dimostrato un certo timore nei confronti di questa tecnologia: nel momento in cui si potrà trovare un’automobile sotto casa, pronta per accompagnarci fino a destinazione, le persone vorranno ancora usare modalità di spostamento attive come camminare o pedalare? Qualcun altro, più ottimista, ricordava come le auto a guida autonoma porteranno probabilmente a una grande diminuzione del numero di parcheggi auto necessari, tutto spazio che potrà essere dedicato alla creazione di piste ciclabili; inoltre, questi mezzi saranno molto più sicuri delle attuali automobili, eliminando uno dei principali disincentivi all’uso della bici. Tutti sono stati d’accordo nel dire che è necessario inserirsi con decisione nel dibattito politico riguardo queste nuove modalità di trasporto, per influenzare positivamente i futuri sviluppi.
Una delle ultime presentazioni della giornata ha ricevuto un lunghissimo e caloroso applauso da parte di tutta la platea: a parlare era Clarisse Linke, dell’Institute for Transportation and Development Policy del Brasile, con una presentazione incentrata sulla mobilità nel sud globale, e in particolare sui problemi dei gruppi svantaggiati (donne, persone povere, bambini, anziani, disabili).

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Le foto che ha mostrato al pubblico, composto in gran parte da persone provenienti dai ricchi paesi dell’Europa centro-settentrionale, hanno creato un doloroso contrasto con ciò che si poteva ammirare uscendo dalla conferenza, e hanno ricordato ancora una volta il punto da cui siamo partiti: la necessità di un impegno costante per rendere le città del mondo più vivibili.

In bici a Nimega
In bici a Nimega

Velo-City continua fino a venerdì con unprogramma molto denso. Continuate a seguirci.
Vi potrebbe interessare anche il preludio a Velo-City di lunedì: la nascita della PEBSS (Platform for European Bicycle Sharing Systems).

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