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BiciCal, in Calabria la rete cicloturistica regionale la progetta l’Università

Recentemente il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, parlando di ciclovie, ha avuto occasione di lodare il lavoro della regione Sardegna. In un momento in cui cominciano a essere effettivamente stanziati fondi per realizzare una serie rete di percorsi ciclabili in Italia, è necessario che le regioni si facciano trovare pronte con progetti ben definiti, che aspettano solo di essere finanziati. La Sardegna l’ha fatto; Liguria, Toscana e Lazio si stanno accordando per presentare un progetto comune di Ciclovia Tirrenica; in Puglia la Ciclovia dell’Acquedotto è in fase di progettazione partecipata. E in Calabria? In Calabria è un’università che sta studiando in autonomia un progetto di rete cicloturistica regionale, chiamato BiciCal: le istituzioni daranno ascolto a questo team?

Il progetto BiciCal

logo BiciCalTutto nasce dalla tesi di laurea di una giovane studiosa, Eleonora Sarlo, dell’Università della Calabria. Con la collaborazione dei suoi relatori, l’architetto Gabrio Celani e l’ingegnere Vincenzo Gallelli, la dottoressa Sarlo ha svolto un paziente lavoro di ricerca sul campo, individuando una serie di possibili percorsi cicloturistici nel territorio calabrese. Si è deciso di sfruttare per quanto possibile le tratte abbandonate delle ex Ferrovie Calabro Lucane e le strade locali meno trafficate; un requisito importante era l’attraversare i numerosi e stupendi parchi naturali dell’interno della Calabria, oltre alle più famose coste e spiagge.

Ne è nato BiciCal, un bel progetto coerente e coeso, con una dorsale principale a cui si affiancano percorsi sulle coste tirrenica e jonica, e itinerari trasversali di collegamento. Il tutto pienamente compatibile con progetti già esistenti (a uno stadio ancora molto teorico e poco pratico) come Eurovelo 7, Bicitalia 1 o la Ciclovia della Magna Grecia.

rete cicloturistica regionale calabria

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Le caratteristiche del progetto

La rete cicloturistica individuata da questo gruppo di lavoro ha molte caratteristiche interessanti:

• è stata progettata tenendo presente la necessità di una interconnessione con le altre regioni meridionali; a questo fine ci si è basati sugli studi di fattibilità del progetto Cyronmed (Cycle Route Network of the Mediterranean)
• sfrutta per quanto possibile strade a traffico basso o nullo; strade di servizio dei consorzi montani e di bonifica; e infrastrutture dismesse come nel caso delle Ferrovie Calabro-Lucane
• è intermodale, permettendo il collegamento con i maggiori poli infrastrutturali regionali, come l’Aeroporto di Lamezia e il porto di Villa San Giovanni
pone l’accento su cultura e paesaggio, due criteri fondamentali nell’individuazione dei percorsi.

Nel dettaglio: Sovereto – Chiaravalle

Un maggiore livello di dettaglio è stato dedicato a uno dei tratti trasversali, i 23 km che vanno da Soverato fino a Chiaravalle. Per questa tratta la dottoressa Sarlo ha realizzato un progetto molto dettagliato, con il quale è stato possibile anche stimare la spesa necessaria a renderlo realtà, pari a circa 100mila euro/km.

Tavola Soverato - Chiaravalle

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In conclusione

Il progetto BiciCal elaborato in seno all’Università della Calabria ci sembra un ottimo punto di partenza per la realizzazione di una rete regionale cicloturistica in Calabria. Con l’inclusione della Ciclovia della Magna Grecia fra le 10 ciclovie nazionali i fondi per la realizzazione almeno di questa tratta principale dovrebbero essere disponibili nei prossimi anni. Realizzare l’intera rete permetterà di moltiplicare l’attrattiva cicloturistica di questa stupenda regione. L’arrivo dei ciclisti, che preferiscono pedalare quando non è troppo caldo, permetterebbe di destagionalizzare l’attività turistica, senza limitarla ai soli mesi estivi e al solo turismo balneare.

stazione ferroviaria abbandonata

Una delle stazioni ferroviarie da recuperare

Nei prossimi anni servirà un duro e costante lavoro di promozione dal basso e lobbying verso i decisori politici. Bisognerà ripetere fino alla nausea i benefici economici e non di un progetto come questo. Sarà necessario creare sinergie con i ciclisti locali, e un buon primo passo è la collaborazione con le associazioni FIAB locali, collaborazione che già sta partendo.

Si può fare. Milioni di cicloturisti europei non aspettano altro che poter pedalare in sicurezza per scoprire le bellezze del nostro paese.

Per maggiori dettagli potete leggere questa relazione preparata dalla stessa dottoressa Sarlo (pdf)

Commenti

  1. Buongiorno
    È possibile essere messi in contatto con uno dei responsabili?
    Vorrei proporre un TEAM di GRAFICI per lo sviluppo iconografico e visivo delle mappe.
    Grazie
    ƒ

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